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23 Lug [18:22]

Intervista al GM Rodriguez sul
futuro della serie e sulla WS F4

Massimo Costa 

Il motorsport spagnolo sta vivendo annate di grande intensità. Alla crescita esponenziale della Formula 4, si è affiancata l'esplosione della Eurocup-3. Partita in sordina nel 2023, con le monoposto Tatuus della Regional (ma riviste aerodinamicamente) e motore Autotecnica , la nuova serie quest'anno ha compiuto un notevole balzo in avanti in quanto a iscrizioni e questo fine settimana, nella tappa di Alcaniz, vi saranno ben trenta piloti.

Numeri che vanno oltre ogni aspettativa e che dovrebbero preoccupare i promotori della Regional European by Alpine. Sembra di essere tornati ai primi anni 2000, quando la Spagna proponeva un pacchetto molto interessante con la Formula Nissan 2.0 e la Formula Nissan 3.5 mentre parallelamente si correva anche la serie nazionale della Formula 3.

Sono dunque oltre sessanta i piloti che i due campionati, Formula 4 ed Eurocup-3 presenteranno al Motorland Aragon. Un vero record ed è motivo di grande soddisfazione per il nuovo General Manager Marco Rodriguez, che da quest'anno ricopre il ruolo che era stato di Alvaro Martinez. Con Rodriguez, parliamo della attuale situazione della Eurocup-3 e del futuro, ma anche della F4 che presenterà novità importanti per la Winter Series.

Rodriguez, in Eurocup-3, da una media di 15 monoposto del 2023, siete passati alle 25 vetture di quest’anno. E ad Alcaniz avrete il tutto esaurito, 30 piloti iscritti. Un successo incredibile. Come spiega questa crescita della categoria in soli due anni?
"Non penso ci sia un segreto da svelare. Volevamo ripetere fin dall'inizio la stessa metodologia con cui abibamo lanciato la F4 spagnola nel 2018. Lavorare pensando al bene delle squadre, poiché sono il pilastro fondamentale di ogni campionato, allo stesso tempo avendo cura di trasmettere questi vantaggi ai piloti".

Quest’anno avete un calendario con cinque appuntamenti in Europa e tre in Spagna. Nel 2023 invece, erano quattro fuori dai confini spagnoli. L’idea futura è di diventare sempre più un campionato europeo?
"In effetti la previsione è quella di aggiungere nel calendario 2025 un'altra tappa in Europa. Credo che questa sia la naturale evouzione per un campionato che nasce con la vocazione di essere internazionale e di altissimo livello. Come sempre, passo dopo passo e nell'ottica di contenere i costi pur mantenendo gli standard di qualità a cui miriamo".

Il format attuale, con le libere, le qualifiche e le gare in soli due giorni, piace ai team e ai piloti?
"Si certo, ma ti riferisci a quello che è il programma ufficiale del sabato e la domenica. Ma il venerdì, abbiamo sempre almeno due ore di prove che chiamiamo test pre gara, quindi il format del fine settimana è molto completo. Inoltre, altra particolarità, è che ogni gara ha la sua qualifica specifica che permette di non portarsi dietro, da una corsa all'altra, un eventuale brutto risultato conseguito nella sessione cronometrata".



Cosa potete fare per migliorare sempre più la categoria? Avete qualche nuova idea per il 2025?
"Come detto, disputeremo un ulteriore evento in Europa, quindi saranno sei, ma forse continueremo a mantenere i tre appuntamenti che abbiamo in Spagna. Inoltre, nella stagione 2025, insieme alla Federazione Spagnola creeremo il campionato invernale, che conterà tre eventi nel primo anno, due in Spagna e uno in Europa. Per quanto riguarda la organizzazione sportiva, manterremo i due direttori di gara fissi, che ci stanno dando ottimi risultati. Continueremo con Alkamel per ciò che concerne il cronometraggio e il controllo dei limiti della pista, il migliore che esiste a livello internazionale.

"Poi, incorporeremo permanentemente un pilota professionista che conduca la safety-car e che sarà anche il consulente dei commissari sportivi nell'analisi post gara per la risoluzione dei vari conflitti che si creano in pista. Continueremo a lavorare per migliorare il comfort delle squadre con un nuovo sistema di comunicazione tra gli stessi e la direzione gara e i commissari, con l'obiettivo di agevolare in modo rapido e risolutivo ogni genere di reclamo sportivo, cosa che stiamo già testando con successo quest'anno"

Il binomio Tatuus-Autotecnica, con la monoposto aerodinamicamente modificata rispetto a quella che Tatuus schiera nella Regional by Alpine, si è rivelato perfetto. Ci saranno ulteriori novità dal punto di vista tecnico?
"Penso che questa idea concepita alla fine del 2022 in un incontro tra noi, Tatuus ed Autotecnica, abbia prodotto una monoposto non solo attraente, ma anche efficace e competitiva. Ci siamo proposti di fare qualcosa di diverso, cercando prima di tutto di realizzare una vettura performante, ma allo stesso tempo affidabile e, soprattutto, che potesse essere realizzata in quattro o cinque mesi, come è accaduto. Abbiamo utilizzato un telaio ed un motore già impiegati, rinnovando l'aerodinamica e aggiornando il propulsore per ottenere quello che abbiamo oggi. Rispondendo alla domanda, non prevediamo cambiamenti. Considerando che nel 2026 progetteremo una monoposto completamente nuova e viste le prestazioni che l'attuale pacchetto telaio-motore sta fornendo, non lo riteniamo necessario".

L’incidente di Shin a Zandvoort ha evidenziato il buon lavoro Tatuus nel campo della sicurezza. Avete qualche ulteriore proposta in merito?
"Penso che una regolamentazione sempre migliore sulla questione sicurezza, insieme al grande lavoro di Tatuus in questo senso, siano state fondamentali".

L’unione tra F4 spagnola ed Eurocup-3 è sicuramente un punto di forza per la categoria?
"Certamente, perché l'obiettivo del nostro campionato è che i giovani piloti della Formula 4 seguano il loro percorso verso la Formula 1, ma si concentra anche sui piloti di Formula 3 che eventualmente possono svolgere un doppio campionato. Questo soprattutto per quei piloti che per il loro incredibile talento fanno il salto dalla F4 alla F3, e con noi possono accumulare chilometri ed aumentare il livello del campionato. Quando vedrete la monoposto che stiamo preparando per il 2026, forse si capirà meglio quest'ultima parte della risposta".



Il campione 2023, Masson, è passato diretto nel mondo Gran Turismo e non in F3. Pensate di creare un link con qualche team di F3 per aiutare il campione Eurocup a salire di categoria?
"C'è sempre spazio per migliorare, ma i collegamenti sono già piuttosto forti a cominciare dal fatto che i nostri team, Campos e MP Motorsport sono già presenti in F2 e F3 dove vincono regolarmente le gare. Senza andare oltre, lo scorso anno Mari Boya, che era uno dei candidati a vincere il nostro campionato, sta proseguendo la sua carriera nel FIA F3 con Campos".

La F4 spagnola è ormai un punto di riferimento nel mondo per la crescita dei piloti. Anche in questo caso, un grande successo raggiunto anno dopo anno col lavoro.
"Abbiamo iniziato nel 2018 con otto vetture in griglia di partenza sul circuito Motorland Aragon e da lì, come si può immaginare, tanto lavoro e lavoro e lavoro. Collaborando fin dall'inizio con la Federazione Spagnola nella persona del suo presidente Manuel Avino, abbiamo sognato che un giorno le cose potevano migliorare. Senza inventare nulla di particolare, ma modificando quelle cose che non avevano permesso ad un promotore di realizzarle nel 2016 e 2017, quando le griglie di partenza non furono mai riempite. Il segreto? Posizionare le squadre dove nessuno prima ci aveva mai pensato. Il rispetto per le loro conoscenze e il grande impegno di quei quattro team che hanno iniziato questo campionato, e di quelle che sono venute dopo, ci hanno portato a questo punto. E noi siamo qui".

Ci sono delle novità per il futuro della F4?
"Per il momento condivideremo le stesse innovazioni che ho commentato in precedenza per la Eurocup-3 in termini di organizzazione, per continuare a limitare la griglia a 36 monoposto poiché riteniamo che più vetture siano dannose per la qualità. Per il resto, la Tatuus Gen 2 si sta comportando molto bene, quindi per il momento non abbiamo novità in merito".

La decisione di organizzare in proprio il campionato invernale della F4 è una prova di forza importante da parte vostra…
"Non era affatto questa la nostra intenzione. Nel corso del 2023 abbiamo organizzato la serie invernale con la società tedesca Gedlich, che l'aveva già promossa nel 2022, e siamo passati da 10 vetture a 38. L'esperienza è stata fantastica e lavorare con loro è stato giusto e molto fruttuoso per entrambi . Ma detto questo, è altrettanto vero che il livello di richiesta delle squadre, sia del nostro campionato che di quello italiano arrivate quest'anno, ha fatto sì che dovessimo trattare il tutto non come una semplice serie invernale, ma come un vero e proprio campionato".

"Se a questo aggiungiamo la grande richiesta di team, alcuni dei quali sono rimasti senza posto in questo 2024, per il 2025 abbiamo deciso insieme alla Federazione Spagnola di creare il Winter Championship, che consisterà in quattro eventi da tre gare ciascuno, che si terranno tra i mesi di febbraio e marzo, con l'incentivo per i vincitori a svolgere una giornata di test nella nostra Eurocup-3".

RS Racing