Michele Montesano - XPB Images Come promesso, nel GP di Spagna l’Aston Martin ha portato una versione B della sua AMR22. Il team inglese ha di fatto stravolto il concetto di base della sua Formula 1, eliminando il ‘doppio fondo’ delle pance laterali. Gli aggiornamenti portati al Montmelò, hanno però attirato gli sguardi delle altre squadre che, per le vistose somiglianze con la RB18, hanno denominato l’Aston Martin la ‘Green Red Bull’.
Il team di Silverstone non è nuovo a questi giochetti in quanto nel 2020, ancora con la denominazione e i colori Racing Point, aveva di fatto clonato la Mercedes W10. La questione attuale è un po’ più complessa, in quanto le modifiche in corso d’opera hanno messo nell’occhio del ciclone Dan Fallows. L’ex capo aerodinamico Red Bull strappato al team di Milton Keynes da Lawrence Stroll nel giugno del 2021. Tuttavia, Fallows, come tutti i tecnici che cambiano casacca, ha dovuto rispettare il periodo di gardening diventando membro effettivo Aston Martin a partire dal 2 aprile, anche se l’alone di mistero resta. In ogni caso va dato ampio merito alla reattività, da parte della squadra diretta da Andrew Green, nel riuscire a sviluppare e realizzare un upgrade così radicale in poco tempo.
Per Aston Martin era fondamentale riuscire a portare a Montmelò la nuova AMR22, in modo da poter confrontare i dati raccolti nei test di febbraio con la prima versione della monoposto. L’obiettivo è decisamente ambizioso: recuperare carico, efficienza aerodinamica e soprattutto ridurre il fenomeno del
porpoising. Ad un primo sguardo è innegabile la somiglianza con la Red Bull RB18, ad oggi una delle vetture più competitive in pista.
Le pance laterali, nettamente più snelle, presentano un ampio sottosquadro sotto l’ingresso delle bocche. Anche nella vista laterale si può notare come, dopo le masse radianti, il cofano scenda vistosamente verso il fondo piatto. Non mancano le nervature utili ad indirizzare il flusso verso il pavimento per alimentare l’estrattore. Tale soluzione ha portato al rifacimento dell’impianto di raffreddamento. I radiatori ora sono montati in una posizione più verticale e leggermente inclinati in avanti, anziché orizzontali e rialzati per creare il ‘doppio fondo’. Anche le branchie, poste dietro l’Halo, hanno ripreso in pieno il disegno Red Bull, così come gli specchietti soffiati ora dotati di un doppio sostegno simile a quanto visto sulla RB18.
Le novità non si fermano alle pance. I tecnici hanno rivisto anche il fondo piatto a partire dai deviatori di flusso, posti dinnanzi l’ingresso delle pance, ravvicinati e rialzati. Di scuola Red Bull pure il taglio e lo scalino, a metà lunghezza del pavimento, che interagiscono con i canali Venturi del fondo. Nuovo lo scivolo dell’estrattore che presenta una sagoma più arrotondata e, assieme ai nuovi flap posti all’interno degli pneumatici posteriori, ha il compito di incrementare la deportanza del retrotreno.
La nuova Aston Martin AMR22 può essere considerata legale? La FIA ha studiato e analizzato i dati forniti dal team deliberando la versione B della monoposto inglese. Si legge dal comunicato: “L'indagine, che ha comportato controlli CAD e un'analisi dettagliata del processo di sviluppo adottato dall'Aston Martin, ha confermato che non era stato commesso alcun illecito, e pertanto la FIA ritiene che gli aggiornamenti aerodinamici dell'Aston Martin siano conformi. L'articolo 17.3 definisce e vieta specificamente il Reverse Engineering (ovvero il processo digitale di conversione di fotografie, o altri dati, in modelli CAD). Ma, questo articolo consente altresì ai progettisti di essere influenzati dalle vetture dei concorrenti, come è sempre stato in Formula 1. Nell’analisi che abbiamo effettuato abbiamo confermato che i processi seguiti da Aston Martin erano coerenti con i requisiti del punto 17.3".