6 Ott [20:01]
La Indycar al Mugello? Dubbi e misteri
Dall'inviato Massimo Costa
La Indycar al Mugello! Così titolava questa mattina il quotidiano La Repubblica, unico a dare questa primizia. Che ha colto di sorpresa. Negli uffici dell'autodromo toscano tutti sgranavano gli occhi. Come è possibile? Indaga e indaga, nessuno proprio sapeva nulla (sono cose che passano sopra le nostre teste, dicevano) e tanto meno aveva la minima idea chi fosse questo intraprendente imprenditore, Paolo Scudieri, che ha intenzione di portare in Italia la Indycar. Per farlo deve raggiungere un accordo con gli organizzatori della serie americana, Repubblica spiega che la concessione sarebbe per tre anni (2013-2015) a cifre elevate, 10 milioni di dollari a stagione.
Ma chi è Scudieri e perché spenderebbe cifre enormi per portare la Indycar in Italia rischiando di ritrovarsi con le tribune vuote? Scudieri 52enne campano, è l'amministratore delegato di un gruppo di grandi dimensioni, Adler, ottomila dipendenti, che ha sedi in Europa, Asia e America, specializzato in componenti in plastica e gomma per l'industria del trasporto di ogni genere, dalle auto agli aerei, dai treni alle barche. Inoltre, Scudieri è anche pilota per hobby, ha partecipato a gare della 500 Abarth. La sua impresa lavora pure per il Gruppo Fiat producendo parti in carbonio.
Insomma, è scoppiata la passione? O vi sono interessi che vanno ben al di là del motorsport, e non ci sarebbe certo nulla di strano. Italiaracing ha contattato Giampaolo Dallara, costruttore da anni delle monoposto che danno vita alle gare Indycar: "Sono rimasto anche io colpito dalla notizia apparsa su Repubblica, non ne sapevo nulla. Ho fatto qualche telefonata e posso dire che ho scoperto che vi sono discussioni avanzate", ha spiegato. Gli chiediamo se Scudieri vuole forse entrare nel mercato del motorsport americano come fornitori di componentistica: "Proprio non mi risulta", dice Dallara.
L'articolo di Repubblica spinge poi sul pedale dell'acceleratore arrivando ad ipotizzare che Scudieri vorrebbe creare un circuito cittadino a Napoli per ospitare la Indycar. Dopo il fallimento e lo scandalo scoppiato per il tentativo, ormai dell'altro secolo e consegnato alla storia, di organizare nel capoluogo campano una gara Superturismo verrebbe da sorridere, ancora di più se si pensa ai problemi che accompagnano Napoli e alla crisi economica presente in Italia. Ma tant'è, il tempo ci dirà se quella di Scudieri è una operazione seria e fattibile o la boutade di una giornata.