20 Giu 2013 [12:59]
L'arringa difensiva di Harris:
«La Mercedes ha agito in buona fede»
Dopo le accuse al Tribunale Internazionale di Parigi è arrivata anche l’ora della difesa Mercedes. Secondo Ross Brawn e legali di Stoccarda la Casa tedesca il caso non sussiste perché ad organizzare il test incriminato è stata la Pirelli, e che comunque c’era il permesso della Fia. «Comunque lo si voglia chiamare – ha detto il legale della Mercedes, Paul Harris – sia test sia giri in pista, l’unica conclusione importante è che a gestirlo è stata la Pirelli». Il cavillo regolamentare riguarda la clausola 4.2 del contratto Pirelli che escluderebbe che il test possa essere stato condotto in violazione dell’articolo 22 del regolamento, quello famoso che vieta di provare con le macchine dell’anno in corso. Harris ha anche citato una mail di Charlie Whiting all’avvocato della Fia Sebastian Bernard in cui si parlava del test e ha concluso che la «Mercedes ha agito in buona fede, conducendo un test a beneficio di tutti i partecipanti alla F.1». In giornata è attesa la sentenza.