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19 Giu [15:33]

Le Mans - Porsche vittoriosa
Il destino terribile della Toyota

Marco Cortesi

Diciotto tentativi. Le macchine più potenti e sofisticate della storia di Le Mans, dalla 88C alla GT-One fino ad arrivare alla nuova TS050, la vettura della riscossa. I migliori piloti al mondo, con tanti nomi dai trascorsi in F.1 e dalla provata affidabilità. Ma quando non deve andare, non va. Per la Toyota, stavolta era fatta. Dopo il disastro dello scorso anno, quando le TS040 si erano rivelate sì affidabili, ma insopportabilmente lente, quest’anno era stato tutto diverso. C’era la prestazione e c’era anche la strategia, con un giro in più rispetto a tutti gli altri da poter completare ogni stint: la vera arma segreta.

La gara era stata, pur contando le infinite possibilità di una 24 ore, in mano loro sin dalle prime fasi. Mancavano cinque minuti. Cinque miseri, fottuti, minuti. Perdere così non è giusto, è esageratamente crudele, anche per la Sarthe. Perdere con la macchina ferma sul rettilineo davanti al pubblico delle grandi occasioni prima di finire al secondo posto, trotterellando verso la fine prima di essere esclusi per non aver tagliato il traguardo dell'ultimo giro in meno di sei minuti.

Il povero Kazuki Nakajima, tolto dall'abitacolo, barcollava per la delusione, l'incredulità, il dolore. Ci sarà da discutere sulla forza maggiore, ma forse al team non ne hanno nemmeno la forza. L’unica, vera speranza è che nei piani alti della Toyota in Giappone capiscano. E vogliano dare al programma Edurance una chance ben più che meritata anche nel 2017.

Porsche vince la sua seconda 24 Ore di Le Mans consecutiva. Lo fa con una vettura rivista all’ultimo per motivi di affidabilità, ma che è stata comunque al top della performance per un giorno intero. Oltre che affidabile per tutto il tempo, ma proprio tutto. E anche questo è l’aspetto vincente delle gare di durata. Neel Jani, Romain Dumas e Marc Lieb sono stati grandissimi protagonisti. In particolare lo svizzero, ha messo in pista il 120 per cento. E per un trio dalla lunghissima militanza in Porsche è arrivata finalmente una grande soddisfazione anche se probabilmente, sotto sotto, anche con un filo di dispiacere per la sorte degli avversari.

Podio anche per l’Audi, con le R18 non veloci come dovevano e fermate da una serie di problemi di affidabilità. La Casa di Ingolstadt, grande sconfitta, riesce comunque a piazzarsi al terzo e quarto posto grazie ai guai altrui, e sebbene il podio sia il podio, per com’è arrivato brucerà tantissimo. A 12 e 17 giri dai “cugini”. Brucerà, festeggiando per il secondo anno consecutivo i compagni, anche a Mark Webber, Timo Bernhard e Brendon Hartley, che dovranno rifarsi l'anno prossimo. E sarà anche tanta la pressione su Kamui Kobayashi, che con un suo errore ha condannato la seconda Toyota.

Sono state ben altre le emozioni in casa Ford. Le nuove GT di Chip Ganassi sono sin da subito state le favorite, con ben pochi contendenti. Le polemiche sono fioccate. La vettura nasce per le corse, con il modello stradale come un accessorio. Le vetture stradali non sono ancora state costruite, grazie ad una deroga, anche se tutte vendute. Ed il BoP, criticato, più volte cambiato e alla fine sicuramente non perfetto. Ma la verità è che a Detroit hanno fatto tutto bene.

Una macchina spaventosa, la scelta di un super-team, e la volontà di puntare quasi solo sulla 24 Ore più che su WEC e IMSA. Doveva essere sfida Ferrari-Ford, ed è stato così, con tutti gli altri indietro o KO. E con tutte e due le 488 AF Corse ritirate, rispettivamente per un motore rotto ed un cerchio esploso, l’onere della sfida è rimasto tutto a Giancarlo Fisichella, Toni Vilander e Matteo Malucelli che per il tea Risi hanno fatto quasi miracoli.

Alla fine, hanno ceduto, dopo una lunghissima lotta, complice una luce spenta che li ha portati ad essere sanzionati (e che i commissari potrebbero retrocedere nel dopo gara, per uno Stop&Go mai effettuato...). Lontani gli altri. Le Aston e le Corvette non sono mai state abbastanza veloci, con i piloti chiamati ad una sfida impossibile che li ha costretti a guidare sempre “impiccati” con anche le conseguenza attese. Le Porsche 911, si sono invece perse subito, fermate da problemi tecnici.

Sono state protagoniste anche LMP2 e GTE-Am, tra i vari drammi delle classi “Pro”. Tra i prototipi della categoria cadetta hanno prevalso, dopo aver condotto la seconda parte della corsa quasi interamente, Nicolas Lapierre, Gustavo Menezes e Stéphane Richelmi, con l’Oreca 05 nei colori ufficiali Alpine. Beffata la simile vettura del G-Drive Racing con il trio Rusinov-Rast-Stevens, mentre il podio ha premiato il progetto della BR01 di casa SMP Racing.

La vettura di Paolo Catone, in predicato di essere “cestinata” per la prossima stagione con le nuove regole, ha terminato terza con Vitaly Petrov Victor Shaytar e Kirill Ladygin. Unica soddisfazione Ferrari nella GTE-Am, con il trionfo di Bill Sweedler, Townsend Bell e Jeff Segal per la Scuderia corsa. Un grande risultato degli uomini di Giacomo Mattioli che, arrivando dagli Stati Uniti, hanno preceduto la vettura gemella del team AF Corse di Perrodo-Collard-Aguas.

La classifica finale

1 - Dumas-Jani-Lieb (Porsche 919) - Porsche Team - 384 giri
2 - Sarrazin-Conway-Kobayashi (Toyota TS050) - Toyota Gazoo - 3 giri
3 - Di Grassi-Duval-Jarvis (Audi R18) - Audi Joest - 12 giri
4 - Fässler-Lotterer-Tréluyer (Audi R18) - Audi Sport - 17 giri
5 - Menezes-Lapierre-Richelmi (Alpine A460-Nissan) - Signatech - 27 giri
6 - Rusinov-Stevens-Rast (Oreca 05-Nissan) - G-Drive - 27 giri
7 - Petrov-Shaytar-Ladygin (BR01-Nissan) - SMP - 31 giri
8 - Leventis-Watts-Kane (Gibson 015S - Nissan) - Strakka - 33 giri
9 - Pu-Gommendy-De Bruijn (Oreca 05-Nissan) - Eurasia - 36 giri
10 - Rojas-Canal-Berthon (Ligier JS P2-Nissan) - Greaves - 36 giri
11 - Minassian-Mediani-Aleshin (BR01-Nissan) - SMP - 37 giri
12 - Barthez-Chatin-Buret (Ligier JS P2-Nissan) - Panis Barthez - 37 giri
13 - Bernhard-Webber-Hartley (Porsche 919) - Porsche Team - 38 giri
14 - Pew-Negri Jr-Vanthoor (Ligier JS P2-Honda) - Shank - 39 giri
15 - Gonzalez-Senna-Albuquerque (Ligier JS P2-Nissan) - RGR Sport - 40 giri
16 - Sharp-Brown-Van Overbeek (Ligier JS P2-Nissan) - ExtremeSpeed - 43 giri
17 - Munemann-Hoy-Pizzitola (Ligier JS P2-Nissan) - AlgarvePro - 43 giri
18 - Hand-Müller-Bourdais (Ford GT) - Ganassi - 44 giri
19 - Fisichella-Vilander-Malucelli (Ferrari 488 GTE) - Risi - 44 giri
20 - Briscoe-Westbrook-Dixon (Ford GT) - Ganassi - 44 giri
21 - Pla-Mücke-Johnson (Ford GT) - Ganassi - 45 giri
22 - Krohn-Jönsson-Barbosa (Ligier JS P2-Nissan) - Krohn - 46 giri
23 - Thiim-Sørensen-Turner (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 46 giri
24 - Stanaway-Rees-Adam (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 47 giri
25 - Magnussen-Garcia-Taylor (Corvette C7.R) - Corvette - 48 giri
26 - Sweedler-Bell-Segal (Ferrari 458) - Scuderia Corsa - 53 giri
27 - Perrodo-Collard-Aguas (Ferrari 458) - AF Corse - 53 giri
28 - Al Qubaisi-Heinemeier Hansson-Long (Porsche 911) - Proton - 54 giri
29 - Prost-Heidfeld-Piquet Jr (Rebellion R-One/AER) - Rebellion - 54 giri
30 - Mok-Sawa-Bell (Ferrari 458) - Clearwater - 55 giri
31 - Lietz-Christensen-Eng (Porsche 911) - Proton - 55 giri
32 - Capillaire-Maris-Coleman (Ligier JS P2-Judd) - SO24 - 56 giri
33 - Wainwright-Carroll-Barker (Corvette C7-Z06) - Gulf Racing - 56 giri
34 - Keating-Bleekemolen-Goossens - (Oreca 03R-Nissan) - Murphy - 61 giri
35 - Laursen-Mac-Nielsen (Porsche 911) - Formula Racing - 65 giri
36 - Howard-Griffin-Hirsch (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 66 giri
37 - Yamagishi-Ragues-Belloc (Corvette C7-Z06) - Larbre - 68 giri
38 - Sausset-Tinseau-Bouvet (Morgan LMP2-Nissan) - SRT41 - 69 giri
39 - O’Connel-Bryant-Patterson (Aston Martin Vantage) - Team AAI - 78 giri
40 - Franchitti-Priaulx-Tincknell (Ford GT) - Ganassi - 78 giri
41 - Ried-Henzler-Camathias (Porsche 911) - KCMG - 84 giri
42 - Dalziel-Derani-Cumming (Ligier JS P2-Nissan) - ExtremeSpeed - 87 giri
43 - Leutwiler-Nakano-Winslow (Oreca 03R-Judd) - RacePerformance - 87 giri
44 - Cameron-Griffin-Scott (Ferrari 458) - AF Corse - 95 giri

Non classificati
Davidson-Buemi-Nakajima (Toyota TS050) - Toyota Gazoo
Taittinger-Striebig-Roussel (Morgan-Nissan) - Pegasus
Dalla Lana-Lamy-Lauda (Aston Martin Vantage) - Aston Martin
Dolan-Dennis-VanDer Garde (Gibson 015S-Nissan) - G-Drive
Tuscher-Imperatori-Kraihamer (Rebellion R-One/AER) - Rebellion

Ritirati
Graves-Rao-Merhi (Oreca 05-Nissan) - Manor
Thiriet-Beche-Hirakawa (Oreca 05 - Nissan) - Thiriet
Cheng-Tung-Panciatici (Alpine A460-Nissan)
Gavin-Milner-Taylor (Corvette C7.R) - Corvette
Trummer-Webb-Kaffer (CLM P1-01/AER) - Bykolles
Bruni-Calado-Pier Guidi (Ferrari 488 GTE) - AF Corse
Rigon-Bird-Bertolini (Ferrari 488) - AF Corse
Makowiecki-Bamber-Bergmeister (Porsche 911) - Porsche
Pilet-Estre-Tandy (Porsche 911) - Porsche
Matsuda-Howson-Bradley (Oreca 05-Nissan) - KCMG
Macneil-Keen-Miller (Ferrari 458) - Proton