19 Dic [0:35]
Le speranze USA di Pantano
Ha vissuto a Miami per diversi mesi dopo una parentesi a Indianapolis, si è fatto conoscere nell'ambiente delle corse americane. Nove mesi negli Stati Uniti hanno prodotto una chance, quella di correre la gara di Lexington della Indycar col top team Ganassi. Poi, però, più nulla. Giorgio Pantano non demorde e ad Autosprint ha confidato che trascorrere così molto tempo in USA, a contatto diretto con il mondo della Indycar, è stato fondamentale: "Se fossi rimasto a casa non avrei corso neanche a Lexington. Il mio primo obiettivo era quello di far capire ai team della categoria che mi interessa rimanere negli Stati Uniti per molto tempo e che la scelta della Indycar non è un ripiego e neanche il capriccio di un momento".
"Volevo essere sul campo, anche se non avevo alcun contratto in mano. Speravo che capitasse un'occasione ed alla vigilia della gara di Mid-Ohio è arrivata (sostituire l'infortunato Charlie Kimball, ndr) quando si è liberata per una sola prova una delle monoposto del team Ganassi. Senza budget era difficile sperare di più nell'immediato, ma ho messo le basi per un futuro che spero possa essere gratificante". Pantano poi spiega che spera di recuperare qualche sponsor: "Tra le tante persone che ho conosciuto ci sono i responsabili di una agenzia di sponsor che si è impegnata a darmi una mano. Sono di New York ed operano da anni nel mercato statunitense. Se trovano appoggi si possono aprire molte porte. Comunque sto monitorando anche la American Le Mans Series che è molto quotata. Sarebbe una chance da valutare se il programma fosse di buon livello".