Massimo Costa e Jacopo RubinoLa McLaren guarda avanti, molto avanti, e prepara il futuro: dal 2021 al 2024 tornerà ad essere motorizzata Mercedes. Alla fine del 2020 si chiuderà quindi il rapporto di fornitura con la Renault, che in un certo senso era stata un "ripiego". Quando nel 2017 il team di Woking cercava di smarcarsi dal disastroso rapporto con la Honda, mancando forse di pazienza, bussò inizialmente alla porta della casa tedesca, ricevendo però un rifiuto. Non questa volta, ricreando un binomio presente in Formula 1 dal 1995 al 2014. Un periodo durante il quale la McLaren ha ottenuto i suoi ultimi titoli (1998 e 1999 con Mika Hakkinen, 2008 con Lewis Hamilton) e i suoi ultimi risultati davvero significativi.
"È un passo importante nel nostro piano a lungo termine per tornare al successo", ha commentato fiducioso il boss Zak Brown. "La Mercedes è il punto di riferimento, come scuderia e a livello di power unit, era normale cercare un'intesa per la prossima fase del nostro cammino. È un messaggio importante verso i nostri investitori, partner e sostenitori sulla nostra volontà di riportare la McLaren in cima allo schieramento".
Il costruttore di Stoccarda tornerà quindi a equipaggiare quattro squadre: quella ufficiale, la stessa McLaren, la Williams e la Racing Point. Un modo anche per aumentare il proprio peso politico sulla griglia. Lo stesso era accaduto nel 2016, quando era ancora presente in griglia la Manor. "Riteniamo che così sia più facile fare sviluppo, piuttosto che rimanendo da soli", ha dichiarato il team principal Toto Wolff a Sky Sport. Ma forse, si cela la convinzione che la McLaren non sarà mai una vera minaccia.
L'approccio sarebbe opposto a quello della stessa Renault: ad oggi, la casa transalpina non avrà nessuna formazione clienti per il 2021. Ma potrebbe essere una situazione ben accolta dai suoi vertici, per dare modo di concentrare tutti gli sforzi sulla propria squadra. Il responsabile Cyril Abiteboul ha comunque garantito che l'impegno con la McLaren sarà onorato fino alla fine, "come sempre stato nella nostra lunga storia da motoristi".
Qualche tensione fra le parti era sembrata emergere per colpa dei problemi tecnici patiti a Spa su entrambe le vetture. "È importante avere un rapporto trasparente, per capire come risolverli", dichiarò in quell'occasione il team principal Andreas Seidl. "Per il 2020 abbiamo un contratto, per il 2021 staremo a vedere". Da lì, forse, è nata la voglia di cambiare.