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6 Dic [10:03]

Perché Stewart dice no alla 500 Miglia

Marco Cortesi

Tony Stewart non correrà ad Indy. Dopo la scherzosa proposta di Roger Penske, che aveva offerto un sedile al campione uscente della Sprint Cup, Stewart ha cordialmente declinato. I motivi? Molti, e tutti noti a Penske, che con una battuta ha tuttavia dato a molti appassionati e addetti ai lavori la speranza di un bel regalo di natale. A fermare l'"affare", tre principali ragioni.

Prima motivazione. L'IndyCar è ormai un campionato minore. Stewart corre in quello maggiore. È semplice. La Sprint Cup coinvolge interessi e numeri da capogiro e - come spesso ha detto Stewart - è impossibile fare sia la Indy 500 che la Charlotte 600 preparandole bene. Rischiare di non ben figurare nella seconda, o di perdere la Chase for the Cup per un capriccio non è nemmeno un'opzione. Rischiare di farsi male nella prima... è ancora peggio.

In caso di tempi lunghi per pioggia poi, bisognerebbe abbandonare Indianapolis come ha fatto l'ultimo ad aver provato la "doppia", Robby Gordon, e viste le condizioni meteo difficili degli ultimi anni, il rischio è quello di mandare tutto a monte anche se la 500 Miglia anticipasse l'ora di partenza. Il pilota che viene classificato, in NASCAR, è infatti quello che prende il via, indipendentemente dal numero di giri.

Secondo motivo, le sponsorizzazioni. Tony Stewart ha come suo primo partner la Mobil, che fino a due anni fa intratteneva una relazione anche con Penske, poi interrotta a favore dei rivali di Shell. Una divisione inconciliabile.

Infine, Tony Stewart è il team owner dello Stewart/Haas Racing, e se è vero che la cosa gli potrebbe dare più libertà, bisogna considerare che è anche il pilota di punta e ciò lo vincola anche a delle precise responsabilità. Non solo verso il socio Gene Haas, ma verso il team Hendrick, del quale è una scuderia satellite. E nel 2014, col probabile arrivo di Kevin Harvick, pare ancora più difficile che Stewart voglia rischiare di perdere la leadership in pista.

In aggiunta a tutte queste motivazioni, anche quella "fisica", ma nonostante i chili di troppo, Stewart ha mostrato di sapersi rimettere discretamente in forma in fretta, quando vuole. Perché, dopo tutto, la volontà è sempre la chiave, anche quando ci sono mari e monti da smuovere...