7 Mag [21:36]
Spa - Gara
Audi 'highlander' in Belgio
Marco Cortesi
E’ andata davvero vicina alla clamorosa rivincita la Toyota a Spa-Francorchamps, nel secondo round del WEC 2016. Per i nipponici si sarebbe trattato di una liberazione dopo il purgatorio dello scorso anno, ma la fortuna si è ripresa spietatamente ciò che aveva elargito, lasciando le tre ellissi a secco. La TS-050, che nella prima parte della corsa aveva preso la vetta grazie alla “gentilezza” sulle gomme, e che aveva riconquistato il controllo grazie ai guai altrui, si è ammutolita durante la quinta ora per un problema elettronico ripercossosi pesantemente sul motore.
Il successo è andato così all’altra vettura tra quelle che non avevano incontrato grossi guai - solo due - ovvero l’Audi di Lucas Di Grassi, Loic Duval ed Oliver Jarvis. Il trio della R18 numero 8 si è imposto recuperando un inizio di weekend stregato, con gravi problemi tecnici ed un contatto che avevano fermato la vettura di Ingolstadt nelle prove. Nessun errore, nessun guasto, ed è arrivato il gradino più alto del podio. Dopotutto, anche questa è l’endurance, baby.
Seconda piazza per la prima delle Porsche 919, quella leader di campionato con Dumas-Jani-Lieb, che sono riusciti miracolosamente a tornare sul podio dopo aver incontrato problemi col sistema ibrido all’anteriore. Due i giri di distacco, ma punti fondamentali. Anche il trio Bernhard-Hartley-Webber ha assaporato la sconfitta per un guaio con la trasmissione anteriore del sistema ibrido. Certo, a quel punto le loro chance si erano già spente per una doppia foratura nelle prime fasi, sempre all’anteriore sinistra.
KO anche le altre stelle della serie. L’Audi di Treluyer-Lotterer-Fassler ha pagato la rottura del fondo, mentre più traumatico è stato lo stop della Toyota numero 6, con Mike Conway che, in fase di lotta per la terza piazza, ha centrato la BR01 doppiata di Kirill Ladygin. La Rebellion ha conquistato il suo secondo podio consecutivo, con l’esemplare numero 13 di Matheo Tuscher, Dominik Kraihamer e Alexandre Imperatori al terzo posto.
Spettacolo nel finale della gara LMP2, con un sorpasso a tre messo a segno da Nicolas Lapierre. Il francese ha regalato all’Oreca-Nissan nei colori Alpine un successo da ricordare. Dopo aver inseguito la Ligier di Pipo Derani, ha approfittato di una Ford doppiata per rifarsi sotto e “salutare” il rivale da cattivo. Terzo posto nonostante un contatto ricevuto da Roberto Merhi per l’Oreca Manor dello spagnolo, Richard Bradley e Matthew Rao.
Botti e Ferrari: questa in sostanza la trama della GTE-Pro. Le 488 GTE hanno dominato in lungo e in largo, vincendo con Davide Rigon e Sam Bird anche se la doppietta è mancata per un problema occorso in extremis all’esemplare di Gimmi Bruni e James Calado. Capitolo botti invece ricco fin dall’inizio. Poco dopo il via, Nicki Thiim è stato spedito nelle barriere da Simon Dolan finendo capovolto: era stato il miglior rappresentante della casa inglese in qualifica. Nel finale, Stefan Mucke è poi finito fortissimo nelle barriere al Radillon con la sua Ford GT dopo uno "snap spin". In entrambi i casi, piloti a posto nonostante un dolore ad una gamba riportato da Mucke, ma lunghi stop per ripristinare le barriere.
Seconda di classe l’altra Ford GT, quella di Franchitti-Priaulx-Tincknell davanti all’Aston di Stanaway-Rees-Adam. Nessuna lotta, nessuna sfida in GTE-Am: la Vantage V8 di Paul Dalla Lana, Mathias Lauda ma soprattutto del “martello” Pedro Lamy ha lasciato agli altri le briciole.
Sabato 7 maggio 2016, gara
1 - Di Grassi/Duval/Jarvis (Audi R18) - Audi - 160 giri
2 - Dumas/Jani/Lieb (Porsche 919) - Porsche - 2 giri
3 - Tuscher/Kraihamer/Imperatori (Rebellion R-One-AER) - Rebellion - 4 giri
4 - Prost/Piquet Jr/Heidfeld (Rebellion R-One-AER) - Rebellion - 5 giri
5 - Fassler/Treluyer/Lotterer (Audi R18) - Audi - 5 giri
6 - Trummer/Webb/Rossiter (CLM P1/01-AER) - Bykolles - 9 giri
7 - Menezes/Lapierre/Richelmi (Alpine A460-Nissan) - Alpine - 9 giri
8 - Dalziel/Derani/Cumming (Ligier JSP2-Nissan) - ESM - 9 giri
9 - Rao/Bradley/Merhi (Oreca 05-Nissan) - Manor - 9 giri
10 - Gonzalez/Albuquerque/Senna (Ligier JS P2-Nissan) - RGR Morand - 9 giri
11 - Rusinov/Berthon/Rast (Oreca 05-Nissan) - G-Drive - 10 giri
12 - Dolan/Van Der Garde/Dennis (Gibson 015S-Nissan) - G-Drive - 12 giri
13 - Sharp/Brown/Van Overbeek (Ligier JS P2-Nissan) - ESM - 14 giri
14 - Rigon/Bird (Ferrari 488) - AF Corse - 15 giri
15 - Graves/Stevens/Jakes (Oreca 05-Nissan) - Manor - 16 giri
16 - Franchitti/Priaulx/Tincknell (Ford GT) - Ganassi - 16 giri
17 - Stanaway/Rees/Adam (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 16 giri
18 - Lietz/Christensen (Porsche 911) - Proton - 18 giri
19 - Dalla Lana/Lamy/Lauda (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 20 giri
20 - Perrodo/Collard/Aguas (Ferrari 458) - AF Corse - 21 giri
21 - Yamagishi/Ragues/Ruberti (Corvette C7-Z06) - Larbre - 21 giri
22 - Ried/Henzler/Camathias (Porsche 911) - KCMG - 21 giri
23 - Wainwright/Carroll/Barker (Porsche 911) - Gulf - 22 giri
24 - Petrov/Ladygin/Shaytar (BR01-Nissan) - SMP - 24 giri
25 - Al Qubaisi/Heinemeier Hansson/Long (Porsche 911) - Proton - 24 giri
26 - Davidson/Buemi/Nakajima (Toyota TS050) - Toyota - 46 giri
27 - Bernhard/Webber/Hartley (Porsche 919) - Porsche - 48 giri
28 - Cheng/Tung/Panciatici (Alpine A460-Nissan) - Alpine - 17 giri
29 - Bruni/Calado (Ferrari 488) - AF Corse - 20 giri
30 - Minassian/Mediani/Markozov (BR01-Nissan) - SMP - 37 giri
31 - Johnson/Mücke/Pla (Ford GT) - Ganassi - 60 giri
32 - Sarrazin/Conway/Kobayashi (Toyota TS050) - Toyota - 73 giri
33 - Leventis/Watts/Kane (Gibson 015S-Nissan) - Strakka - 82 giri
34 - Thiim/Sørensen/Turner (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 120 giri