Jacopo Rubino - XPB ImagesIl Consiglio Mondiale della FIA ha approvato cambiamenti al regolamento tecnico di Formula 1 a stagione in corso: il più significativo riguarda forse la possibilità di raffreddare il carburante fino a 20 gradi, in occasione degli appuntamenti più caldi, quando cioè il termometro segnerà più di 30° per l'atmosfera. La normativa è stata rivista dopo la partenza dalla pit-lane delle due Aston Martin a Miami, per una benzina fuori parametro che ha richiesto maggiore attesa ai box, e dopo i problemi simili avuti dalla Red Bull al Gran Premio di Spagna, con Max Verstappen e Sergio Perez andati a schierarsi in extremis sulla griglia.
Fin qui i team erano chiamati a rispettare in qualsiasi caso il limite di -10 gradi tra temperatura dell'aria e quella del carburante a bordo delle monoposto, prescrizione che viene comunque mantenuta nelle gare con clima più fresco. La modifica sembra un compromesso fra i diversi interessi, perché la Ferrari aveva già messo il veto al fissare un valore standard di 18 gradi, a prescindere dalle condizioni meteo.
Di fronte all'aumento dei problemi di affidabilità sulle vetture 2022, adesso le squadre potranno sostituire in regime di parco chiuso le power unit o singole componenti, se già presenti nella propria scorta. In questo modo, non ci saranno penalità in griglia. Ai team saranno inoltre permesse riparazioni "temporanee" ai motori, con interventi di piccola entità utili magari a completare il weekend senza guasti o senza montare nuove componenti.
Ricalibrate anche le procedure di verifica dei livelli di rigidezza dell'ala posteriore e della "beam wing" sottostante: il profilo principale dell'alettone, a pari carico di 200 Newton, potrà ora oscillare di 3 millimetri invece di 2; la beam wing dovrà invece sopportare 150 N senza flettersi per più di 3 millimetri, criterio molto più severo rispetto a prima (5 mm per 60 N).
In favore della visibilità nell'abitacolo, che si è ridotta con i cerchi da 18 pollici, ci saranno modifiche agli specchietti; infine, sono state chiarite le regole per i test di sviluppo Pirelli, che quest'anno vengono effettuati dalle scuderie incaricate con le monoposto 2022 a effetto suolo, e non più con modelli di campionati precedenti. Nei collaudi compiuti dopo la gara di Imola, la Ferrari aveva utilizzato due specifiche di fondo differenti, generando
malumori fra gli avversari. Adesso si specifica: "Non saranno consentite parti, software, cambi di componenti o di assetto che al partecipante diano informazioni non correlate ai test sui pneumatici".