17 Giu [15:02]
Trionfo annunciato per Toyota e Alonso
sorrisi anche per G-Drive e Porsche
Marco Minghetti
È incontenibile la gioia all’interno del box Toyota. Uomini in camicia e tuta biancorossa che si muovono frenetici e si abbracciano lasciandosi andare a pianti liberatori per una contentezza incontenibile. Sugli schermi, mentre sfilano le immagini dell’arrivo in parata della due TS050 Hybrid, le menti e i cuori dei presenti, non può che andare a ritroso, alle vittorie che parevano in pugno ed invece sfuggite beffardamente di mano, come l’incredibile finale dell’edizione 2016 che rimarrà per gli anni venire a certificare che la sfortuna esiste per davvero. Ma questa volta le lacrime hanno solo il sapore dolcissimo della gioia.
Qualcuno ora potrà obiettare che lo squadrone giapponese ha dovuto aspettare il ritiro dalle competizioni di veri competitori quali Audi e Porsche, ma la storia della 24 Ore più famosa del mondo certifica che, da sempre sono solo e sempre gli assenti ad avere torto. Difficile e crudele, la massacrante maratone della Sarthe, non ha mai avuto occhi di riguardo per nessuno, e solo la preparazione maniacale delle vetture giapponesi ha permesso ai due equipaggi schierati di concludere la cavalcata senza troppi patemi.
Senza nulla togliere a Nakajima e Kobayashi, vecchie conoscenze a Le Mans con Toyota, che hanno avuto l’onore di portare al traguardo le vetture nipponiche in un tripudio di bandiere del Sol levante, a prendersi giustamente la ribalta di microfoni e telecamere è stato Fernando Alonso, che in quattro anni è passato dallo sventolare la bandiera francese al via, al trionfo tanto cercato del 2018. E lo spagnolo è stato vero protagonista, da campione qual è. Veloce ed esperto, il pilota McLaren si è calato nei modi giusti all’interno del team e, quando è stato chiamato al volante, ha dimostrato tutta la sua classe cristallina, completando, cronometro alla mano, stint di assoluto valore. Basti, a titolo di esempio, lo stint notturno nel quale Alonso ha dato sfoggio delle sue capacità di guida recuperando la bellezza di oltre due minuti al José Maria Lopez, in quel momento in testa alla gara con l’altra Toyota TS050 Hybrid.
A raggiungere e affiancare sul podio i dominatori della 86esima edizione della 24 Ore, sono saliti i tre piloti della Rebellion #3, forse la meno accreditata del team, ma la differenza con la vettura gemella, finita al quarto posto, sta tutta nell’incredibile leggerezza compiuta da un pilota esperto come Andre Lotterer. Il tedesco, infatti, è voluto partire come non ci fosse un domani e alla curva prima del ponte Dunlop ha provocato il primo incidente di gara, dovendo poi sorbirsi tutto il giro a rilento prima del rientro nello stando dove i meccanici hanno sostituto il cofano anteriore. La gara delle due vetture, che hanno colto doppietta tra le LMP1 a motore endotermico, è stata resa più semplice dall’errore di Matevos Isaakyan, che ha sbattuto in maniera irrimediabile con la sua BR1-AER, made in Dallara, che stava occupando al momento del ritiro il terzo posto assoluto.
Assolutamente senza storia anche la graduatoria in LMP2, dove la Oreca-Gibson #26 del team G-Drive, quinta assoluta, ha letteralmente sbagliato una concorrenza che ci aveva abituato a battaglie in pista sempre tiratissime. Gran parte del merito in questo caso va ascritto a Jean-Eric Vergne che con un incredibile stint di quattro ore e venti minuti, ha forse messo il sigillo sulla vittoria finale divisa con Pizzitola e Rusinov. Sul podio anche la Alpine A470 del team Signatech con Lapierre/Negrao/Thiriet, e l’Oreca di Capillaire/Hirshi/Gommendy. Al traguardo, quattordicesima di categoria, la Dallara del team Cetilar che ha concluso un fine settimana davvero complicato.
In GTE Pro, la Porsche è riuscita a portare alla doppietta finale le due RSR con le bellissime livree esotiche: quella rosa Pink Pig di Christensen/Estre/Vanthoor, e quella Rothmans di Lietz/Bruni/Makowiecki terminata un giro di distacco. Un secondo posto, comunque, che è stato messo in seria discussione dall’assalto che le Ford Gt hanno cercato di portare ai rivali tedeschi. Una battaglia che è praticamente andata avanti per tutta la gara, con il diapason che è stato raggiunto dopo venti ore, quando Makowiecki sulla Porsche #91 e Bourdais sulla Ford #68 si sono sfidati per circa un’ora quasi ruota contro ruota. I due piloti hanno messo in campo (e pure oltre, vero Mako?), tutto il catalogo di astuzie e conoscenze possibili di cui un pilota professionista può vantare. Uno spettacolo esaltante che ha tenuto spettatori e addetti ai lavori con il fiato sospeso.
Ci sarà tempo per tornare a parlare del BoP assegnato alle varie vetture, ma proprio tra le GTE Pro è stato evidente che forse qualcosa non ha funzionato a dovere. Senza voler fare i difensori d’ufficio è comunque strano vedere, per esempio, le Ferrari 488 costrette a ruoli davvero marginali assieme alle Corvette. Da salvare, comunque, alcuni stint di Giovinazzi che hanno fatto intravedere tardi le potenzialità del pilota pugliese.
Porsche vincente anche n GTE Am, dove la 911 di Campbell/Ried/Andlauer del team Dempsey-Proton ha dominato prendendo la testa della corsa già nel corso della terza ora, non mollandola fino alla meritata bandiera a scacchi. Ottimo secondo posto per la Ferrari 488 Flohr/Castellacci/Fisichella del team Spirit of Race e terzo gradino del podio per l’altra Ferrari 488 di Keating/Bleekemolen/Stolz.
La classifica finale
1 - Buemi/Nakajima/Alonso (Toyota TS050 Hybrid) - Toyota - 388 giri
2 - Conway/Kobayashi/Lopez (Toyota TS050 Hybrid) - Toyota - 2 giri
3 - Laurent/Beche/Menezes (Rebellion R13-Gibson) - Rebellion - 12 giri
4 - Lotterer/Jani/Senna (Rebellion R13-Gibson) - Rebellion - 13 giri
5 - Pizzitola/Vergne/Rusinov (Oreca 07-Gibson) - G-Drive - 19 giri
6 - Lapierre/Negrao/Thiriet (Alpine A470-Gibson) - Signatech - 21 giri
7 - Capillaire/Hirshi/Gommendy (Oreca 07-Gibson) - Graff SO24 - 22 giri
8 - Perrodo/Vaxiviere/Duval (Oreca 07-Gibson) - TDS - 22 giri
9 - De Sadeleer/Owen/Montoya (Ligier JSP17-Gibson) - United - 23 giri
10 - Jaafar/Jeffri/Tan (Oreca 07-Gibson) - JCDC - 27 giri
11 - Gonzalez/Maldonado/Berthon (Oreca 07-Gibson) - Dragonspeed - 28 giri
12 - Tung/Richelmi/Aubry (Oreca 07-Gibson) - JCDC - 32 giri
13 - Van Eerd/Van Der Garde/Lammers (Dallara P17-Gibson) - RTN - 32 giri
14 - Cheng/Boulle/Nicolet (Ligier JSP17-Gibson) - JCDC - 33 giri
15 - Buret/Canal/Stevens/ (Ligier JSP217-Gibson) - Panis Barthez - 36 giri
16 - Shaitar/Newey/Nato (Dallara P17-Gibson) - SMP - 43 giri
17 - Christensen/Estre/Vanthoor (Porsche 911RS) - Porsche - 44 giri
18 - Lietz/Bruni/Makowiecki (Porsche 911RS) - Porsche - 45 giri
19 - Hand/Muller/Bourdais (Ford GT) - Ford USA - 45 giri
20 - Priaulx/Tincknell/Kanaan (Ford GT) - Ford UK - 45 giri
21 - Magnussen/Garcia/Rockenfeller (Chevrolet Corvette) - Corvette - 46 giri
22 - Lacorte/Sernagiotto/Nasr (Dallara P217-Gibson) - Villorba - 46 giri
23 - Vilander/Giovinazzi/Derani (Ferrari 488) - AF Corse - 47 giri
24 - Mucke/Pla/Johnson (Ford GT) - Ford UK - 48 giri
25 - Pierguidi/Calado/Serra (Ferrari 488) - AF Corse - 49 giri
26 - Sorensen/Thiim/Turner (Aston Martin Vantage) - AMR - 49 giri
27 - Rigon/Bird/Molina (Ferrari 488) - AF Corse - 50 giri
28 - Campbell/Ried/Andlauer (Porsche 911RS) - Dempsey - 53 giri
29 - Flohr/Castellacci/Fisichella (Ferrari 488) - Spirit of Race - 53 giri
30 - Pilet/Tandy/Bamber (Porsche 911RS) - Porsche - 54 giri
31 - Keating/Bleekemolen/Stolz (Ferrari 488) - Keating - 54 giri
32 - Long/Pappas/Pumpelly (Porsche 911RS) - Porsche - 54 giri
33 - Griffin/Macneil/Segal (Ferrari 488) - JMW - 56 giri
34 - Babini/Nielsen/Maris (Porsche 911RS) - Ebimotors - 56 giri
35 - Creed/Ricci/Dagoneau (Ligier JSP17-Gibson) - Larbre - 56 giri
36 - Tomczyk/Catsburg/Eng (BMW M8) - BMW MTEK - 56 giri
37 - Bergmeister/Lindsey/Perfetti (Porsche 911) - Project 1 - 56 giri
38 - Mok/Griffin/Sawa (Ferrari 488) - Clearwater - 56 giri
39 - Lynn/Martin/Adam (Aston Martin Vantage) - AMR - 61 giri
40 - Ishikawa/Beretta/Cheever (Ferrari 488) - MR - 64 giri
41 - Briscoe/Westbrook/Dixon (Ford GT) - Ford USA - 77 giri
42 - Robertson/Simpson/Roussel (Ginetta G60-Mecachrome) - CEFC - 99 giri
43 - Wainwright/Barker/Davison (Porsche 911RS) - Gulf - 105 giri
Non classificati
Bertolini/Jonsson/Krohn (Ligier JSP17-Gibson) - Eurasia
Ritirati
Petrov/Aleshin/Button (BR1-AER) - SMP
Lafargue/Chatin/Rojas (Oreca 07-Gibson) - IDEC
Yoluc/Hankey/Eastwood (Aston Martin Vantage) - TF
Hanson/Albuquerque/Di Resta (Ligier JSP217-Gibson) - United
Gavin/Milner/Fassler (Chevrolet Corvette) - Corvette
Hedman/Hanley/Van Der Zande (BR1-Gibson) - Dragonspeed
Patterson/De Jong/Kim (Ligier JSP17-Gibson) - Algarve
Cairoli/Al Qubaisi/Roda (Porsche 911) - Porsche
Farfus/Da Costa/Sims (BMW M8) - BMW MTEK
Allen/Gutierrez/Guibbert (Oreca 07-Gibson) - G-Drive
Taylor/Ledogar/Heinemer Hansson (Ligier JSP17-Gibson) - JCDC
Rowland/Brundle/Turvey (Ginetta G60-Mecachrome) - CEFC
Sarrazin/Orudzhev/Isaakyan (BR1-AER) - SMP
Dumas/Bernhard/Muller (Porsche 911RS) - Porsche
Dalla Lana/Lamy/Lauda (Aston Martin Vantage) - AMG
Webb/Kraihamer/Dillmmann (CLM P1/01-Nissan) - Bykolles