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14 Dic [15:18]

Verstappen: "Sono grato a Hamilton,
è stata una battaglia grandiosa"

Massimo Costa - XPB Images

Il neo campione del mondo Max Verstappen non ha lasciato Abu Dhabi dopo la conquista del titolo. Vero stakanovista. oggi è tornato in pista per i test post stagione in cui ha provato le nuove gomme Pirelli da 18 pollici. Ma lunedì, ha anche avuto il tempo per affrontare una simpatica video conferenza con diversi media di tutto il mondo. Ecco un estratto delle domande poste da vari giornalisti e le risposte del pilota Red Bull.

«Sono orgoglioso di correre per l’Olanda, è chiaro, ma non dimentico il Paese in cui ho vissuto a lungo, il Paese di mia madre».

C’è stata una pressione particolare prima dell’ultima gara di Abu Dhabi?

«No, devo dire di no. È stata una gara pazzesca, davvero, ma è stata un po’ il riassunto di tutta la stagione, no?».

La battaglia con Hamilton è stata commovente: ha un significato speciale essere l’ultimo campione prima del cambio regolamentare del 2022?

«Mah, francamente non mi importava essere l’ultimo prima del cambio, a me interessava essere campione, e ce l’ho fatta».

A proposito, ha già ringraziato Sergio Perez per l’aiuto nella lotta con Hamilton?

«Quello che ha fatto è stato pazzesco, non smetterò mai di ringraziare Checo, ero incredulo quando poi ho rivisto le immagini. Ma Perez è stato un grande compagno di squadra non solo per quello. Credo che la sua stagione sia stata brillante».

In più occasioni quest’anno ha detto, “vinca o perda il Mondiale non cambierò il mio modo di essere”. Lo pensa ancora?

«Sono contento di aver vinto, ma come persona no, non mi avrebbe cambiato anche se avessi perso. Sarei comunque stato esausto, come mi sento ora...».

C’è stato un momento chiave nella stagione, un frangente in cui ha capito che stava succedendo qualcosa di irripetibile?

«È stata una stagione durissima, in ogni gara sapevi che poteva cambiare tutto, come poi è successo ad Abu Dhabi. Non ho mai pensato, “ok questo è il momento, adesso divento campione”. Ma quando ho passato Hamilton nell’ultimo giro, in Curva 9, lì mi sono detto “ok, adesso non mi passa più nessuno”...».

Ma ha pensato a dove attaccare? È stato un ragionamento?

«È stato istinto. Sapevo che eravamo veloci, io dovevo essere aggressivo perché Hamilton mi avrebbe riattaccato. Così avevo corso tutto il weekend dicendomi che dovevo attaccare più che pensare a difendermi».

Che cosa resterà del suo titolo 2021?

«L’onestà del mio comportamento».

E adesso cosa sente? È più Nico Rosberg («mollo tutto e mi ritiro») o Sebastian Vettel («punto a infilarne altri tre o quattro»)?

Sorride. «Non ho mai pensato di lasciare, mai stata un’opzione. Volevo esserci e ci sono, poi per vincere tanti titoli serve anche fortuna. Ma ora ho vinto tutto quello che potevo, quindi qualsiasi cosa arriverà d’ora in poi sarà una specie di regalo, un bonus».

La chiave del suo successo?

«Tutti i sacrifici fatti per arrivare fin qua. Non funziona dicendo “ok adesso lotto per il titolo”. È un processo lungo che coinvolge tutta una squadra, un gruppo di persone. C’è voluto del tempo ma ora eccomi qua».

Ci racconta gli ultimi istanti? La Safety Car, il giro finale, il traguardo?

«Ero eccitato ma ero anche concentrato su quello che dovevo fare. In quell’ultimo giro avevo tutta la pressione addosso. Quando ho passato il traguardo ho sentito uno shock, avevo tante emozioni dentro, impossibile decifrarle».

Ha battagliato un anno intero con Hamilton: è stato più lo stress o il divertimento?

«Beh, è divertente. Più divertente che stressante. Correre ti spinge al limite, le emozioni sono tante e ti diverti. Poi il lavoro coinvolge tutti attorno a te, sia io che Lewis avevamo bisogno che tutto funzionasse alla perfezione per vincere, quindi ci sono un sacco di stimoli ed è eccitante».

Si regalerà una nuova Vespa, lei che è così appassionato?

Sorride. «No, ne ho già una...».

Horner a dieci giri dalla fine ha pensato che servisse un miracolo: lei era d’accordo?

«Oh, pensavo a guidare ma sapevo che Hamilton era in vantaggio. Io credo che Lewis sia stato sfortunato per come sono girate le cose, ma io da parte mia dovevo fare il massimo. La chiave di tutto è crederci sempre. E io ci ho creduto fino alla fine».

Giovedì ha detto che era bello avere la famiglia vicino, perché tutto era cominciato da lì. Ha ripensato al passato?

«La scorsa notte avevo attorno la famiglia, la mia fidanzata, alcuni amici. E abbiamo ricordato certi momenti, sì era bello ripensarci. Certe cose, le cose che mi hanno portato qui oggi, voglio dire, resteranno indimenticabili».

È stato speciale battere Hamilton? Ha avuto modo di parlare con lui?

«Beh, non abbiamo avuto modo di parlare in modo approfondito, ci siamo salutati e lui era molto rilassato. Ma lui prima dell’ultima gara aveva già vinto 7 Mondiali, io nessuno, quindi credo fosse molto rilassato. Voglio dire, tutti e due volevamo vincere, tutti e due abbiamo fatto il massimo e ci siamo dati battaglia ma credo ci sia molto rispetto tra noi. Io sono grato a Lewis per questa battaglia durata un anno, perché è stata grandiosa».
RS Racing