3 Ott [13:10]
Agag stuzzica la Formula 1:
"Non potrà diventare tutta elettrica"
Jacopo Rubino
Alla vigilia della quinta stagione Alejandro Agag si gode il successo della sua creatura, la Formula E. Lanciando alla F1 quella che sembra una piccola provocazione: "Penso che nei prossimi cinque anni inizieranno a sentire parecchia pressione". Parole raccolte nella seconda puntata del nuovo podcast "Beyond Victory" lanciato da Nico Rosberg, che della serie elettrica è già investitore e ha provato la monoposto Gen2 durante un'esibizione a Berlino.
Secondo il manager spagnolo, la categoria regina rischia lo scacco matto nella corsa all'elettrificazione: "Nel giro di dieci anni sarà molto dura che non vogliano passare all'elettrico, ma non possono farlo". Questo perchè la Formula E vanta un'esclusiva con la FIA di 25 anni per questo tipo di alimentazione, e la scadenza sarebbe addirittura nel 2039.
Sembra quasi una risposta a Ross Brawn, responsabile sportivo del Circus, che qualche settimana fa aveva affermato: "La F1 evolverà sulla strada giusta per bilanciare competizione, rilevanza e coinvolgimento del pubblico. Se un giorno ci sarà bisogno di avere una propulsione diversa, lo faremo. Nulla ci ferma dall'avere auto elettriche in futuro". Ma non certo a breve termine, dato che secondo Brawn ad oggi "non sono particolarmente veloci". Anche se dal 2009 con l'introduzione del KERS, e poi più massicciamente dal 2014 con le attuali power unit, le vetture di F1 sono dotate di una componente ibrida divenuta cruciale nelle performance.
Agag però guarda oltre: "In un decennio le auto elettriche saranno rapide come quelle a combustione interna. A quel punto, che ragione ci sarebbe di restare incollati ad una vecchia tecnologia? Quando il settore sarà principalmente elettrico, la Formula E diventerà il più importante evento motoristico al mondo".
Uno scenario che forse nemmeno l'imprenditore iberico aveva il coraggio di sognare durante l'edizione inaugurale 2014-2015: il campionato ha rischiato il collasso dopo appena tre appuntamenti per problemi economici. "A un certo punto dovevo restituire 25 milioni di dollari ai nostri fornitori e avevo 100 mila dollari in banca", ha svelato Agag nell'intervista a Rosberg. "Eravamo davvero al limite, ho dovuto pagare di tasca mia il trasporto aereo delle macchine per la gara di Miami".
L'ancora di salvezza è stato l'accordo con Liberty Global e Discovery Communications, che hanno rilevato entrambe una quota azionaria della Formula E. Mentre il braccio americano Liberty Media oggi detiene i dirititti commerciali della F1...