18 Ott [11:32]
Albon, le mani sulla Red Bull 2020,
mentre Gasly fa felice la Toro Rosso
Jacopo Rubino
Chi avrà la seconda Red Bull nel 2020? Alex Albon, che su quel sedile è stato catapultato da Spa in sostituzione di Pierre Gasly, sembra in ottima posizione per tenerselo stretto. Lo ha fatto capire anche il team principal Christian Horner dopo la gara di Suzuka: "Sta sicuramente giocando bene le proprie carte", ha dichiarato ai microfoni di Channel 4, "fin qui credo abbia svolto un lavoro fantastico".
In Giappone il rookie thailandese ha ottenuto il suo miglior risultato in Formula 1, quarto, peraltro su un circuito dove non aveva mai girato fino alle prove libere del venerdì. La cancellazione della giornata di sabato per il tifone Hagibis non gli è stata certo d'aiuto, eppure nella qualifica della domenica mattina Albon è riuscito a siglare lo stesso tempo al millesimo, 1'27"851, del compagno Max Verstappen. E sappiamo come l'olandese sia metro di paragone ostico per chiunque, come lo stesso Gasly ha sperimentato sulla propria pelle venendo addirittura doppiato in Austria e Ungheria.
"Sento che questo weekend è stato il migliore per me con il team, sin dalla FP1 mi sono trovato a mio agio con la macchina. Arrivare quarto era il massimo possibile, anche se alla vigilia volevamo qualcosa di più", ha raccontato Alex. "In generale mi sto ancora ambientando, ma sono contento del mio ritmo e dei miei progressi. Abbiamo compiuto un passo avanti e speriamo di essere ancora più forti in Messico".
La promozione dalla Toro Rosso alla RB15 sta permettendo ad Albon di scalare la classifica generale: ora è ottavo, a -9 dallo stesso Gasly, e può persino contendere la sesta piazza a Carlos Sainz, distante 12 lunghezze. Dal Belgio ha raccolto 48 punti (sui 64 totali), con un media di 9,6 a gara, mentre Gasly da Melbourne a Budapest aveva viaggiato su una media di 5,25, ben più bassa.
Ma per il francese, paradossalmente, la "retrocessione" sulla STR14 si sta rivelando un toccasana: ha chiuso tre volte su cinque in top 10, a Suzuka ha centrato l'ottavo posto nonostante un problema alla sospensione. Già in Russia, l'ex campione GP2 aveva spiegato di avere un feeling più naturale al volante della Toro Rosso: "Riesco a guidarla nel modo in cui voglio".
È contento anche il boss Franz Tost, che spinge per la conferma: "Spero che Daniil e Pierre continuino con noi nel 2020, sono molto veloci e siamo davvero soddisfatti del loro lavoro". Due respinti, seppur con storie diverse, ma per il manager austriaco "entrambi si sono riadattati in fretta a squadra e vettura". Bisognerà attendere le decisioni della casa madre Red Bull, con la possibilità di un annuncio ufficiale nella settimana a cavallo fra i round di Messico e Stati Uniti.