26 Ago [17:27]
Anteprima Spa - Alfa Romeo bene,
Raikkonen una certezza, Giovi cresce
Massimo Costa
Come si può definire il 2019 del team Alfa Romeo? Con tanti alti e bassi, qualche buon risultato, alcuni intoppi. La C38 è senza dubbio una monoposto nata bene e che con Kimi Raikkonen ha ottenuto punti nelle prime quattro gare in calendario, poi i buoni piazzamenti sono svaniti per un certo periodo. Ma gli uomini di Frederic Vasseur hanno lavorato bene e dopo tre corse senza vedere la top 10 (Spagna, Monaco, Canada), Raikkonen ha ritrovato la settima piazza (già firmata a Sakhir) a Le Castellet, successivamente altri piazzamenti fino al settimo posto di Budapest.
Mancano i punti di Hockenheim, con l’onta delle due C38 penalizzate. In Germania, Raikkonen aveva concluso nuovamente settimo e Antonio Giovinazzi ottavo, suo miglior risultato 2019, ma i due piloti si sono visti penalizzare di 30" perché rei di avere utilizzato la centralina elettronica modificata rispetto ai parametri iniziali dettati dalla FIA. Il team ha reagito appellando la decisione dei commissari FIA credendo di avere valide ragioni per riavere le posizioni conquistate al termine della gara e il tutto verrà discusso il 24 settembre.
Sarà una decisione importante perché se verrà data ragione al team, all’Alfa Romeo saranno ridati ben 10 punti (ora è settima) sconvolgendo la situazione della classifica costruttori a centro gruppo. L’Alfa Romeo lo scorso anno aveva inserito nell’organico tecnico Simone Resta, pedina importantissima per la Ferrari, sua la firma pesante delle ultime due monoposto di Maranello vincenti nel 2017 e 2018, tanto che oggi si può tranquillamente affermare che tale mossa è stata completamente sbagliata per le sorti del team italiano. Tant’è che Resta dovrà rifare le valigie e tornare di corsa alla Ferrari (troppo tardi) lasciando ciò che stava costruendo in Alfa Romeo, cosa che non farà certo bene alla squadra di Vasseur.
Raikkonen ha dato un apporto molto importante all’Alfa Romeo e dei 32 punti fino ad ora incassati, 31 sono suoi. Giovinazzi ha faticato più del previsto, ma era anche lecito aspettarselo dopo essere stato tenuto in panchina per due assurdi anni, svolgendo qualche test e qualche free practice nei weekend dei Gran Premi. Troppo poco per pensare che Giovinazzi potesse ritrovare il ritmo gara immediatamente. Inevitabili gli errori, la fatica nel dare tutto subito in qualifica. Ma già in Germania, Antonio in una gara complicatissima, ha dimostrato di esserci terminando ottavo. A ciò va aggiunta una buona dose di sfortuna, che nelle corse e nello sport in generale esiste benché qualcuno affermi il contrario, e strategie di gara a lui dedicate in qualche occasione incomprensibili e che lo hanno penalizzato.