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4 Ott [11:13]

Austin problematica per la MotoGP,
campanello d'allarme anche per la F1?

Jacopo Rubino - XPB Images

Il 24 ottobre la Formula 1 disputerà il Gran Premio degli Stati Uniti, di nuovo in calendario dopo lo stop del 2020 causa pandemia, i biglietti disponibili sono stati tutti venduti, ma c'è un potenziale allarme: l'asfalto del circuito di Austin è in condizioni disastrose. Lo ha evidenziato in questo weekend la MotoGP, con molti piloti a denunciare una superficie sconnessa oltre i limiti di sicurezza. Dopo le prove libere del venerdì, nel paddock del Motomondiale è stata persino paventata l'ipotesi di non correre, poi rientrata. "È la pista più pericolosa su cui sia mai stato", ha affermato ad esempio Pecco Bagnaia, poleman in qualifica e terzo in gara con la Ducati. Aleix Espargaro dell'Aprilia è stato anche più diretto: "Essere qui è uno scherzo".

Su due ruote i rischi sono ovviamente superiori, e i protagonisti della MotoGP hanno sofferto sia nella guida che a livello fisico, ma anche i colleghi della F1 potrebbero rischiare guai: già nel 2015 la Williams individuò nei tanti "bumps" l'origine dei problemi alle sospensioni sulle auto di Valtteri Bottas e Felipe Massa, in un fine settimana caratterizzato da un nubifragio. Nel 2018 un cedimento lo ebbe in Q1 la Red Bull di Max Verstappen, nel 2019 la stessa sorte è toccata alla Ferrari di Sebastian Vettel.

È acclarato che il Circuit of the Americas, il primo impianto negli USA progettato su misura per la F1, sia stato realizzato su un terreno cedevole, soggetto a rigonfiamenti per le infiltrazioni d'acqua. La questione pare si sia aggravata nell'ultimo inverno, con temperature più rigide del solito, seguite da una primavera molto piovosa. Attualmente il tratto più compromesso risulta quello fra curva 2 e curva 10.



Già nel 2019 i centauri MotoGP avevano chiesto una riasfaltatura, avvenuta solo parzialmente, e adesso pretesa in vista dell'edizione 2022, che dovrebbe di nuovo disputarsi ad aprile, COVID-19 permettendo. Sarà peraltro l'ultima sotto l'attuale contratto. Ma intanto la Formula 1 verrà qui fra meno di tre settimane, e sarà quasi impossibile intervenire in modo appropriato, se ritenuto necessario. Peraltro, anche con Liberty Media c'è da rinnovare l'accordo in scadenza: ad Autoweek il responsabile dell'autodromo Bobby Epstein si è detto "tranquillo", ma la firma non è affatto certa, secondo certa stampa locale.

Gli organizzatori di Austin avrebbero grattacapi finanziari che potrebbero crescere, senza i finanziamenti pubblici ricevuti fino ad oggi. E anche questo avrebbe inciso, negli anni, sulla regolare manutenzione del circuito. Il governo del Texas sarebbe dubbioso sul reale "contributo" dell'evento sull'economia, e avrebbe perso entusiasmo per la concorrenza di Miami, che dal 2022 sarà la seconda tappa negli States in calendario. Conviene che la gara Formula 1 del 2021 fili davvero... liscia.
RS Racing