12 Ago [18:00]
Binotto stupisce: "Nessun errore,
le nostre strategie sempre corrette"
Massimo Costa - XPB Images
Dagli errori si cresce e sarebbe meglio non ripeterli. Ce lo dicono fin dalle scuole elementari ed è sicuramente una eccellente lezione di vita. Ma c'è chi l'apprende e chi no. Nei giorni scorsi il collega Roberto Chinchero di Motorsport, ha pubblicato una lunga intervista al team principal Ferrari Mattia Binotto e uno dei passaggi a dir poco più sorprendenti riguardava le strategie adottate nel corso dei Gran Premi. Come tutti sanno, Charles Leclerc per colpa di scelte sbagliate del muretto box Ferrari (al di là degli errori di guida commessi a Imola e Le Castellet), ha buttato a mare tanti, troppi, punti. I numeri sono chiari:
13 punti sprecati a Monaco
12 punti sprecati a Silverstone
17 punti sprecati a Budapest
Fanno 42 punti in più che Leclerc poteva avere oggi senza contare quelli che avrebbe sottratto a Max Verstappen. Se poi, vi aggiungiamo quelli persi per le uscite di pista, ecco che si arriva a poco oltre i 70.
Eppure Binotto non ha voluto ammettere alcun errore. Se pensa, o chi per lui, che questa sia la mossa giusta (meglio dire anche in questo caso, strategia), non condividiamo. Qualcuno dice che lui ci mette la faccia, "protegge" la squadra, Ma al contrario, la sottopone a ulteriori derisioni perché si evita di dire una frase molto semplice e onesta: "Abbiamo sbagliato, non è facile, cercheremo di non ripetere gli errori commessi".
E invece no. Qui non si tratta di costruire processi sommari o essere leoncini da tastiera, ma di essere semplicemente giornalisti: se ci sono errori, si criticano e si valutano, se si ottengono risultati, si applaude. E' la base per chi svolge questo lavoro. Peccato però, che il permaloso Binotto non accetti mai critiche post gara.
Ecco un passaggio della sua intervista a Motorsport: “Credo di avere una grande squadra che si occupa della strategia e non penso sia un nostro punto debole. Gare come Monaco, Silverstone o Paul Ricard sono state giudicate problematiche su questo fronte, ma io non lo vedo come un problema, perché ritengo che abbiamo anche preso decisioni giuste. Non sono convinto che quello che abbiamo fatto sia sbagliato, credo che abbiamo preso quelle che erano le opzioni corrette nel momento in cui sono state adottate, e a volte si sono rivelate sfortunate, non errate. E se guardiamo all’operato del nostro team di strategia, a volte ha fatto anche grandi cose, migliori degli avversari".
"Ad esempio, in Austria avevamo la strategia giusta, al contrario dei nostri rivali, così come l'avevamo in Francia prima dell'errore di Charles. Al Paul Ricard, abbiamo avuto il coraggio di portare due set di medie in gara, e per fare una scelta di questo tipo non devi essere solo bravo, ma anche coraggioso. Quindi, nel complesso, abbiamo una buona squadra e non credo che questo sia un punto debole.
"Silverstone? Se Charles fosse entrato ai box, con Lewis, che probabilmente sarebbe restato in pista con gomme comunque fresche, come sarebbe finita la gara? Non lo so. Tutti credono di poter in qualche modo discutere ciò che abbiamo deciso a Silverstone, ma la realtà è che non avremo mai la risposta”, ha concluso Binotto.
Alziamo le mani...