Jacopo Rubino - XPB ImagesGuanyu Zhou ha fatto ricredere gli scettici. L'unico rookie al via quest'anno in Formula 1 ha saputo farsi valere in pista, contro chi vedeva nella nazionalità cinese e nella dote economica gli unici motivi della scelta compiuta dal team Sauber Alfa Romeo. La sua conferma per il 2023, però, non è scontata: la squadra svizzera potrebbe infatti promuovere Theo Pourchaire, inserito nel vivaio dal 2019 e attualmente protagonista in F2 oltre ad avere il team principal Frederic Vasseur come manager. "Al momento non credo di dovermi preoccupare. Continuando così, migliorando gara dopo gara, credo non ci sia motivo per cui non dovrei rimanere", ha sottolineato serenamente Zhou. Non ci sono state ancora trattative, ma "l'estate, o il weekend di Spa, sono il periodo in cui parlare del futuro".
Sul tavolo, Zhou può far valere un buon ruolino di marcia e una crescita che lo ha portato, in qualche occasione, a battere il quotato compagno Valtteri Bottas: "Riguardando indietro, sono abbastanza colpito dal lavoro che ho fatto, e dai progressi compiuti". Due gli arrivi a punti, con il decimo posto al debutto in Bahrain e con l'ottavo in Canada. "Ma sono sicuro che avremmo raccolto di più senza tutti questi ritiri", ha precisato. L'affidabilità è in effetti il tallone d'Achille della C42, che ha messo fuori gioco Zhou in quattro occasioni. Senza dimenticare lo spaventoso capottamento al via di Silverstone, in cui era comunque incolpevole: "Avere un incidente così grosso a inizio carriera non è la cosa migliore", ha confessato Guanyu. "In dieci o undici gare, è come se avessi vissuto tutto quello che un pilota affronta in dieci anni".
Le prestazioni, in ogni caso, ci sono. "In generale sono abbastanza soddisfatto. Entrare in Q3 (proprio a Montreal e Silverstone, ndr) è stata una sorpresa, non pensavo che in questo primo campionato ne avrei avuto la possibilità. Questo mi ha dato una bella carica", ha raccontato l'ex junior di Ferrari e Alpine. "Le mie aspettative stanno salendo, uscire in Q1 adesso mi rende piuttosto arrabbiato. A inizio stagione mi sarebbe andato bene, ma oggi la Q2 è sempre il mio obiettivo minimo, anche se lo schieramento è molto equilibrato".
Nelle scorse settimane, il team principal Vasseur aveva espresso parole d'elogio: "Sono più che contento dei suoi risultati e del suo comportamento fuori dalla macchina. Penso che sia stata la scelta perfetta". E il team manager Beat Zehnder, ad Auto Motor und Sport, lo aveva definito "uno dei migliori rookie mai avuti dalla nostra scuderia", forse esagerando un tantino. Un complimento non da poco per chi ha visto transitare nel box Kimi Raikkonen o Charles Leclerc. L'eventuale rinnovo, comunque, non sarà per merito della valigia: l'effetto Zhou ha attirato solo due sponsor dalla Cina, e con una presenza minore. Almeno per ora.