11 Ago [16:36]
Come combattere il "porpoising"
Ben Sulayem zittisce Binotto e Horner
Massimo Costa
Si fa come dico io. Questo può essere il riassunto di quanto espresso dal presidente FIA Mohammed Ben Sulayem per combattere il fenomeno del porpoising, il saltellamento delle monoposto evidenziato nel corso della stagione. Il suo modus operandi lo si è già potuto vedere nel corso del 2022. Lui ascolta, valuta, poi segue la sua strada senza mettere ai voti le varie questioni, evidentemente poco convinto di quel che gli viene suggerito. E considerando che in F1 le votazioni sono spesso figlie di accordi tra team clienti e costruttori, non è detto che non sia la soluzione migliore.
E così, Ben Sulayem ha optato per la linea dura. Nel nome della sicurezza, con l'allarme scattato da alcuni piloti e anche da consulenze mediche, il presidente FIA porterà al voto del Consiglio Mondiale del 16 agosto le modifiche regolamentari per la stagione 2023, probabilmente l'obbligo per tutti di alzare le vetture di 2,5 centimetri da terra. Progetti da rivedere dunque, costi che si alzeranno e coda tra le gambe per i team principal Ferrari e Red Bull, Mattia Binotto e Christian Horner, che non vedevano di buon occhio questa visione di Ben Sulayem. Primo, perché le loro monoposto sono più che competitive, secondo perché sostengono che il porpoising si in pratica sparito.
La FIA, sostengono, dovrebbe intervenire se il problema fosse costante per tutti, non solo di qualcuno, Il riferimento ovvio è alla Mercedes, che fa sempre paura, che aveva un grosso inconveniente con il saltellamento della W13, ma che in effetti lo ha in parte risolto. Per Ben Sulayem, prima di tutto viene la sicurezza: cosa mai accadrebbe se si verificasse un brutto incidente per colpa dei saltellamenti? Il finimondo, ovvio. Quindi, meglio prevenire che ascoltare chi parla solo per non spettinare il proprio giardino. E come ha replicato non senza ragione Toto Wolff, chi lo dice che con la monoposto alzata di 2,5 centimetri la Mercedes possa essere più competitiva? Non sta scritto da nessuna parte, così come la paura che Ferrari e Red Bull perdano di efficienza.
Parole al vento dunque, il famoso peso politico di alcune squadre, vedi Ferrari e Red Bull, non fa breccia nel cuore del nuovo presidente FIA. Che ha anche messo in riga Liberty Media per quanto riguarda le gare sprint del sabato. A quanto pare la FIA ha finalmente un presidente decisionista che non si vedeva più dai tempi del compianto Max Mosley.