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27 Lug [17:57]

Budapest - Alonso spaziale
Ricciardo emoziona, Mercedes caos

Massimo Costa

Tre giri. Poco meno di cinque minuti. Tanto bastava per trasformare un sogno in quella che pareva una inimmaginabile realtà. Daniel Ricciardo ha inferto una secca pugnalata a milioni di tifosi della Ferrari quando al 68° giro su 70 in programma, ha sorpassato con veemenza Fernando Alonso alla prima staccata andando a vincere il suo secondo GP stagionale e in carriera. Un Alonso spaziale che quando alle 13 ha visto cadere le prime gocce di pioggia, ha capito che qualcosa ci si poteva inventare. E così in un pazzo ed esaltante Gran Premio, lo spagnolo stava per portare alla vittoria la claudicante Ferrari F14.

Fermatosi al 38° giro quando occupava la prima posizione dal 24° passaggio per montare un secondo treno di gomme soft, Alonso è tornato al comando al giro 55 quando Ricciardo si è fermato per il suo terzo e ultimo pit-stop. L'australiano aveva un vantaggio di 15" su Fernando ed ha chiesto ancora pneumatici soft. A quel punto, è cominciata la sfida di nervi tra Alonso e un Lewis Hamilton altrettanto strepitoso, partito dai box, finito subito in testacoda e poi autore di una poderosa rimonta certamente facilitata dalla prima safety-car entrata al giro 8 per incidente a Marcus Ericsson.

Hamilton però non riusciva ad avvicinare nella giusta maniera, ovvero per tentare un sorpasso, Alonso. L'inglese della Mercedes aveva gomme medie che impiegava dal 39° giro. E nel contempo, Hamilton veniva disturbato da Ricciardo che con gli pneumatici più freschi di tutti sentiva che poteva ambire alla vittoria. Sono stati 10 giri fenomenali gli ultimi disputati all'Hungaroring. L'australiano della Red Bull-Renault ha tentato due volte il sorpasso, all'esterno della curva 2, ad Hamilton, ma senza successo. Alonso guardava gli specchietti e sperava che Lewis resistesse allo scalpitante Daniel.

Con la Ferrari travestita da cavallino imbizzarrito, che andava da tutte le parti con le gomme finite, Alonso riusciva a tenere testa a una Mercedes e a una Red Bull. Finché Ricciardo, con la determinazione che lo contraddistingue, ha affondato il colpo su Hamilton al 66° giro sempre alla curva 2. Questa volta la manovra gli è riuscita alla perfezione e come un leone si è gettato su quel cavallino sfiancato mangiandoselo al termine del rettifilo dei box del giro 67. Primo a Montreal, Ricciardo ha conquistato un'altra bellissima vittoria portando a nove i risultati utili consecutivi.

Mercedes nel caos. Perché Nico Rosberg, primo nella parte iniziale della corsa, si è poi perso forse per una chiamata ai box non felice quando è entrata in pista la SC per Ericsson (un giro dopo Ricciardo ed Hamilton, ma forse la chiamata della SC è arrivata tardi e Nico aveva già imboccato l'ultima curva) e per un possibile problema ai freni posteriori. Ma che considerando l'andatura che teneva nel finale, non pareva certo disturbarlo. Rosberg si è trovato in pieno gruppo a duellare con uno strepitoso Jean-Eric Vergne, con Sebastian Vettel, ha dovuto costantemente recuperare finché si è trovato dietro ad Hamilton.

Rosberg, al secondo pit al giro 32 (soft) doveva compiere una ultima fermata, Hamilton no. In Mercedes hanno quindi lanciato un ordine di scuderia che sarà ricordato come uno dei peggiori della storia della F.1 invitando Hamilton a farsi da parte. Ma Rosberg era lontano dall'inglese diversi metri e non dava l'impressione di essere realmente più veloce. In ogni caso, quando è chiaro che il campionato del mondo è un affare privato tra i due piloti di Toto Wolff, perché suggerire ad Hamilton di farsi da parte? Sembrava una provocazione. E difatti il britannico non si è lasciato superare tenendo il punto.
Nel finale Rosberg, dopo il pit effettuato al 56° passaggio (soft), girando 3" più rapido del trio Alonso-Hamilton-Ricciardo è riuscito a beccarli. Ricciardo era però già volato via, ha attaccato Hamilton alla curva 2, ma è stato accompagnato per mano fin oltre il cordolo esterno. Un chiaro messaggio di Hamilton a Rosberg e a tutta la Mercedes. Sempre più guerra tra i due uomini Mercedes, ora separati da 11 punti. Hamilton ne ha guadagnati 3 in Ungheria.

Poco decifrabile la strategia Williams che dopo la pioggia ha portato avanti l'idea delle gomme medie difatto escludendo dalle posizioni top della classifica Felipe Massa, quinto, e Valtteri Bottas, ottavo dopo uno splendido avvio sul bagnato che lo aveva tenuto al secondo posto. Incomprensibile anche la scelta McLaren di far montare a Jenson Button e Kevin Magnussen, dopo la prima SC, nuovamente gomme rain intermedie quando tutti avevano scelto le slick. Prevedevano pioggia in McLaren... non si sa perché. In questi casi si tenta il "colpo" con un pilota, si differenzia la strategia, questa volta no. Così Button ha concluso decimo, Magnussen che già era partito dai box e quindi forse era utile una scelta più aggressiva, dodicesimo.

Bella prestazione di Kimi Raikkonen, sempre all'attacco e sesto al traguardo con la seconda Ferrari. Peccato quel ridicolo errore nella Q1 che lo ha costretto a partire dal fondo. Il modo in cui Raikkonen ha resistito a Vettel ha fatto capire che il finlandese è sempre il grande pilota che conosciamo. E Vettel? Quarto nelle prime fasi, sempre al centro di lotte, ha pagato la scelta delle gomme medie al secondo pit da portare fino al traguardo. Da segnalare anche un clamoroso testacoda all'ultima curva. Il settimo posto non gli rende comunque merito dopo la brillante qualifica. Notevole Vergne, che nella prima fase della gara ha duellato ad armi pari con Alonso e Rosberg. Disastro Force India con entrambi i piloti Nico Hulkenberg e Sergio Perez rovinosamente fuori pista.

Domenica 27 luglio 2014, gara

1 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault) - 70 giri in 1.53'05"058
2 - Fernando Alonso (Ferrari F14-T) - 5"225
3 - Lewis Hamilton (Mercedes W05) - 5"857
4 - Nico Rosberg (Mercedes W05) - 6"361
5 - Felipe Massa (Williams FW36-Mercedes) - 29"841
6 - Kimi Raikkonen (Ferrari F14-T) - 31"491
7 - Sebastian Vettel (Red Bull RB10-Renault) - 40"964
8 - Valtteri Bottas (Williams FW36-Mercedes) - 41"344
9 - Jean-Eric Vergne (Toro Rosso STR9-Renault) - 58"527
10 - Jenson Button (McLaren MP4/29-Mercedes) - 1'07"280
11 - Adrian Sutil (Sauber C33-Ferrari) - 1'08"169
12 - Kevin Magnussen (McLaren MP4/29-Mercedes) - 1'18"465
13 - Pastor Maldonado (Lotus E22-Renault) - 1'24"024
14 - Daniil Kvyat (Toro Rosso STR9-Renault) - 1 giro
15 - Jules Bianchi (Marussia MR03-Ferrari) - 1 giro
16 - Max Chilton (Marussia MR03-Ferrari) - 1 giro

Ritirati
33° giro - Esteban Gutierrez
25° giro - Kamui Kobayashi
23° giro - Sergio Perez
15° giro - Nico Hulkenberg
11° giro - Romain Grosjean
8° giro - Marcus Ericsson

Giro più veloce: Nico Rosberg 1'25"724

Il campionato piloti
1.Rosberg 202; 2.Hamilton 191; 3.Ricciardo 131; 4.Alonso 115; 5.Bottas 95; 6.Vettel 88; 7.Hulkenberg 69; 8.Button 60; 9.Massa 40; 10.Magnussen 37; 11.Perez 29; 12.Raikkonen 27; 13.Vergne 11; 14.Grosjean 8; 15.Kvyat 6; 16.Bianchi 2.

Il campionato costruttori
1.Mercedes 393; 2.Red Bull-Renault 219; 3.Ferrari 142; 4.Williams-Mercedes 135; 5.Force India-Mercedes 98; 6.McLaren-Mercedes 97; 7.Toro Rosso-Renault 17; 8.Lotus-Renault 8; 9.Marussia-Ferrari 2.
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