Jacopo RubinoLa concorrenza potrebbe fare carte false per averlo, ma Andy Cowell si è detto "non ancora sicuro al 100 per cento" del suo futuro professionale. Come
annunciato a giugno, il padre della power unit Mercedes lascerà la scuderia iridata a fine anno, terminato il periodo di preavviso, andando a caccia di una nuova avventura. Cosa sarà? Tutto è possibile, persino che sia al di fuori delle corse.
"Da quando ho cinque anni il motorsport ha avuto una parte enorme nella mia vita, e sempre l'avrà, ma è da capire quale", ha spiegato l'ingegnere inglese a Beyond the Grid, il podcast ufficiale della Formula 1. "Spero di poter aiutare le aziende, le organizzazioni, ma anche le persone". Un desiderio che ha trovato conferma a marzo, quando la lettera di dimissioni era già stata spedita ed è nato il cosiddetto "Project Pitlane" in cui i 7 team con sede nel Regno Unito hanno unito le forze, realizzando ventilatori polmonari durante l'emergenza Coronavirus. "È stato qualcosa di diverso che ha acceso un fuoco dentro di me, che mi ha fatto pensare ogni secondo della giornata a tutto ciò su cui stavamo lavorando. La sfida che voglio è questa", ha raccontato Cowell.
Di certo Cowell ha molti meriti nel dominio della Stella durante le ultime stagioni di F1. C'era lui sul podio a ritirare il trofeo dei costruttori al Gran Premio d'Australia 2014, quello in cui si aprì l'era turbo-ibrida con un vantaggio siderale delle Frecce d'Argento sulla concorrenza. Vantaggio che era, in grossa parte, frutto del propulsore. Il ruolo di capo motorista a Brixworth da luglio è stato assegnato a Hywel Thomas, in una fase di transizione coordinata dallo stesso Cowell. Che comunque resterà coinvolto in squadra fino a settembre, seguendo l'introduzione della seconda power unit stagonale sulle vetture di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. Una richiesta fatta direttamente dall'amministratore delegato Ola Kallenius. Poi ci saranno quasi quattro mesi per riflettere sulla strada da prendere.
"È il tempo di un cambiamento. La Mercedes è un'azienda per cui sono immensamente orgoglioso di aver lavorato. C'è un incredibile gruppo di persone che mi mancherà", ha sottolineato Cowell, arrivato nel 2004 dopo le precedenti esperienze in Cosworth e BMW. "Ma facendo più o meno le stesse cose, 16 anni sono un periodo lunghissimo". Ora c'è il sogno di rimettersi in gioco, di imparare da capo. "Mi piace l'idea di partire da un foglio bianco. La mia personalità credo ami il brivido di essere lanciato in qualcosa di impegnativo e che possa spaventare". Lo sarebbe anche accettare la chiamata di un motorista rivale, per battere in pista la propria creatura? Il diretto interessato, per ora, non conferma di aver avuto offerte.