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2 Gen [17:34]

Dixon, Dallara e Wickens
I protagonisti dell'IndyCar 2018

Marco Cortesi

Scott Dixon, l'immenso. L'IndyCar 2018 ha consacrato ulteriormente il neozelandese come miglior pilota della storia recente della serie, e uno dei piloti al top di sempre. Non per altro, viene tuttora considerato il più forte a non aver mai avuto la chance di correre in Formula 1. La stagione scorsa ha vissuto però anche una grande sfida, quella tra una forte infornata di nuove leve, e gli esperti della categoria, che, a partire proprio da Dixon, si sono trovati da subito in difficoltà nel gestire la concorrenza di talenti come Josef Newgarden, già campione lo scorso anno, Alexander Rossi e Robert Wickens.

Nonostante Dixon abbia vinto, è stato però chiaro a tutti quanto sia fondamentale per i team costruire il proprio vivaio, e pensare anche al futuro per non trovarsi "sorpresi". Penske e Andretti l'hanno fatto (Andretti per altro continuerà a farlo addirittura con uno Junior Team), mentre il team Ganassi ha rischiato grosso, non avendo nessun portacolori valido per spalleggiare (o eventualmente sostituire) il proprio asso. Tant'è che Chip Ganassi si è subito mosso e si è assicurato Felix Rosenqvist. Sostanzialmente un Dixon più giovane, ricco di talento e considerato a sua volta uno dei più forti a non arrivare in F1.

È stato ovviamente anche l'anno di Wickens. Il canadese è arrivato dal DTM su consiglio dell'amico James Hinchcliffe, che ha convinto Sam Schmidt a dargli un sedile, e le sue qualità di guida hanno lasciato tutti stravolti. Sin da subito in grado di lottare per il successo, in ogni gara, anche sugli ovali, Wickens non ha trovato il gradino più alto del podio, ma solo per una serie di circostanze. Purtroppo, a pesare sulla stagione 2018 è stato anche il suo tremendo incidente di Pocono. Sulla pista che già aveva portato via Justin Wilson, Wickens ha riportato lesioni gravissime, che l'hanno costretto in carrozzina. Si spera per ora.

Ha fatto scalpore anche la qualità di Rossi, che ha trovato con la rinnovata vettura Dallara una chimica unica. Il pilota texano è migliorato e maturato tantissimo, diventando, nonostante qualche errorino, un vero riferimento del team. Dopotutto, per evolvere come pilota servono le condizioni giuste, e il team Andretti le ha trovate. Non si può non parlare però anche di Will Power, che pur non avendo lottato per il campionato, ha vinto la 500 Miglia di Indianapolis, la gara che da sola rende positiva una stagione. Power è diventato una sicurezza sugli ovali, vincendo anche Gateway e terminando terzo alla fine della stagione.

Oltre ai piloti, a brillare è stata anche la vettura protagonista della serie. La Dallara 2018 ha fatto innamorare tutti per la sua bellezza, riportando un fascino che con le pur efficienti, ma "fredde", versioni precedenti, si era perso. Aggressiva, filante, dal gusto un po' vintage, la nuova veste aerodinamica ha catturato e fatto innamorare tutti. Anche se, col minor carico, molti hanno avuto un bel da fare a "domarla".