Jacopo RubinoDal 2020 sulle vetture di Formula 1 dovrà essere montato un secondo flussometro: è quanto indica la nuova direttiva tecnica inoltrata dalla FIA alle squadre, la terza in un mese, per fermare possibili trucchi nella gestione del carburante. Il tema è divenuto bollente (benzina sul fuoco, verrebbe da dire) con le insistenti accuse di Red Bull e Mercedes nei confronti della Ferrari, osservata speciale in queste settimane per le prestazioni della sua power unit.
Come rivela Auto Motor und Sport, a Interlagos i commissari hanno prelevato alcune componenti del sistema di alimentazione della SF90, di una macchina spinta dal motore clienti (Alfa Romeo o Haas) e di un esemplare della rivale Honda, per studiarne il funzionamento. La convizione degli avversari è che a Maranello, aggirando il regolamento, abbiano trovato il modo di incrementare la portata di carburante oltre il limite di 100 chilogrammi per ora, ad esempio sfruttando gli intervalli fra una misurazione e l'altra del sensore.
Non è chiaro se l'ultima direttiva sia diretta conseguenza di quanto rilevato dopo i controlli: potrebbe invece essere una soluzione "diplmatica" per spegnere definitivamente le polemiche, che rischiano di infiammare il periodo invernale. La perdità di competitività nel Gran Premio degli USA, disputato dopo un primo chiarimento della Federazione sul flussometro, aveva del resto rafforzato le convinzioni degli avversari, ma la smentita del team principal Mattia Binotto è stata subito molto sonora.
Alla vigilia del weekend in Brasile la direttiva 38/19 ha invece ribadito il divieto di utilizzare in combustione i liquidi provenienti dall'intercooler, dal collettore dell'aria e dal sistema di recupero dell'energia. Sul circuito di San Paolo, in ogni caso, le Ferrari hanno di nuovo mostrato un vantaggio motoristico nei settori 1 e 3, e lo stesso V6 Honda (montato inoltre sulla Toro Rosso) ha stupito per le velocità di punta che ha permesso di raggiungere in rettilineo.
Tanto che a fine qualifica Sebastian Vettel, battuto da Max Verstappen nella caccia alla pole, si era lasciato andare a una battutina rivolta all'olandese: "Un po' sospetto...", replicando alle sue accuse di illegalità lanciate ad Austin. Un pizzico di ironia, all'interno di un argomento su cui nessuno sembra scherzare.