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30 Nov [22:31]

Endurance a Jeddah – Gara
Pier Guidi e Rovera campioni
Vittoria e titolo overall per Engel e Auer

Michele Montesano 

Emozioni a non finire in quel di Jeddah. L’esito finale del campionato si è deciso dopo sei ore ricche di colpi di scena, sorpassi e neutralizzazioni. A conquistare il Fanatec GT World Challenge Europe Endurance Cup sono stati Alessandro Pier Guidi e Alessio Rovera, terzi al traguardo assieme a Davide Rigon. Ci ha provato fino all’ultimo il Grasser Racing Team a contendere il titolo ma Jordan Pepper, Marco Mapelli e Franck Perera avevano bisogno di una vittoria per centrare l’obiettivo. Il terzetto della Lamborghini ha, invece, chiuso la gara alle spalle della Mercedes AMG di Daniel Morad, Lucas Auer e Maro Engel. Proprio questi ultimi due, dopo aver conquistato il campionato Sprint Cup, hanno ottenuto anche il titolo Overall del GT World Challenge Europe.

Il titolo conquistato in Endurance Cup, nostante siano partiti dalla pole, non deve far pensare a una gara vissuta in tranquillità nel box AF Corse Francorchamps Motors. Rovera, Rigon e Pier Guidi si sono ritrovati ben presto nella seconda metà della classifica con una gara tutta da ricostruire. Il terzetto della Ferrari non ha perso mai la speranza e, complice un team affiatato, una buona strategia e un pizzico di fortuna, è riuscito nell’impresa proprio nell’ultima mezz’ora di gara.



Scattato dalla pole, Rovera ha subito bloccato il tentativo d’attacco da parte di Mapelli. Il pilota Lamborghini, a sua volta, si è visto toccare, seppur lievemente, da Ayhancan Güven. Se Rovera e Mapelli hanno subito preso il largo, Alex Aka non è riuscito a tenere il ritmo venendo sopravanzato da Güven. Salito al terzo posto, il turco però stato costretto a rientrare ai box con la posteriore destra stallonata contro un muretto. Complice il ritocco del BoP (Balance of Performance), le BMW M4 GT3 si sono ritrovate più leggere di 10 kg. Tale modifica ha consentito alle vetture bavaresi un’incredibile rimonta con Maxime Martin in grado di sorpassare dodici vetture riportandosi ai margini della top 10 nell’arco di mezz’ora.

Il primo colpo di scena è arrivato nel corso del ventiduesimo giro con Efrén Llarena, già rientrato ai box per una foratura, costretto a fermarsi a bordo pista. Vista l’esposizione della Full Course Yellow, il team WRT ha approfittato per effettuare il cambio piloti con Martin che ha prontamente ceduto il volante a Valentino Rossi (nella foto sotto). Il ‘Dottore’ si è così ritrovato al comando della gara. Tutt’altra storia nel box AF Corse. Entrato in pit-lane, Rovera si è trovato la piazzola occupata della Ferrari numero 52. Tale inconveniente ha fatto perdere oltre mezzo minuto, con Rigon che è rientrato in pista addirittura in ventiquattresima posizione.



Neppure il tempo di riprendere le ostilità che un contatto tra la Ferrari 296 GT3 di Nicolò Rosi e l’Audi R8 di Arthur Rougier ha costretto nuovamente la direzione gara a disporre la Full Course Yellow. La neutralizzazione è stata più lunga del previsto perché i commissari di pista hanno dovuto sistemare le barriere rimaste pesantemente danneggiate. Anche in questa occasione, tutti i piloti sono transitati nuovamente ai box per azzerare il tempo di guida.

La gara è finalmente ripresa al quarantunesimo passaggio con Pepper, subentrato a Mapelli, che ha immediatamente superato Rossi prendendo il comando della gara. Il pilota di Tavullia si è poi dovuto guardare le spalle da Christopher Haase, lesto ad avere la meglio su Patrick Niederhauser. Il portacolori della Porsche ha ceduto il passo anche a Morad che, nell’arco di due tornate, ha liquidato pure Haase salendo al terzo posto. È poi toccato al team Winward compiere una sosta perfetta rispedendo Auer al comando della gara davanti a Riccardo Feller, entrato al posto di Haase, e Pepper.



Prese le redini della gara, Auer ha impresso un ritmo indemoniato allungando sugli avversari. Il tedesco ha quindi lasciato la Mercedes AMG GT3 a Engel con oltre quindici secondi di vantaggio su Mapelli, ritornato alla volante della Lamborghini Huracán. La gara sembrava ormai cristallizzata quando, a tre quarti d’ora dalla bandiera a scacchi, Job van Uitert ha parcheggiato la sua Aston Martin Vantage GT3 sul rettilineo principale. La Full Course Yellow ha di fatto riaperto i giochi con Pier Guidi che ha approfittato della neutralizzazione per effettuare la sosta e scontare i trenta secondi di penalità per eccesso di track limits. A beneficiare della neutralizzazione sono stati anche i vincitori della 24 Ore di Spa, nonché leader in campionato, Mattia Drudi, Marco Sørensen e Nicki Thiim. Costretti a una gara vissuta sempre a centro gruppo, il terzetto del Comtoyou è man mano risuscito a risalire la china fino a portarsi nella zona punti.

La gara è quindi ripresa a venticinque minuti dalla bandiera a scacchi. Engel non si è fatto cogliere impreparato e ha subito preso il largo andando a conquistate una meritata vittoria che gli ha consentito, assieme ad Aurer, di conquistare anche il titolo assoluto del GT World Challenge Europe. Lo spettacolo si è quindi spostato subito dietro con Perera costretto a difendersi da Dries Vanthoor. Invece il primo a uscire dai giochi è stato Thiim, costretto a scontare trenta secondi di penalità per track limits, seguito da Aka sanzionato con cinque secondi per via di un’irregolarità nell’ultima sosta.



Ad approfittarne è stato così uno scatenato Pier Guidi che, ripartito dal sesto posto, ha dapprima sopravanzato Raffaele Marciello per poi sbarazzarsi di Vanthoor. Il terzo posto finale si è rivelato sufficiente per laurearsi, assieme a Rovera, campione del GT World Challenge Europe Endurance Cup. Titolo che, nonostante gli sforzi, non vede la firma di Rigon. Infatti il Veneto era stato costretto a saltare la gara di Monza per una concomitanza con l’IMSA. A completare la top 5 della gara di Jeddah sono state le BMW M4 del team WRT di Vanthoor, Charles Weerts e Sheldon van der Linde, e di Marciello, Rossi e Martin.

Nonostante una gara solida, il trio del Tresor Attempto Racing Aka, Feller e Haase ha terminato al sesto posto precedendo l’equipaggio Lamborghini Iron Lynx composto da Andrea Caldarelli, Matteo Cairoli e Loris Spinelli. Solamente decimi i vincitori della 24 Ore di Spa Drudi, Sørensen e Thiim che, a seguito della penalità, hanno chiuso alle spalle sia della Mercedes del GetSpeed di Jouoes Gounon, Fabian Shiller e Luca Stolz che della McLaren 720S di Benjamin Goethe, Tom Gamble e Dean Macdonald.



In Gold Cup il successo è andato Gilles Magnus, Jim Pla e Paul Evrard (nella foto sopra). Il terzetto del Sainteloc Racing ha approfittato del ritiro dei velocissimi Lorenzo Patrese, Leonardo Moncini e Lorenzo Ferrari per salire al comando di classe e conquistare il titolo. Secondo posto per gli alfieri del AlManar Racing by GetSpeed Mikael Grenier, Dominik Baumann e Al Faisal Al Zubair. Protagonisti di una gara intensa, Alberto Di Folco, Denis Lind e Philippe Denes sono riusciti a portare al terzo posto di classe la Lamborghini del team Imperiale Racing.

Dopo aver conquistato il titolo in Silver Cup già a Monza, Colin Cesarani, Daan Arrow e Tanart Sathienthirakul non si sono presentanti a Jeddah. A conquistare l’ultima gara della stagione è stato, così, l’equipaggio del team Sainteloc Ezequiel Perez Companc, Kobe Pauwels e Lucas Legeret. A completare il podio sono stati Aurelien Panis, Esteban Muth e Cesar Gazeau, al volante della Mercedes del Boutsen VDS, e il terzetto dell’Aston Martin Comtoyou Nicolas Baert, Sebastian Øgaard e Matisse Lismont.



Infine il titolo in Bronze Cup è andato a Crhis Froggatt, Eddie Cheever e Jonathan Hui (nella foto sopra). Nonostante non sia mai riuscito a salire sul podio di classe in nessun appuntamento stagionale, il terzetto dello Sky Tempesta Racing è riuscito a centrare l’obiettivo grazie alla costanza mostrata nell’arco del campionato. A vincere a Jeddah sono stati Dennis Marschall, Dustin Blattner e Loek Hartog. L’equipaggio del Rutronik Racing ha preceduto i vincitori assoluti di Monza Jens Klingmann, Sam de Haan e Ahmad Al Harthy. Terzo gradino del podio per la McLaren di James Baldwin, Mark Sansom e Nicolai Kjaergaard.

Sabato 30 novembre 2024, gara

1 - Engel-Morad-Auer (Mercedes AMG) - Mann Filter - 161 giri
2 - Perera-Mapelli-Pepper (Lamborghini Huracan) - GRT - 7"971
3 - Rovera-Rigon-Pier Guidi (Ferrari 296) - AF Corse - 8.979
4 - Vanthoor-S.van der Linde-Weerts (BMW M4) - WRT - 9.376
5 - Marciello-Rossi-Martin (BMW M4) - WRT - 10.974
6 - Haase-Aka-Feller (Audi R8) - Tresor Attempto - 19.957
7 - Caldarelli-Cairoli-Spinelli (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 20.341
8 - Stolz-Schiller-Gounon (Mercedes AMG) - GetSpeed - 25.511
9 - Macdonald-Goethe-Gamble (McLaren 720S) - Garage 59 - 56.216
10 - Drudi-Sorensen-Thiim (Aston Martin Vantage) - ComToYou - 58.108
11 - Pittard-Gunn-Chaves (Aston Martin Vantage) - Walkenhorst - 1:35.389
12 - Aron-Drouet-Götz (Mercedes AMG) - Boutsen VDS - 1 giro
13 - Pauwels-Perez Companc-Legeret (Audi R8) - Sainteloc - 1 giro
14 - Bachler-Malykhin-Sturm (Porsche 911) - Pure - 1 giro
15 - Gazeau-Muth-Panis (Mercedes AMG) - Boutsen VDS - 1 giro
16 - Smalley-Kirchhöfer-Prette (McLaren 720S) - Garage 59 - 1 giro
17 - Marschall-Hartog-Blattner (Porsche 911) - Rutronik - 1 giro
18 - Magnus-Pla-Evrard (Audi R8) - Sainteloc - 1 giro
19 - Klingmann-Al Harthy-de Haan (BMW M4) - OQ by Oman - 1 giro
20 - Al Zubair-Baumann-Grenier (Mercedes AMG) - GetSpeed - 1 giro
21 - Abril-Vidales-Neubauer (Ferrari 296) - AF Corse - 1 giro
22 - Baldwin-Sansom-Kjaergaard (McLaren 720S) - Garage 59 - 1 giro
23 - Lismont-Baert-Øgaard (Aston Martin Vantage) - ComToYou - 2 giri
24 - Mazzola-Delli Guanti-Cola (Audi R8) - Tresor Attempto - 2 giri
25 - Bertolini-L. Machiels-J. Machiels (Ferrari 296) - AF Corse - 2 giri
26 - Rappange-Jelmini-Nouet (Porsche 911) - Dinamic - 2 giri
27 - Bohn-Schuring-Renauer (Porsche 911) - Herberth - 2 giri
28 - Cheever-Hui-Froggatt (Ferrari 296) - Tempesta - 2 giri
29 - Stevenson-Rindone-Kujala (Lamborghini Huracan) - Barwell - 3 giri
30 - Mettler-Kell-Bartone (Mercedes AMG) - GetSpeed - 3 giri
31 - Robin-Leroux-Hanafin (Aston Martin Vantage) - Walkenhorst - 4 giri
32 - Collard-Bechtolsheimer-Mitchell (Lamborghini Huracan) - Barwell - 5 giri
33 - Di Folco-Lind-Denes (Lamborghini Huracan) - Imperiale - 14 giri

Giro più veloce: Franck Perera 1'59"772

Ritirati
Beretta-Maini-Owega (Mercedes AMG) - Haupt
Koolen-Jakes-Van Uitert (Aston Martin Vantage) - ComToYou
Andlauer-Niederhauser-Müller (Porsche 911) - Rutronik
Patrese-Moncini-Ferrari (Audi R8) - Tresor Attempto
Mies-Vervisch-Barker (Ford Mustang) - Proton
Güven-Heinrich-Boccolacci (Porsche 911) - Schumacher
Verhagen-Kolb-Buus (Porsche 911) - Lionspeed
Mukovoz-Hofer-Pereira (Audi R8) - Tresor Attempto
Hook-Perel-Laser (Ferrari 296) - Rinaldi
Farfus-Harper-Hesse (BMW M4) - Rowe
Rosi-Schirò-Fumanelli (Ferrari 296) - Kessel
Rougier-Gachet-Cook (Audi R8) - CSA
Leung-Sowery-Dennis (BMW M4) - Paradine
LLarena-Cabirou-Tutumlu Lopez (Lamborghini Huracan) - GRT

Il campionato piloti
1.Pier Guidi-Rovera 71 punti; 2.Mapelli-Pepper-Perera 63; 3.Haase-Feller-Aka 60; 4.Drudi-Sorensen-Thiim 55; 5.Rigon 55; 6.Engel-Morad-Auer 48; 7.Vanthoor-S.van der Linde-Weerts 48; 8.Farfus-Harper-Hesse 36.
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