Jacopo Rubino - XPB ImagesLa Formula 1 è disposta a iniziare la stagione 2020 a porte chiuse, in caso di necessità. Lo ha confermato il responsabile sportivo Ross Brawn: sarebbe un modo per partire il prima possibile, dopo i ritardi causati dall'emergenza Coronavirus. "Non sarebbe il massimo, ma sempre meglio che non correre totalmente", ha ammesso a Sky Sports. "Dobbiamo ricordare che ci sono milioni di appassionati che seguono questo sport da casa, molte di loro sono in isolamento e tenere viva l'attività, offrendo intrattenimento, sarebbe un bel bonus. Ma non possiamo mettere nessuno a rischio".
"Per i team e per il resto del personale coinvolto, viaggiare sarà uno dei problemi principali. Si potrebbero usare voli charter, incanalando tutti verso il circuito ed essere certi che chiunque venga controllato. Una volta arrivati ci potremmo isolare abbastanza facilmente".
Doveva essere senza pubblico già il Gran Premio del Bahrain, fissato inizialmente il 29 marzo e poi rinviato a data da destinarsi. Ma non avere spettatori sugli autodromi europei avrebbe ben altro effetto, sia a livello puramente "scenografico" che, soprattutto, economico. Gli organizzatori locali non avrebbero le (fondamentali) entrate derivanti dalla vendita dei biglietti, per questo si dice che Liberty Media sia pronta a dare un supporto finanziario.
La tappa in Francia al momento è la prima in lista, il 28 giugno, e Brawn prospetta di cominciare proprio in Europa. Da quel momento, a suo parere sarebbe possibile addirittura disputare 18-19 round (persino
più ottimista del boss Chase Carey), alternando tre weekend consecutivi in pista a uno di pausa. Per "esigenze logistiche" alcuni eventi sarebbero di due soli giorni, senza le prove libere del venerdì, tra i quali viene nominata la Cina che pare inserita provvisoriamente a novembre.
Per avere un Mondiale valido "il punto di non ritorno è ottobre", dice Brawn: ci sarebbe ancora margine per mettere assieme otto Gran Premi, il minimo possibile in base allo statuto FIA. "Ma c'è sempre la possibilità che si corra fino al prossimo anno, anche se questo presenterebbe varie complicazioni", ha aggiunto l'ex direttore tecnico Ferrari.