Jacopo Rubino - XPB ImagesIl boss Chase Carey lo conferma ufficialmente, l'obiettivo della Formula 1 è aprire la stagione 2020 con il Gran Premio d'Austria del 5 luglio, per arrivare ad un totale fra 15 e 18 round. L'annuncio è arrivato subito dopo la cancellazione della gara in Francia del 28 giugno. Sì, cancellata (come quella di Monaco) e non rinviata a data da destinarsi, nemmeno formalmente.
Una conseguenza delle manovre attuate dal governo di Parigi contro il Coronavirus: blocco a tutti i grandi eventi fino a metà luglio, e chiusura dei confini nazionali fino a nuove disposizioni. "Siamo già proiettati all'estate 2021", ha confermato Eric Boullier, ex direttore sportivo McLaren che da quest'anno è diventato il nuovo responsabile dell'organizzazione transalpina.
Sulla carta l'impianto di Le Castellet avrebbe potuto essere una buona risorsa per la F1, anche per più tappe, vista la facilità di impiegare altre configurazioni di tracciato (247 in tutto). Da qualche mese erano già allo studio modifiche, con l'obiettivo di offrire maggior spettacolo rispetto alle "noiose" edizioni 2018 e 2019. Proprio a fianco del rettilineo d'arrivo, inoltre, si trova l'aeroporto che sarebbe stato molto utile per i voli privati e charter con cui si dovrà muovere il personale del paddock. Ma gli ostacoli erano evidentemente insormontabili.
Il piano illustrato dalla F1 è di allestire un calendario diviso per macro-aree: partenza in Europa per luglio, agosto e l'inizio di settembre, poi trasferimento in Asia, Americhe e Medio Oriente, chiudendo a dicembre con la doppietta Bahrain-Abu Dhabi. "Ci aspettiamo che le prime gare siano senza pubblico, ma speriamo che i fans possano esserci quando andremo avanti. Dobbiamo ancora risolvere molte questioni, come le procedure che i team e gli altri partner dovranno seguire per entrare e operare in ogni nazione", ha spiegato Carey.
"Pubblicheremo il calendario finale appena possibile", ha sottolineato il manager americano, con
l'Austria che dovrebbe accogliere le prime due gare: il 5 luglio, appunto, e poi il 12 luglio. A seguire ci sarebbe un'altra doppietta, a Silverstone, ma il messaggio è chiaro: "Tutto può cambiare, in base alle incognite del virus".