8 Dic [23:03]
Futuro incerto per la GP2 Asia
Meglio un Europe Winter Trophy
La GP2 Asia è in affanno. Gli obiettivi per cui era stata creata non sono stati raggiunti. E difficilmente vi sarà una stagione 2009-2010. Un vero peccato perché l'idea di esplorare nuovi mercati, quelli asiatici e del medio oriente, per una categoria formativa quale è la GP2, era decisamente interessante ed innovativa. Purtroppo però, non è stata supportata adeguatamente dagli stessi organizzatori. Abituati a godere del riflesso della F.1, in GP2 non esiste la necessità di "lavorare" per far sviluppare la categoria.
Così, ci si ricordava della serie asiatica a poche settimane dal via, quando invece era necessario, se non indispensabile, un lavoro quotidiano per 365 giorni all'anno, di promozione, di marketing, di diffusione. La GP2 Asia non ha avuto, nei suoi due campionati (il secondo in essere), l'adesione che si pensava da parte dei piloti orientali e della zona arabica. Gli sponsor l'hanno snobbata. In due anni, gli accordi utili sono stati quelli siglati a inizio 2008 dal team Campos con una azienda del Qatar, e dalla iSport con il pilota del Bahrein Hamad Al Fardan che ha portato cospicui finanziamenti per questa mini stagione. Tutto qui.
Gli altri si sono dovuti arrangiare come hanno potuto, alcuni hanno svenduto i sedili. Tra Shanghai e Dubai, prima e seconda tappa del campionato 2008/2009 sono cambiati sette piloti. Concludendo, la GP2 Asia non ha più senso di esistere in queste condizioni. Anche Bruno Michel, patron della GP2, se ne è reso conto. Allora, anziché avventurarsi in Paesi lontani, perché non creare una Winter Series europea in paesi come il Portogallo e la Spagna dove la temperatura, anche in inverno, è sempre piuttosto mite. Un campionato da disputarsi tra Estoril, Portimao, Jerez, Monteblanco (il nuovo circuito andaluso), Valencia? I costi di trasporto sarebbero minimi, le monoposto del triennio 2005/2007 continuerebbero a lavorare e i team terrebbero il personale impegnato.
Massimo Costa