formula 1

Silverstone - Qualifica
British Power con Russell-Hamilton-Norris

Sul circuito di casa, Silverstone, si è registrata l'apoteosi della scuola inglese piloti in un mix tra nuova e vecchia g...

Leggi »
F4 Spanish

Le Castellet - Gara 2
Seconda affermazione di Colnaghi

Davide AttanasioNel momento in cui neanche Keanu Al Azhari (MP Motorsport) riesce ad acciuffarti, allora ci si rende conto ch...

Leggi »
dtm

Norisring - Qualifica 2
Thiim-Bortolotti, prima fila Lamborghini

Michele Montesano DTM nel segno del Toro di Sant’Agata Bolognese. Le Huracàn GT3 del team SSR Performance hanno letteralmente...

Leggi »
FIA Formula 3

Silverstone - Gara 2
Lindblad-Minì nel caos slick-rain

La seconda corsa della Formula 3 a Silvestone rimarrà negli annali per essere stata quella più caotica nella storia recente d...

Leggi »
FIA Formula 3

Silverstone - Gara 1
Lindblad fin dal via

E' certamente una giornata speciale per la Gran Bretagna questo sabato 6 luglio. Dopo il tris dei piloti inglesi nella qu...

Leggi »
F4 Spanish

Le Castellet - Gara 1
Colnaghi dominante

Davide AttanasioTutti a scuola dal rookie, tutti a scuola da Mattia Colnaghi (MP Motorsport). Italiano con origini argentine,...

Leggi »
4 Mag [15:58]

Haas e la permanenza in Formula 1,
dopo il virus un paradosso positivo?

Jacopo Rubino - XPB Images

Qualcuno teme che gli effetti del Coronavirus minaccino il futuro di alcune scuderie in Formula 1, eppure potrebbero cementare la permanenza della Haas. Quasi un paradosso, ma le modifiche regolamentari allo studio (su tutte, la definizione del budget cap) potrebbero sciogliere le riserve del patron Gene Haas sul continuare l'impegno iniziato nel 2016.

In inverno, quando l'emergenza sanitaria non aveva ancora fermato l'intero motorsport, la decisione non appariva scontata. "Voglio vedere come inizierà la stagione. Un altro anno negativo (come il 2019, ndr), non giocherebbbe a favore", aveva affermato l'imprenditore americano. Non una minaccia, solo un avvertimento ben motivato, come riportato: "A livello economico la F1 non ripaga, posso dirlo. Questo modello di business non aiuta le squadre più piccole, sette team ricevono il 30 per cento di tutti i guadagni. Almeno nel nostro caso, solo un terzo dei nostri costi viene finanziato. È uno sport difficile, di poco beneficio a chi non sta nelle prime quattro o cinque posizioni".

Poi è esplosa l'attuale crisi, generalizzata, che nel Circus sta tuttavia producendo un cambio di mentalità. "Il tetto alle spese è destinato ad essere abbassato (dai 175 milioni di dollari iniziali, ndr) e questo può farci diventare più competitivi. Stiamo parlando di un limite che in realtà è vicino al nostro attuale budget: significa che potremo andare avanti senza cambiamenti, di fatto, mentre molti dei nostri avversari dovranno operare dei tagli", ha affermato fiducioso Kevin Magnussen al quotidiano BT. Un punto di vista ragionevole, ed è peraltro comprensibile che il pilota danese sfrutti l'argomento per esercitare un po' di pressione positiva sul suo datore di lavoro.

Buoni segnali, comunque, erano già arrivati circa due settimane fa dal team principal Gunther Steiner. "Penso che siamo qui per rimanere", aveva rassicurato agli inglesi di Sky Sports. Il manager altoatesino aveva posto l'accento sull'importanza del budget cap: "Avvicinerà tutti i team, ed essere competitivi sarà d'aiuto. Sono in contatto con Gene quasi ogni giorno, vuole essere coinvolto su quanto sta accadendo, e sembra soddisfatto".

Ad oggi si può maturare un ragionevole ottimismo, sul proseguimento dell'avventura Haas nella categoria regina. La Formula 1 di certo non può permettersi di perdere nessuna fra le proprie formazioni in griglia, soprattutto in questa delicata fase.
RS Racing