10 Set [16:08]
I piloti F1 alla prova Mugello:
le Arrabbiata si faranno in pieno
Jacopo Rubino - XPB Images
Il Mugello sarà una sfida davvero entusiasmante per i piloti di Formula 1: c'è un mix di curiosità e impazienza, anche fra gli appassionati. Le due curve dell'Arrabbiata, le più spettacolari, si affronteranno "totalmente in pieno", ha anticipato Esteban Gutierrez. Il pilota Mercedes al simulatore ha illustrato le caratteristiche del circuito attraverso un giro virtuale. "Potete immaginare i livelli di forza G che le vetture andranno a generare in queste curve, sarà semplicemente incredibile. In maggioranza ci sono chicane veloci, bisogna essere molto precisi nelle traiettorie e in ingresso", ha aggiunto il messicano. La sua sintesi è semplice: "È un tracciato fantastico".
L'ex alfiere di Sauber e Haas non ha mai gareggiato sull'autodromo toscano, nemmeno nelle serie minori, ma da collaudatore Ferrari guidò qui la F60, macchina della stagione 2009, nell'esibizione alla Finali Mondiali del 2015. Diversi degli attuali titolari in griglia erano invece presenti ai test ufficiali del 2012, tra cui Daniel Ricciardo. All'epoca in Toro Rosso, l'australiano ha già le idee chiare: "È un circuito veloce e scorrevole, bisognerà lavorare parecchio con il volante. Credo che il nostro collo cercherà di schizzare via, con tutti quei cambi di direzione. Sarà pazzesco".
Il miglior punto di sorpasso? Ricciardo ha indicato curva 1, la mitica San Donato, ma aggiungendo: "Freneremo molto tardi e molto dentro. Usciremo dall'ultima curva (la Bucine, ndr) che è lunga e veloce, speriamo ci possano essere un paio di linee alternative per avvicinarci ad un'altra auto". Il rettilineo principale sarà l'unica zona DRS.
Per Jarno Zaffelli, l'architetto a capo dello studio Dromo, il Mugello è paragonabile alla giapponese Suzuka. Impianti entrambi disegnati negli anni Sessanta, realizzati da zero invece di unire strade già esistenti come accaduto per esempio ad Imola. "I piloti hanno poca esperienza su questa pista, chi si adatterà più in fretta potrà fare la differenza. Dovranno basarsi molto sulle simulazioni, anche gli ingegneri", ha spiegato Zaffelli a RaceFans. Con un elemento di difficoltà in più: la presenza di varie curve cieche, proprio come a Suzuka. Curve che i soli numeri non possono spiegare.