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21 Ago 2015 [19:05]

IL CASO - Quale futuro per
il Ferrari Driver Academy?

Da Spa – Antonio Caruccio

Già da inizio anno giravano strane voci sul prosieguo del progetto Ferrari Driver Academy. Sembrava che la nuova gestione succeduta alla coppia Montezemolo-Domenicali non fosse particolarmente entusiasta dell’esistenza di un programma che, allo stato attuale delle cose, non ha portato in Formula 1 nemmeno uno dei piloti entrati all’interno di questa filiera. Va detto comunque che anche Red Bull prima di lanciare l’attuale schieramento di campioni, ha dovuto fare numerose scelte sbagliate, fino all'arrivo di Sebastian Vettel e poi di Daniel Ricciardo, che ha così dato lustro e splendore non solo alle punte di diamante, ma all’intera dinastia di piloti cresciuti da Helmut Marko.

Luca Baldisserri è dal lontano 2009 il responsabile del programma giovani Ferrari, sin da quando Mirko Bortolotti e Daniel Zampieri vennero presi al fianco di Jules Bianchi per iniziare un percorso che avrebbe dovuto portare alla creazione in casa di talenti da poter un giorno lanciare nel mondiale F.1. I due italiani, insieme al francese Brandon Maisano, sono stati presto abbandonati, per fare posto a Raffaele Marciello, e successivamente ad Antonio Fuoco. Entrambi sono stati in fretta portati in Formula 1 come tester, Lello quale attuale terzo pilota Sauber, mentre Antonio è stato messo in macchina a Spielberg nei test post-gara. Proprio la foga con cui il calabrese è stato messo in macchina ha accentuato le voci emerse ad inizio anno di una possibile chiusura del programma.

La conferma in Ferrari di Kimi Raikkonen, avvenuta proprio alle porte della gara belga, ha aumentato i dubbi e le perplessità sul futuro non solo dei piloti coinvolti nell’Academy, ma anche del programma stesso. Ferrari e Sauber, che già aveva anticipato la riconferma di Marcus Ericsson e Felipe Nasr, non hanno posto per Raffaele Marciello, e la Haas accoglierebbe già l’eredità di Esteban Gutierrez. Decisamente incerto invece il futuro della Manor, altro team motorizzato Ferrari, i cui piloti per il 2016 sembrano essere l’ultima delle priorità.

È innegabile comunque che i piloti Ferrari nelle categorie minori quest’anno abbiano deluso, o almeno per il momento non abbiamo mantenuto le aspettative. Nessuno infatti sta conducendo il campionato al quale partecipa, anzi Marciello sta vivendo un’annata molto più difficile di quella del debutto, mentre Fuoco è l’unico dei due italiani a non aver ancora vinto una gara. In Formula 3, Lance Stroll, dopo due brutti errori a Monza e Spa, sembra essersi rimesso in carreggiata, ma il treno “buono” è andato. In lotta per il titolo nella Formula 4 Italia c’è Guan Yu Zhou, ma il suo compagno di squadra in seno al team Prema, Ralf Aron, lo sta mettendo alle strette.

La nuova logica aziendalista Ferrari sembra molto pratica, e come il presidente Sergio Marchionne ha già dimostrato in FIAT, tutto quello che è superfluo va tagliato. Certo, però, che colpa ne ha FDA se la massima dirigenza decide di riconfermare Raikkonen, guardando per il 2017 ad un altro pilota affermato, o ancora peggio per la stessa FDA, al giovane Max Verstappen? Ecco che quindi la via ideale sembra essere quella di mantenere in vita il Ferrari Driver Academy, ma cambiandone gli attori. Nuovi piloti sono infatti all’orizzonte e potrebbero essere annunciati il prossimo mese, dopo Monza, con forse anche una nuova gestione del progetto che rientra comunque tra i punti interrogativi della Ferrari.
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