17 Lug [12:09]
IL CASO
Penalità sbagliata per Mortara
Persi almeno 8 importanti punti
Da Zandvoort - Massimo Costa
Virtual Safety Car, Slow Zone, questo è l'automobilismo di oggi. Una serie di opzioni diverse dalla safety-car che hanno l'intenzione di rallentare le vetture in gara durante una situazione di emergenza che chiama in pista l'intervento dei commissari. Il problema è che tutto è appunto... molto virtuale, consegnato a congegni elettronici (GPS) che dovrebbero rilevare le velocità dei piloti. La VSC si è rivelata un mezzo fallimento, odiata dai piloti e dai team, e ora si cerca di utilizzarla il meno possibile tra F.1, GP2, GP3.
La Slow Zone impone ai piloti di rallentare nel solo tratto in cui è uscita di pista una vettura. È stato il caso, nella prima gara DTM di Zandvoort, di Augusto Farfus, fuori con la sua BMW per un errore. I piloti hanno quindi dovuto alzare il piede, tutto regolare, ma non per Edoardo Mortara, in quel momento sesto, e Nico Muller, nelle retrovie. Sono infatti stati chiamati a un drive through, una penalità, perché rei di non avere rispettato il limite di velocità, dati GPS alla mano. Mortara era furioso, non capiva perché lo avessero punito: "Non ho fatto niente di sbagliato ed è tutto dimostrabile dai nostri dati telemetrici".
Nella serata di sabato è arrivata l'ammissione della direzione gara: "Abbiamo sbagliato per una discrepanza nel sistema GPS". Dunque, Mortara e Muller non erano da perseguire. Tutto qui. E adesso chi restituisce gli otto punti del sesto posto a Mortara? Che è in piena corsa per il titolo e otto punti possono risultare fondamentali a fine stagione? Furioso Dieter Gass, responsabile Audi per il DTM: "Questo ci provoca grande amarezza perché Mortara ha perso minimo otto punti che al termine del campionato possono essere fondamentali. Inoltre, Audi Sport Abt ha perso la leadership nella classifica del campionato per team, Audi ha perso punti nella classifica costruttori. Questo errore della direzione gara è molto difficile da accettare".