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8 Ott [11:50]

Il Caso
Gollin accusa Bertolini

Corsa movimentata quella di Nogaro, teatro dell’ottava tappa del campionato FIA GT 2008. Dopo che durante la gara si sono registrati numerosi sorpassi e contatti, a motori spenti i commissari hanno convocato in direzione gara Andrea Bertolini e Fabrizio Gollin, per il contatto avvenuto al settantatreesimo giro tra i due piloti italiani, in lotta per il podio. Il team Vitaphone ha accusato di comportamento antisportivo il pilota veneto. Un accanimento decisamente inusuale e anche piuttosto arrogante. Gollin ha allora voluto spiegarci la sua versione dei fatti, che ha poi collimato con quella dei guidici di gara.

“Si è trattato di un comunissimo incidente di gara, avvenuto in un momento della corsa in cui la nostra macchina era superiore. Dopo essere scattati dall’ottava posizione, abbiamo disputato gran parte della prima ora quasi dispersi a metà gruppo, consapevoli di aver fatto una scelta di assetto ottimale sulla distanza di gara. Non eravamo infatti dei missili, ma avevamo un passo sul giro costante, che ci portava a consumare meno le gomme rispetto agli altri, ed infatti dopo il primo pit-stop, che siamo riusciti a ritardare di 10 minuti rispetto agli altri, abbiamo recuperato posizioni importanti. Anche i miei compagni di squadra che erano davanti a noi ad inizio gara accusavano un consumo eccessivo”.

"Nel finale di corsa ero invece nettamente il più veloce e mi sono trovato all’inseguimento della Maserati di Bertolini, in evidente crisi di gomme, perché già da tre giri sbagliava la traiettoria nella curva dopo il rettilineo. Dopo alcuni passaggi ho avuto la possibilità di tentare il sorpasso e l’ho fatto. Sono entrato all’interno del tornante, ma Bertolini mi ha chiuso urtando con la sua fiancata contro il mio muso continuando a stringere la traiettoria come se la mia Corvette non ci fosse. Probabilmente preso dalla foga di rimontare su Fassler, che gli era davanti, non avrà guardato gli specchietti ed ha impostato la curva come se io non esistessi. Dopo il contatto, la sua vettura si è poi allargata verso l’esterno riportando la foratura della posteriore sinistra. Una volta sopravanzata la Maserati sono riuscito a portarmi a ridosso della prima posizione, concludendo al secondo posto, distanziato di soli cinque secondi da Xandi Negrao".

"La cosa che però mi ha più urtato, sono state le dichiarazioni fatte nel post gara e a me direttamente nel parco chiuso, dai piloti della Maserati, in cui sono stato accusato di comportamento antisportivo. Come poi dimostrano i commissari che non hanno preso alcuna decisione al riguardo, non c’è stato niente di scorretto nel mio comportamento perché, certamente mi spiace che Andrea abbia forato, quando si è in lotta per il campionato bisogna cercare di sfruttare al meglio i propri mezzi, ed io negli ultimi giri della corsa ero il più veloce, grazie alla scelta di assetto che abbiamo optato con il mio team, considerando anche la zavorra che mi portavo da Brno".

"Bartels ha persino insinuato che i miei compagni di team, in crisi con le gomme, avessero volontariamente rallentato Bertolini per favorire il mio recupero. Semplicemente inaudito! Il team Phoenix ha sempre lasciato libere le sue macchine, come dimostra la corsa di Bucarest, dove in piena lotta per titolo e vittoria, entrambe le macchine si sono date battaglia con il coltello tra i denti, tanto è vero che in un contatto io ho dovuto abbandonare la corsa, quindi, mai verrebbe in mente alla nostra squadra di fermare un equipaggio a favore di un’altro".


Adesso con due gare alla fine hai un ritardo di solo sei punti dalla vetta…

Avremo la prossima gara a Zolder, in cui però per noi sarà molto difficile essere tra i primi, in quanto pagheremo lo scotto della zavorra che abbiamo conquistato a Nogaro, mentre i nostri avversari, la Maserati di Bertolini e Bartels, avranno minor peso. Ci batteremo comunque al massimo delle nostre possibilità per raccogliere il maggior punteggio. La gara in Argentina, invece, che chiuderà la stagione, è un’incognita per tutti, quindi non ci resta che aspettare”.

Antonio Caruccio

Nella foto, la Corvette di Fabrizio Gollin
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