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27 Dic [14:08]

Il punto finale del campionato
Gomes non sbaglia un colpo

Silvano Taormina

Emergere nella Stock Car Brasil non è la più facile delle imprese. Una categoria, quella brasiliana, nota per l'equilibrio tra i valori in campo e dove la velocità pura spesso non risulta sufficiente a scalare le classifiche. Ci vuole fortuna, ma anche visione strategica. La principale arma, però, è la costanza. Lo sa bene Marcos Gomes, il quale a fine anno ha iscritto il proprio nome nell'albo d'oro della principale serie verdeoro riportando il titolo in casa Peugeot. Un ruolino di marcia impressionante, quello imposto dal figlio del tre-volte campione Francisco Gomes, che lo ha visto mettere a segno tre successi, sette piazzamenti a podio e undici in top-five. Anche nei weekend meno brillanti, il portacolori del Voxx Racing si è tenuto lontano dai guai racimolando punti pesanti che a fine anno hanno fatto la differenza.

Bueno si complica la vita

Come da tradizione, per buona parte dei dodici appuntamenti in programma la Stock Car Brasil ha offerto una contesa per il vertice aperta a numerosi protagonisti. Gli ultimi weekend, però, hanno visto questa lista scremarsi sensibilmente. Alla fine l'ultimo ad arrendersi è stato il solito Caca Bueno, giunto alla finale di Interlagos quale unico contendente. Il tetracampione di casa Red Bull, nonostante la sua esperienza, ha peccato in più di un occasione. Su tutte l'esclusione dalla prova di Curitiba ad inizio agosto, dovuta alle frasi ingiuriose rivolte ai commissari di gara a Santa Cruz. Un passo falso che un campione del suo calibro non può permettersi. Successivamente, nonostante qualche errore in qualifica, si è tenuto a galla con il successo nel penultimo appuntamento di Taruma che, in qualche modo, ha compensato il disastroso weekend di Curitiba ad ottobre in cui è rimasto coinvolto in due incidenti al via. Ad Interlagos si è bruciato le poche chances a disposizione pasticciando sotto l'acqua in qualifica, spianando così la strada verso il titolo a Gomes.

Barrichello senza mordente, Khodair sfortunato

Il terzo posto in graduatoria è stato agguantato in extremis da Thiago Camilo, ancora una volta medagliato a fine stagione ma con il solito zero in casella alla voce "titoli" e soprattutto l'etichetta di eterna promessa che non vuole staccarsi di dosso. Anche nel 2015 ha svolto il suo compitino togliendosi la soddisfazione di vincere a Cascavel. L'appuntamento con la vittoria, invece, lo ha mancato clamorosamente il campione uscente Rubens Barrichello, sempre tra i primi ma incapace di graffiare. Decisamente più in palla è apparso il suo compagno di squadra Allam Khodair, concreto in qualifica e spesso a podio. Un paio di episodi sfortunati, in particolar modo a Curitiba in cui è rimasto a secco in gara 1 e squalificato in gara 2 per irregolarità tecnica, lo hanno messo fuori dai giochi già a Taruma a prescindere dal successo nella Sprint Race.

Fraga e Casagrande pronti al salto di qualità

Nonostante la parte alta della classifica finale abbia proposto i nomi dei soliti senatori, in questo 2015 diversi giovani talenti brasiliani sono riusciti a mettersi in mostra. Il migliore è risultato senza dubbio Felipe Fraga, vincitore a Campo Grande e maturo abbastanza per puntare a traguardi ben più ambiziosi il prossimo anno. Il gradino più alto del podio lo ha saggiato anche Lucas Foresti a Curitiba sul quale, però, pende un intricata vicenda di doping che deve ancora chiarire. Si è ben comportato anche Gabriel Casagrande, autore di un finale di stagione in crescendo. Ci si aspettava qualcosa di più anche da parte di Cesar Ramos e Raphael Abbate, i quali hanno vissuto una stagione d'esordio piuttosto complicata e macchiata da diversi incidenti. La lista dei delusi non ha escluso nemmeno alcuni piloti esperti come Julio Campos, Antonio Pizzonia, Ricardo Zonta, Sergio Jimenez e Valdeno Brito, protagonisti di una stagione sottotono.

La classifica finale
1.Gomes 242
2.C.Bueno 210
3.Camilo 193
4.Barrichello 188
5.Khodair 184
6.Serra 181
7.Mauricio 173
8.Wilson 162
9.Fraga 159
10.Abreu 155