Mattia Tremolada - XPB ImagesVeloce, aggressivo, arrogante e a volte scorretto. Caratteristiche che, unite ad un talento straordinario, sono il ritratto di un campione polarizzante e senza compromessi, arrivato giovanissimo nella massima serie con una sola stagione alle spalle nelle categorie propedeutiche, come successo solo a Kimi Raikkonen negli ultimi 20 anni. Max Verstappen ha battuto Lewis Hamilton, l'unico a riuscirci nell'era ibrida con una vettura che non fosse una Mercedes. Un'impresa che sembrava impossibile, arrivata in un finale al cardiopalma. Una vittoria certamente propiziata dalla safety car, ma superare un campionissimo come Hamilton all'ultimo giro dell'ultima gara della stagione non è un'impresa da tutti. Verstappen non ha mancato il colpo decisivo, mettendo le mani sul campionato del mondo nel modo migliore possibile.
Lui che ha vissuto una carriera da protagonista, sempre sotto i riflettori. Lo è stato da baby fenomeno nel karting, scrollandosi di dosso in fretta la nomea di figlio d’arte, anzi in breve tempo è diventato lampante che avesse più talento di papà Jos. Lo è stato al debutto in monoposto, con una stagione d’esordio nella competitiva Formula 3 in cui si è presentato al mondo come un pilota velocissimo, ma altrettanto aggressivo, uno che non fa sconti a nessuno. Lui che con un talento straordinario ha messo uno contro l’altro Toto Wolff ed Helmut Marko già nel 2014.
Ma facciamo un passo indietro. Verstappen nasce il 30 settembre 1997 ad Hasselt, città belga situata a soli 91km da Spa-Francorchamps, e cresce a Maaseik, sul confine tra Belgio e Olanda. Nonostante anche mamma Sophie Kumpen fosse belga, Max sceglie di avere solamente la cittadinanza olandese come papà Jos. Proprio sotto la severa direzione di papà disputa una carriera da grande protagonista nel karting, finché a fine 2013, dopo una stagione strepitosa in cui non lascia che le briciole ai propri avversari, inizia un intenso programma di test in monoposto. In inverno debutta nella Florida Winter Series, campionato organizzato dalla Ferrari Driver Academy per tenere in allenamento i propri piloti, dove ottiene i primi due successi della propria carriera.
Nel 2014 arrivo il debutto in un campionato competitivo come la Formula 3 europea, dove nonostante la presenza di molti piloti ben più esperti di lui e una monoposto selettiva e difficile come la Dallara F314 si mette subito in luce, dando vita ad un’acerrima rivalità con Esteban Ocon, con cui si rende protagonista di qualche episodio controverso. A podio nel round inaugurale di Silverstone, poi una vittoria a Hockenheim, ma è a Spa e al Norisring che arriva il cambio di passo, con sei successi consecutivi che lo mettono nel mirino di Toto Wolff e dell’academy Mercedes, che nella stessa stagione aveva iniziato a dominare il mondiale di Formula 1. Anche Helmut Marko però si infatua del talento cristallino di Max e lo vuole strappare a tutti i costi ai rivali, tanto che pur di assicurarsi Max, Marko mette sul piatto un’offerta semplicemente irrinunciabile per il 16enne olandese, ovvero un sedile in Toro Rosso per il 2015.
Seguono altri tre successi in campionato e il terzo posto in classifica alle spalle di Ocon e Tom Blomqvist. A 17 anni Verstappen prende parte alle prove libere di Suzuka e nella stagione d’esordio conquista 49 punti contro i 18 di Carlos Sainz. La svolta arriva però nel 2016, quando, nonostante una stagione più che positiva, Daniil Kvyat non riesce a convincere Marko e così il vulcanico manager austriaco decide di promuovere Verstappen In Red Bull alla vigilia dell’appuntamento di Montmelò.
Max si trova subito bene sulla RB12, qualificandosi in quarta posizione alle spalle delle Mercedes di Nico Rosberg e Lewis Hamilton, in piena lotta mondiale, e del compagno di squadra Daniel Ricciardo. Nel corso del primo giro la rivalità tra Rosberg e Hamilton raggiunge l’apice, con un contatto fratricida che mette fuori entrambi. Le Red Bull passano quindi al comando, ma grazie alla strategia a due soste è Verstappen a prendere la vetta. Solo un Kimi Raikkonen poco combattivo può mettersi tra l’olandese e la prima vittoria in carriera, ma Max non si fa intimidire, e taglia il traguardo in prima posizione.
Alla vigilia della stagione 2021 Verstappen ha all’attivo 119 Gran Premi nella massima serie, con un totale di 10 vittorie, 3 pole position, 10 giri più veloci, 42 podi e il terzo posto finale nel 2019 e nel 2020. L’olandese riesce anche a piegare un compagno di squadra tenace come Ricciardo, costretto a lasciare la Red Bull al termine del 2018 per cercare fortuna in altri lidi, una volta resosi conto della centralità di Verstappen nel team.
Anche Pierre Gasly perde il proprio sedile nella squadra di Milton Keynes, distrutto dalla supremazia dell’olandese, specialmente in qualifica, così come Alexander Albon, mai in grado di avvicinare le prestazioni del compagno di squadra. Nelle prime sette stagioni di Formula 1 riscrive la storia della massima serie: diventa il più giovane pilota a prendere ad un weekend di F1 (Suzuka 2014), ad una gara (Australia 2015), ad andare a punti (Malesia 2015), a vincere una gara, andare a podio e guidare una gara (Spagna 2016), a far segnare un giro veloce (Brasile 2016), e a mettere a segno un Grand Slam (Austria 2021).
Verstappen chiude la stagione 2020 con una perentoria pole position e vittoria nell’ultimo appuntamento di Abu Dhabi e ha tutta l’intenzione di bissare lo stesso risultato nella prima tappa del 2021 in Bahrain, dove è in pole position davanti a Hamilton. Il pilota inglese prende la testa con l’undercut, ma viene raggiunto nelle battute conclusive da Verstappen. L’olandese riesce a passare con un bel sorpasso all’esterno di curva 4, ma va oltre i limiti della pista, cosa che lo stesso Hamilton aveva fatto in ben 29 occasioni in precedenza ricevendo però solamente un avvertimento. Verstappen cede la posizione al rivale, ma con le gomme ormai consumate, non riesce più a rispondere. È solo il primo capitolo di una lunga serie di testa a testa che tengono poi banco per tutta la stagione.
A Imola Verstappen si infila di forza all’interno del Tamburello, scavalcando il poleman Hamilton, ma il 7 volte campione del mondo si riscatta vincendo a Portiamo e Montmelò. A Monaco Verstappen approfitta dell’assenza del poleman Charles Leclerc per conquistare il secondo successo stagionale, mentre Hamilton non va oltre la settima posizione dopo una qualifica opaca. Per la prima volta l’olandese si trova in testa al campionato.
A Baku una foratura manda Verstappen contro il muro, mentre Hamilton getta al vento un’occasione d’oro schiacciando il bottone sbagliato. Seguono tre successi consecutivi dell’olandese, che trionfa a Le Castellet e poi domina i due fine settimana consecutivi di Spielberg, volando a +32 punti di vantaggio.
A Silverstone i due sono protagonisti di un primo giro senza esclusione di colpi, che culmina in un contatto che mette fuorigioco Verstappen. Hamilton recupera i 10” di penalità ricevuti per andare a vincere, riprendendo 25 lunghezze nella corsa al titolo. Anche a Budapest la corsa di Verstappen viene rovinata da un contatto, questa volta da parte dell’altra Mercedes, quella di Valtteri Bottas.
Hamilton invece recupera splendidamente dopo un errore strategico, guadagnando altri 16 punti che lo riportano in vetta al mondiale, 195 contro 187. La fortuna sembra aver abbandonato Verstappen, che vince a tavolino una non-gara a Spa-Francorchamps dopo la splendida pole del sabato, ma riceve solamente metà dei punti che spettano al vincitore. Tuttavia, grazie al successo sulla pista di casa di Zandvoort, l’olandese riprende la vetta della classifica per sole tre lunghezze.
Monza è teatro di un altro scontro tra i due contendenti, che finiscono entrambi fuori gioco dopo un contatto in prima variante, di cui Verstappen viene ritenuto colpevole. A Sochi Max parte in ultima posizione a causa della sostituzione della power unit Honda. L’olandese si rende protagonista di una grande rimonta, che lo porta in piazza d’onore alle spalle di Hamilton, che beffa Lando Norris in un finale concitato e caotico, riprendendosi brevemente la testa della classifica. A Istanbul è infatti il suo turno di sostituire il propulsore, e dall’undicesima casella il pilota inglese si ferma in quinta piazza, mentre Verstappen è secondo dietro Bottas. La doppia trasferta americana a Austin e in Messico consegna due successi al portacolori di Red Bull, ma Hamilton è due volte secondo. 312,5 a 293,5 a favore dell’olandese.
Dal Brasile la Mercedes cambia passo e Lewis infila tre vittorie consecutive, con Verstappen sempre alle sue spalle. I due sono protagonisti di una lotta senza esclusione di colpi a Jeddah, con un controverso contatto nel finale. Incredibilmente, dopo 21 appuntamenti i due arrivano ad Abu Dhabi a pari punti, cosa che non accadeva da 47 anni. E al termine di una stagione del genere non poteva che essere una gara da cineteca a decidere le sorti del mondiale, con un primo avvicendamento al via e poi il clamoroso sorpasso mondiale arrivato all'ultimo giro.