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Intervista a Luca Pirri: “Un orgoglio per
LP Racing portare al successo Maserati,
siamo pronti per una gara Endurance”

Michele Montesano

Al suo rientro nelle competizioni Gran Turismo, non poteva esserci risultato migliore per Maserati. Il Tridente ha vissuto una stagione da record nel Fanatec GT2 European Series e gran parte del merito porta la firma del team LP Racing. Dopo aver fatto esordire la Maserati MC20 GT2 lo scorso anno sul circuito del Paul Ricard, la squadra diretta da Luca Pirri in questa stagione ha fatto incetta di vittorie fino a conquistare il titolo di classe Am con Philippe Prette. Non solo, il team italiano ha conquistato anche il campionato riservato alle squadre andando vicinissimo al titolo ProAm con la coppia Leonardo Gorini e Carlo Tamburini.

In una categoria in costante espansione, LP Racing si è confermato per il secondo anno consecutivo il team di riferimento del GT2 European Series. Se la passata stagione aveva trionfato con l’Audi R8 LMS GT2 della coppia Henry Hassid e Anthony Beltoise, quest’anno la squadra tricolore è riuscita a bissare il risultato ma con una vettura nuova e orgogliosamente italiana. Abbiamo incontrato il Team Principal Pirri per farci raccontare com’è nata l’avventura che ha riportato Maserati nelle competizioni GT e com’è stata la stagione d’esordio della nuova MC20 GT2.

Vincere il GT2 European Series con una vettura al debutto, come la Maserati MC20, è stata sicuramente una doppia soddisfazione?

“Siamo estremamente contenti del titolo ottenuto da Prette in classe Am. La scorsa stagione siamo stati campioni in Pro-Am nel Fanatec GT2 European Series e quest'anno abbiamo proseguito la striscia positiva di titoli a riprova della continuità, affidabilità, serietà e competitività della squadra. Questo è un risultato che riconosce il lavoro di tutti. Solo per dare un numero: Prette quest'anno, su 12 gare nella categoria Am, ha siglato sette pole position. Inoltre, durante la stagione, è stato più volte sfortunato venendo urtato incolpevolmente e non riuscendo a raccogliere appieno tutto il potenziale mostrato. Il ringraziamento va’ anche a Maserati Corse per il supporto e per le ottime MC20 GT2”.



Facciamo un passo indietro, com’è nata la collaborazione tra LP Racing e Maserati?

“Siamo stati fortunati a essere scelti da Maserati. Eravamo già impegnati nel GT2 European Series con Audi, quando siamo stati contattati dall'azienda che ha seguito lo sviluppo per conto di Maserati. Abbiamo cercato di dare le nostre indicazioni per rendere il progetto MC20 GT2 il più performante possibile divenendo i primi a sposare questa scelta tanto da portare al debutto la vettura. Personalmente da pilota che ha corso con la MC12 GT1, oltre che da Team Manager, poter esordire nell'ottobre scorso con la MC20 GT2 al Paul Ricard è stato un motivo di orgoglio”.

Come giudichi questa stagione di debutto?

"Quest'anno è stato sicuramente molto complesso perché debuttavamo con pochi chilometri lato team e macchina. Ciò nonostante siamo riusciti a portarla subito su un ottimo livello di performance. Nonostante siamo stati sfortunati, per via di una serie di contatti di troppo, abbiamo sempre dimostrato di essere al top come performance del team. Lo stesso tutti i nostri piloti delle due Maserati, sia Tamburini che Gorini tra pole e vittorie che il neo campione Am Prette, hanno dimostrato non solo di apprezzare il prodotto ma anche di saper guidare molto bene e, di conseguenza, anche di valorizzarlo".

Soddisfazioni che sono proseguite anche nel corso della stagione…

“Siamo molto felici di aver portato un marchio italiano al successo in tutta Europa. Nel nostro piccolo contribuiamo a tutti gli sforzi che Maserati sta facendo anche per rilanciare il suo brand e i prodotti stradali. In particolare nel fine settimana di Monza è stata svelata la MC20 GT2 Stradale e, devo dire, che è in perfetta linea con quello che è il DNA di Maserati. Mi auguro, a tal proposito, che il marchio del Tridente venga riscoperto dalle nuove generazioni. Perché stiamo parlando di un brand eccezionale sia sulla parte del design che dell'heritage, senza tralasciare la loro tecnologia e la performance”.



Dopo il successo di Misano, avete vinto nuovamente in casa a Monza. Una bella soddisfazione!

“Trionfare a Monza è stata una doppia soddisfazione, perché la sede del team LP Racing non è distante dal circuito. Mi ha fatto piacere vincere in un contesto come quello del GT World Challenge perché è coinciso con il lancio europeo della MC20 GT2 Stradale. Si può dire che è stato un regalo per Maserati, un omaggio che abbiamo fatto al Tridente a 71 anni esatti dalla vittoria di Juan Manuel Fangio su questo iconico circuito”.

Oltre ad altri avversari temibili, da Monza ha esordito anche un’altra Maserati…

“I piloti KTM sono stati degli avversari molto ostici però, come abbiamo dimostrato nell’arco della stagione, i nostri piloti sono stati più forti. Vedere un altro team schierare una Maserati avvalora ancora di più la forza del team. Perché non è solamente la macchina a vincere ma l’intera squadra che ci sta dietro. I ragazzi che lavorano in LP Racing sono innanzitutto spinti dalla passione e poi sono una squadra unita sia ai box che al di fuori”.

Non solo Maserati. LP Racing corre anche con l’Audi R8 GT2, con cui avete conquistato il titolo lo scorso anno. Come si riesce a gestire questo doppio impegno?

“È come avere una doppia anima nello stesso box, da un lato c’è quella italiana e dall’altro quella teutonica”.



A parità di categoria, che differenza ci sono tra le due vetture?

“La Maserati MC20 rappresenta una sorta di seconda generazione delle GT2. Telaio e scocca in carbonio apportano dei benefici sia in termini di rigidità che di performance. Anche l’elettronica Bosch, che monta la vettura del Tridente, rappresenta una netta evoluzione che, a mio avviso, è anche superiore rispetto ad alcune auto di classe GT3. Con Maserati ci stiamo dirigendo verso una vera auto da corsa. Audi soffre un progetto più vicino alla versione stradale ma, al contempo, ha dei costi di esercizio più bassi. Ovviamente il BoP (Balance of Performance ndr.) fa in modo di equilibrare tutte le vetture presenti in griglia per permettere di correre ad armi pari”.

Da pilota, com’è ritrovarsi al muretto box dovendo gestire chi corre in pista?

“Essere un pilota ti permette di notare per prima le cose rispetto anche all'ingegnere. Il pilota riesce a indirizzare l’ingegnere che, magari, vede una cosa molto circoscritta. Personalmente, durante le sessioni e le gare, parlo in radio con quattro piloti. Non è facile dirgli in tempo reale cosa fare, se c’è una safety car, se devono spingere o se possono rallentare. Però essere un pilota ti permette di avere sicuramente la giusta capacità di dialogo in radio e fuori”.

Nella tua carriera da pilota, hai avuto modo di correre con l’iconica Maserati MC12 GT1, con diverse vetture GT3 e, infine, con la Maserati MC20 GT2. Secondo lei com’è cambiato il mondo delle corse Gran Turismo?

“La categoria GT si è evoluta tantissimo. Al netto dell’incremento delle performance, che è sotto gli occhi di tutti, l’elettronica ha sicuramente svolto un ruolo significativo, ma anche l’affidabilità è aumentata. Ai tempi delle auto GT1 non era raro vedere ritiri meccanici per cedimenti dei semiassi o, peggio ancora, dei motori. Oggi ci sono pochissimi ritiri per problemi tecnici, si è raggiunto un livello di affidabilità molto elevato e per un programma clienti fa sicuramente la differenza”.



La classe GT2 sarà il futuro della categoria?

“Ho avuto la fortuna di correre nel GT1 ed essere tra i primi a capire che la categoria, per via della crescita esponenziale dei costi, stava implodendo. Sono stato tra i primi a sposare il programma GT3 correndo per diverse Case. Conoscendo a fondo la classe, anche la GT3 ha raggiunto livelli di professionalità, di costi e di estremizzazione che non è più perseguibile per i piloti gentleman. Alla base di ciò, ritengo che la classe GT2 sia una risposta altamente valida. A livello di distacchi, rispetto una vettura GT3, siamo a circa due secondi sul giro senza, però, avere i costi e la complessità di questa”.

Vista dall’interno e con uno sguardo privilegiato, come valuti la categoria GT2?

“La potenzialità di crescita è enorme. Molto dipenderà dalla Case perché, rispetto alle GT3, ci sono ancora poche vetture GT2 in circolazione e i team che vogliono entrare nel campionato si trovano in difficoltà nel reperire le auto. Fortunatamente c’è molto interesse per la categoria”.

Dopo il meritato trionfo, con la conquista del titolo squadre e Am, quali sono i programmi futuri di LP Racing?

“L’idea è quella di ampliare la presenza delle Maserati nel nostro box. Inoltre vorremmo provare a fare qualche gara Endurance con le MC20 GT2. Ormai la vettura ha raggiunto un ottimo livello di affidabilità, quindi è logico provare a fare gare più lunghe di un’ora”.
LP Racing