Marco Cortesi
L’IndyCar Series si avvia verso il finale di stagione, che vedrà le vetture correre su due ovali, Pocono e Gateway, e due stradali, Portland e Laguna Seca. Al momento, la classifica vede Josef Newgarden in testa di un’incollatura su Alexander Rossi, seguito a sua volta da Simon Pagenaud e Scott Dixon.
Scott Dixon, sempre l’uomo da battereRiuscirà Scott Dixon ad inserirsi nel duello tra i nuovi fenomeni americani Josef Newgarden e Alexander Rossi? Il cinque volte campione, a Mid-Ohio ha mostrato ancora in pieno la sua capacità di non farsi mai tagliare fuori dai giochi. Approfittando degli errori altrui ha ridotto il suo svantaggio a 60 punti, e solo nell’ultima tappa di Sonoma ne saranno messi in palio 100. Il trentottenne neozelandese sa “mettere tutto insieme” come nessun altro, e non a caso è il più vincente in attività. Insieme a lui in classifica, anzi qualche punto davanti, c’è Simon Pagenaud, in una grande stagione per lui con tre successi tra Indy e Toronto. Certo, fuori da quelle tre vittorie, per lui è arrivata solo una top-5: a far la differenza potrebbero essere proprio i mancati piazzamenti?
Rossi-Newgarden, un classico americanoPer converso, Newgarden e Rossi sono i nuovi eroi della serie, i portabandiera a stelle e strisce che gli americani amano veder vincere, due caratteri diversi ma indubbiamente grandi talenti, due portacolori perfetti per i team Penske e Andretti. Ancora commettono qualche errore di troppo, come quello di Newgarden a Mid-Ohio, però questo permette anche di mantenere aperta e spettacolare la serie.
Herta nuovo gioiello del mercatoSono diversi i rookie di questa stagione, e tutti a loro modo si sono messi in luce. Primo tra tutti Colton Herta, che è diventato il più giovane vincitore dell’IndyCar. Si, la strategia è stata a suo favore ad Austin, ma è anche vero che la sua squadra è tutt’altro che munifica. Col rinnovo di Rossi al team Andretti, che stando così le cose non avrà vetture libere, bisognerà capire quale sarà il suo posto: addirittura, si dice che Roger Penske possa aver cambiato obiettivo, da Rossi a Herta.
Rosenqvist alla riscossaAl via con Ganassi, fortemente voluto dal team e da Dixon, Felix Rosenqvist sembra aver trovato la giusta via. Per lui la criticità è - al contrario degli altri debuttanti - il fatto di correre per un top-team, che ha tutto da perdere, anziché per una squadra “normale” in cui ci si può permettere di rischiare di più. Il botto di Indianapolis l’ha un po’ scioccato, la speranza è che già da Pocono possa riprendersi. Per lui sembra comunque scontata la conferma, visto che è riuscito tra l’altro a rubare punti preziosi alla concorrenza.
Ericsson e Ferrucci, alla caccia dell’exploit Buoni risultati li ha conquistati anche Marcus Ericsson, che ha anche lui conquistato un secondo posto e diversi piazzamenti, non sfigurando al confronto col compagno James Hinchcliffe. Ha fatto parlare di sé anche Santino Ferrucci, arrivato dall’Europa dopo i noti problemi comportamentali che l’avevano fatto allontanare dal circus della Formula 2. Negli USA sta cercando di rifarsi una reputazione, e la serie lo sta aiutando, facendolo passare quasi per un “bravo ragazzo”. I risultati non sono stati male anche se Ferrucci si trova nella situazione opposta a quella di Rosenqvist. Con lui il team Coyne può permettersi di rischiare con le strategie per cercare dei risultati a effetto, e non c’è molto da perdere. Comunque, non ha sfigurato contro Sebastien Bourdais, il che è tutto dire.
Hunter-Reay e Power messi da parteTra rookie e top-driver della serie non possono essere nominati quelli che finora sono stati i “cenerentoli” della situazione, Ryan Hunter-Reay e Will Power. Il primo sembra quasi “tramortito” dall’ascesa di Rossi, mentre il secondo ha cominciato nuovamente a commettere errori gratuiti, che alterna a prestazioni di grande livello. Per entrambi è necessario un cambio di passo. Paradossalmente, nonostante tutto, è molto più positiva la stagione di Takuma Sato, che a oltre 40 anni ha vinto una gara e fatto due podi con team Rahal Letterman Lanigan. Tenendosi dietro anche il giovane compagno Graham Rahal. Certo, anche il giapponese regala grandi svarioni, ma sa piazzare qualche zampata.