Jacopo RubinoUna media sul giro prevista di 252,8 chilometri orari, seconda solo a Monza, a dispetto di ben 27 curve. 6175 metri di lunghezza, giusto meno di Spa. E parliamo di un tracciato cittadino. Questa è la sfida che attende i piloti di Formula 1 a Jeddah, sede del primo Gran Premio d'Arabia Saudita: la cornice sarà suggestiva, sul lungomare e per giunta sotto i riflettori, anche se c'è la corsa contro il tempo per ultimare i lavori (si è pure temuto che l'evento saltasse) e l'Arabia, come il Qatar appena visitato, non è certo Paese modello quanto a rispetto dei diritti umani. Ma la posizione di Liberty Media è di agire come forza positiva, per favorire il cambiamento. Speriamo sia davvero così.
E veniamo alla pista, tappa cruciale (anzi, potenzialmente decisivo) per assegnare il titolo 2021 fra Max Verstappen e Lewis Hamilton, così come fra Mercedes e Red Bull nei Costruttori. Sulla carta le alte velocità favoriscono la W12, rispetto alla RB16B, ma fino al primo turno di prove libere ci si basa soltanto sui dati raccolti al simulatore. I punti di domanda sono numerosi, lo dice pure Mario Isola della Pirelli: "È probabilmente la maggiore incognita dell'anno". Le gomme a disposizione delle squadre saranno la C2, la C3 e la C4 come mescola soft.
"Ci attende un circuito estremamente veloce, con un gran numero di curve molto rapide, alcune cieche. Penso sia particolarmente difficile, l'asfalto non sarà gommato ed essendo nuovo probabilmente perderà anche un po' di olio. L'aderenza sarà piuttosto bassa", ha anticipato Pierre Gasly dell'AlphaTauri.
Forse rende meglio l'idea quanto raccontato da Damon Hill, iridato 1996 e oggi esperto TV: "Può essere una via di mezzo fra Singapore e Baku. Il percorso è molto stretto, perdonerà poco, con un errore si va a muro". Tipico dei cittadini, si dirà, ma qui la media attesa è quasi da record assoluto. E infatti Hill, pur parlando al podcast ufficiale F1 Nation, ha ammesso: "Sono un po' preoccupato per le velocità, i rischi sono elevati". Così come le probabilità di safety-car a sconvolgere le strategie.
Il gruppo centrale inoltre essere caldissimo, stando alle parole del ferrarista Carlos Sainz ad Autosport: "Abbiamo visto che nei tracciati veloci, con vetture come Alpine, McLaren e AlphaTauri, all'improvviso lo schieramento si compatta. A Jeddah la lotta potrebbe essere molto ravvicinata". Quanto i muri attorno al tracciato, ma speriamo che i livelli di sicurezza si mantengano su standard da Formula 1.