10 Set [8:25]
La telenovela è finita,
Rich Energy e la Haas si separano
Jacopo Rubino - Photo4
La telenovela Rich Energy si è conclusa. Dalla prossima gara di Singapore il marchio di bevande energetiche non comparirà più sulla Haas, dopo la separazione amichevole raggiunta con la scuderia americana. A quanto pare, le vetture di Kevin Magnussen e Romain Grosjean manterranno comunque la livrea nero-oro per il resto dell'anno.
"Pur godendo di una forte notorietà e di una significativa visibilità attraverso la colaborazione con il team di Formula 1, un processo di riorganizzazione aziendale per Rich Energy necessita di una revisione della strategia globale", ha spiegato la squadra in modo diplomatico.
Si conclude così una partnership controversa fin dall'inizio: il fondatore di Rich Energy, l'eccentrico William Storey, alla presentazione contava di poter battere la Red Bull, presa a riferimento sul mercato delle bibite. Ma alla vigilia del weekend di Silverstone, con la Haas in crisi di risultati, lo stesso Storey annunciò attraverso Twitter la fine del contratto "per scarse prestazioni". Un comportamento davvero poco professionale. Gli altri azionisti, presa in mano la situazione dopo averlo messo alla porta, hanno quindi mantenuto vivo il rapporto con la Haas fino appunto a questo divorzio consensuale.
Nel frattempo, Rich Energy ha dovuto fronteggiare una causa legale con il costruttore di biciclette Whyte Bikes: il logo delle corna di cervo è stato infatti copiato, come stabilito a maggio dall'Alta Corte del Regno Unito. Dalla gara in Canada, quindi, ne era stata richiesta la rimozione dalla carrozzeria delle VF-19.
Non è certamente il tipo di sponsor che mancherà alla F1, e forse nemmeno alla stessa Haas che avrà una distrazione in meno in una annata avara di momenti positivi. Anche a Monza non sono arrivati punti, con Magnussen ritirato per un problema idraulico e Grosjean 16esimo dopo essere stato urtato al via ed essere incappato in un testacoda al decimo giro. "Una corsa molto deludente", l'ha definita senza nascondersi il team principal Gunther Steiner. "Dobbiamo restare uniti fino a che non risolveremo la nostra mancanza di competitività".