13 Mag [13:08]
Le gomme Mozzarella snaturano la F.1
e pure le corse della GP2 e GP3
Massimo Costa
Ma sono corse queste, signori? La sensazione è che la Pirelli si stia incartando su se stessa. E la storiella che è la FIA a chiedere pneumatici che si sfaldano, comincia anche a stancare un po'. Perché immaginiamo che nessuno della FIA sia stato troppo contento nell'assistere alla girandola di pit-stop che si sono susseguiti nel corso del GP di Spagna. Cosa mai avranno capito le persone in tribuna? Jenson Button ha detto la cosa giusta: "È una vergogna". Si lo è. E non si venga a dire che il pilota della McLaren parla così perché non ottiene risultati. Possibile che l'esito di un Gran Premio oggi sia determinato da come una monoposto sia capace di "leggere" le gomme? La cosa assurda è che poi la "lettura" varia da gara a gara.
Non c'è continuità insomma. Sembra un terno al lotto. Abbiamo una Mercedes che vola in qualifica, ma in gara si perde per colpa degli pneumatici. Al contrario, la Ferrari soffre nelle prove del sabato, ma va fortissimo durante la corsa. E poi la Red Bull, che a volte domina e a volte fatica. Si spendono milioni di euro per progettare nuove soluzioni aerodinamiche, ale e alette, fondi e quant'altro, poi tutto è determinato da una cosa tonda e nera. E la cosa assurda è che sono ben pochi ad aprire gli occhi (in Italia ovvio; se a costruire le gomme fossero la Hankook o la Michelin, state certi che la musica sarebbe diversa) su questa situazione allucinante. Non basta più costruire una monoposto valida e avere un pilota forte. No, perché se la gomma si sveglia con la luna storta, sono guai. È F.1 questa?
Ma la cosa che fa sorridere è che le gomme mozzarella si estendono anche nelle categorie propedeutiche GP2 e GP3. Un tema che affrontammo già lo scorso anno. Possibile che in GP2, dove i piloti devono offrire le migliori performance agonistiche per dimostrare il loro reale valore, tutto debba dipendere dalla strategia? E addirittura in GP3, dove abbiamo ragazzini per la prima volta alla guida di una vettura di una certa potenza (400 cavalli), si devono fare i conti con gli pneumatici che perdono aderenza rovinando il weekend? Certo, l'operazione marketing è notevole perché, dicono: in GP2 e GP3 si guidano monoposto che hanno le stesse gomme della F.1 e quindi si impara a gestirle.
A parte che non è assolutamente così, come raccontò Luiz Razia nei mesi scorsi ad Autosport, chi ha buona memoria e ottimo spiriro di osservazione ricorderà che nei test di Abu Dhabi riservato ai rookie F.1, il più veloce è stato un certo Kevin Magnussen con la McLaren. Un ragazzo che saliva su una vettura della massima formula praticamente per la prima volta (a dispetto di molti altri) e che le gomme Pirelli le aveva assaggiate soltanto in quell'occasione, in quanto corre in una serie dove sono impiegate le Michelin. E Antonio Felix Da Costa, stessa situazione di Magnussen, non era troppo lontano con la Red Bull. Dunque?