13 Mar [17:03]
Liberty tende la mano
alle gare in Europa
Jacopo Rubino - Photo4
Dopo anni di una Formula 1 dal calendario sempre meno europeo, a caccia di mete (e finanze) sempre più lontane sotto l'egemonia di Bernie Ecclestone, potrebbe essere proprio la nuova proprietà americana di Liberty Media a invertire la tendenza. Il presidente Greg Maffei, in occasione di una conferenza promossa in Florida da Deutsche Bank, ha ribadito la centralità del Vecchio Continente per la categoria regina dell'automobilismo.
"Ci sono sempre circuiti che vanno e vengono, ma è più negativo se accade con alcune piste tradizionali che sono il cuore della nostra base di pubblico", ha dichiarato il manager statunitense. Il riferimento era innanzitutto per la Germania, di nuovo fuori dal Mondiale come nel 2015, con Hockenheim incapace di sopperire al forfait del Nurburgring con cui si è alternata annualmente dal 2007. Per fortuna c'è un contratto già firmato per il 2018, così come per il Paul Ricard che riporterà nel Circus il Gran Premio di Francia, assente addirittura da un decennio. Operazione, questa, completata in verità dallo stesso Ecclestone lo scorso settembre.
Ma non bisogna nemmeno dimenticare i timori degli organizzatori di Silverstone per i costi sempre più elevati, tanto da aver pensato negli ultimi mesi ad una "exit strategy" per il 2019, o la telenovela sul rinnovo della nostra Monza. "Le origini della F1 sono in Francia e in Inghilterra, vogliamo essere sicuri che luoghi come questi restino nel calendario e siano eventi emozionanti, a beneficio di tutte le parti coinvolte", ha messo in chiaro Maffei.
I promoters europei dovranno però stare al passo coi tempi, traendo spunti dalle location più moderne: "Prenderemo a riferimento i migliori Gran Premi, come Messico, Singapore o Abu Dhabi, per portare le cose che funzionano anche nei tracciati storici. Questi non hanno la stessa forza economica, ma al momento non hanno nemmeno un prodotto altrettanto interessante".