L'IndyCar farà qualcosa. Non si sa esattamente cosa ma quanto meno verranno fatte delle indagini, dopo lo scioccante spettacolo di sabato notte a Fort Worth. Gran parte del problema è stato, secondo la Indy Racing League, causato da un guasto all'idrante del mezzo di soccorso, testato prima della gara. Fatto sta che, assistere all'assenza di un piano B, con degli estintori tirati fuori tardissimo, ha lasciato di stucco molti, a partire da Imran Safiulla e Keith Wiggins, titolari della squadra di Simona De Silvestro. E vedere la miglior rookie di Indy strattonata fuori dall'auto dopo un botto che poteva aver provocato lesioni, non ha fatto che aumentare le domande poste agli organizzatori.
Dopo il periodo d'oro dell'efficiente team d'emergenza CART, il risveglio ha portato in dote la sensazione che si sia mollato il colpo. Sensazione da sconfiggere prima possibile. Quanto a Simona, qualche vescica sulla mano destra non le impedirà di tornare in pista alla prima occasione, anche se - ovviamente - se ne sarebbe potuto fare a meno. È l'unica vincitrice di questa vicenda, gestita con la stessa professionalità di uno scafato pilota NASCAR. Con tanto di ringraziamenti al team dei commissari che l'ha estratta dall'abitacolo (in un modo o nell'altro), scuse alla squadra per la vettura distrutta, ed il commento "è parte del nostro lavoro, sappiamo che può succedere di tutto..."
Marco Cortesi