13 Set [11:30]
Marko: «Ingiusto criticare Verstappen.
Nel 2017 la Red Bull vincerà con lui»
Stefano Semeraro - Photo 4
Helmut Marko non è uno che si tira indietro, né quando si tratta di attaccare né quando è il momento di difendersi. Anzi, visto che a volte per difendersi è meglio attaccare, il dispotico guru della Red Bull in una intervista a Formula1.com ha rispedito al mittente le critiche all'irruenza giovanile di Max Verstappen, ribadendo che l'anno prossimo il suo team darà l'assalto alla Mercedes puntando a vincere il Mondiale proprio con il 18enne olandese.
«Nessuna delle critiche che gli viene mossa è giustificata», dice Marko. «Max è un pilota di calibro diverso, ha i tratti del futuro campione del mondo e sta solo facendo quello che serve per diventarlo. Se avesse commesso qualcosa di gravemente sbagliato i commissari lo avrebbero punito. Mi ricorda un po' il primo Schumacher, ad Hockenheim durante una gara lui e Senna quasi si presero a pugni. Michael era l'emergente, Ayrton il campione affermato, quindi...».
In molti però, non sembrano amare lo stile di Verstappen: l'unico lupo in un gregge di agnelli? «Ultimamente ci sono mancate grandi personalità. Al vertice oggi ci sono piloti all'ultima stagione che quindi si lamentano di Max, della sicurezza, di tutto. Max però, è solo uno che sa bene cosa vuole. E l'accoglienza dei tifosi gioca a suo favore: al momento è forse il driver più popolare del mondo. Anche Ecclestone dice che ci vorrebbero altri 15 Verstappen, quindi cerchiamoli! Eppure quando lo portammo in F.1 fummo molto criticati».
L'olandese è amato dai giovani fra i 15 e i 25 anni, una fascia di età che la F.1 fatica ad attrarre. Per Marko non ci vorrà molto per vederlo iridato. «Noi alla Red Bull saremo pronti l'anno prossimo. Ci siamo sempre trovati bene nei cambi di regolamenti e il nostro motore si sta sviluppando nella giusta direzione, l'anno prossimo avremo al massimo 15 cavalli meno della Mercedes». L'ex driver austriaco ha poi parlato anche degli altri piloti Red Bull più o meno al centro dell'attenzione. A partire da Daniil Kvyat, che sta patendo molto l'umiliante degradazione di inizio stagione.
«Quando lo abbiamo spostato alla Toro Rosso volevamo dargli una chance di riprendersi, di liberarsi la mente e tornare ai livelli di prima, ora lo stiamo osservando con molta attenzione. Non è dove pensava di essere, ma è anche vero che è come un magnete (di jella, ndr...): quando qualcosa va storto, va sempre storto a lui». Liquidato così il povero Daniil, Marko ha parlato poi di Pierre Gasly: «è uno dei giovani che stanno facendo bene in GP2. Se in caso di vittoria seguiremo la regola e lo porteremo in F.1? Noi non abbiamo regole...». Infine un cenno sul suo ex protetto Vettel: «Seb è stato sfortunato quest'anno, avrebbe potuto vincere delle gare. Resta un grande campione sono sicuro che se la caverà anche alla Ferrari». Come è umano lei, herr Marko.