2 Apr 2006 [8:16]
Melbourne, gara
Fernando Alonso Imperatore
Tre su tre per la Renault, seconda vittoria di Fernando Alonso. Questo il verdetto del GP di Australia, estremamente emozionante, con tanti sorpassi, incidenti, quattro safety-car. Il campione del mondo della Renault non ha sbagliato nulla e si è tolto subito di mezzo con un bel sorpasso su Jenson Button al 3° giro quando la prima safety-car è rientrata ai box. L'inglese della Honda nulla ha potuto per contrastare Alonso che poi ha preso il largo ed ha gestito come voleva tutto il Gran Premio. Giancarlo Fisichella, concluso il giro di ricognizione e raggiunta la piazzola in prima fila, ha iniziato ad agitare le braccia: la sua Renault si era bloccata per l'inserimento dell'anti-stallo. Partenza rimandata e Fisichella è stato spinto ai box da dove è partito. Si è così prodotto in una lunga e difficile rimonta. Dopo un testacoda al primo giro, Giancarlo si è messo il cuore in pace ed ha effettuato una incredibile serie di sorpassi andando a cogliere il quinto posto finale proprio sul traguardo. E' accaduto che a Button, il quale da diversi giri si difendeva da Fisichella, a due curve dal traguardo è letteralmente esploso il motore Honda. Gran fumata, poi fiamme, ma l'inglese ha tentato lo stesso di raggiungere la linea di arrivo, senza successo. Si è fermato a una ventina di metri. La Honda ha dimostrato, pur avendo conquistato la pole, di non avere il passo delle Renault e delle McLaren. A questo si aggiunge un Button distratto, che ha subìto due-tre sorpassi in fase di ripartenza dopo le neutralizzazioni con la safety-car senza battere ciglio.
Montoya, un GP schizofrenico
Il secondo posto è andato alla McLaren-Mercedes di Kimi Raikkonen. Come sempre incisivo, il finlandese al secondo pit-stop ha dovuto cambiare il musetto. A partire dal 9° giro ha sempre occupato il secondo posto. Gara schizofrenica del suo compagno Juan Pablo Montoya: inizio comico, con un testacoda nel rettifilo di arrivo mentre, al termine del giro di ricognizione, stava scaldando le gomme. Cosa mai vista... Al via Montoya è stato molto aggressivo con Raikkonen, il quale ha rintuzzato ogni attacco con decisione. Il colombiano nel primo giro ha perso tre posizioni, poi recuperate con sorpassi su Mark Webber e Ralf Schumacher. Terzo, Montoya ha perso tempo prezioso al secondo pit-stop (fatto da tutti al 33° giro per l'ingresso in pista della terza safety-car) quando si è trovato davanti al... distributore McLaren Raikkonen. Rientrato in pista sesto, si è fatto largo raggiungendo Ralf Schumacher, terzo. Ma all'ultima curva, al 47° giro, è finito largo, ha scodinzolato e all'improvviso, forse per il contraccolpo sul cordolo, il motore si è come spento. Gara finita.
Toyota sul podio, Liuzzi magistrale
Terzo ha concluso a sorpresa Ralf Schumacher con la Toyota. Bravo in qualifica, il tedesco ha portato un po' di aria fresca ad un team in crisi. Schumacher è sempre stato tra i primissimi, ha mantenuto un ritmo elevato ed ha evitato i tanti incidenti capitati durante il GP. Una bella corsa. Il suo compagno Jarno Trulli si è invece ritirato dopo un paio di chilometri di gara per un contatto con David Coulthard. Quarta la Bmw del bravo Nick Heidfeld. Il team di Mario Theissen ha piazzato al settimo posto anche Jacques Villeneuve. Cambiato il motore prima della qualifica, e quindi penalizzato di dieci posti in griglia, il canadese era carico di benzina ed ha fatto un solo pit-stop. Ha mangiato polvere all'inizio, poi è risalito non concedendo sconti. Soprattutto a Vitantonio Liuzzi. L'italiano della Toro Rosso stava disputando una gara magistrale quando, a sentir lui, Villeneuve al 38° giro lo ha spinto sull'erba in uno dei punti più veloci del circuito. La monoposto di Liuzzi è schizzata contro il muro, colpito con estrema violenza, poi ha attraversato la pista urtando nuovamente le barriere di protezione. L'abruzzese, che è stato chiamato dalla Red Bull per svolgere dei test questa settimana (assenti Coulthard e Klien), è stato a lungo ottavo e tra le perle di questa gara va segnalato un bellissimo sorpasso a Michael Schumacher all'11° giro.
Barrichello a punti, Speed rischia
Rubens Barrichello ha recuperato due punticini per la Honda. Una gara infernale quella del brasiliano (è partito con tanto carburante) che nella prima parte ha dovuto sopportare l'umiliazione di stare dietro alla Super Aguri di Takuma Sato senza mai tentare un sorpasso. Dicono che Barrichello faccia fatica ad adattarsi alla posizione di guida della Honda, che gli ci vuole un po' per abituarsi. L'ultimo punto lo ha conquistato Scott Speed con la Toro Rosso. L'americanino si è tenuto dietro David Coulthard con onore. Pare però che abbia superato lo scozzese mentre erano esposte le bandiere gialle e quindi potrebbe essere penalizzato.
Massa e Schumacher si autodistruggono
Parliamo ora delle Ferrari. Felipe Massa ha causato l'intervento della prima safety-car. Partiva indietro e anziché stare calmo, come a Sepang, alla prima curva si è infilato a sandwich tra Coulthard e Speed. In quella posizione scomoda, ha urtato il pilota Red Bull e come un proiettile è schizzato contro il povero Nico Rosberg al quale da due GP a questa parte nulla gli va bene. Michael Schumacher ha invece richiamato la terza safety-car. Gara combattiva e generosa quella del numero uno Ferrari: ha lottato con tutti, subìto sorpassi pure dalla Toro Rosso, ma non si è mai perso d'animo. Per due volte ha messo le ruote nell'erba, la terza gli è stata fatale. Era sesto, dietro a Button, quando sulla curva che immette nel rettilineo finale è andato oltre il cordolo e la 248 ha scartato contro il muretto. Weekend da dimenticare.
Anche per la Williams; detto di Rosberg, Webber era in zona podio e occupava la prima posizione per il gioco dei pit-stop quando ha rotto il cambio. La seconda safety-car è entrata per l'incidente di Christian Klien: la Red Bull dell'austriaco al 4° giro alla frenata della prima chicane si è scomposta schizzando verso sinistra, contro il muro. Da dire che la presenza di ale, alette e alettine comporta, ogni qualvolta una vettura si infrange contro la protezione, una esplosione di tanti pezzetti di carbonio che costringono i commissari a un doppio lavoro.
Massimo Costa
Nella foto, Fernando Alonso (Photo 4).
L'ordine di arrivo, domenica 2 aprile 2006
1 - Fernando Alonso (Renault R26) - 57 giri in 1.34'27"870
2 - Kimi Raikkonen (McLaren Mp4-21-Mercedes) - a 1"829
3 - Ralf Schumacher (Toyota TF106) - a 24"824
4 - Nick Heidfeld (Bmw Sauber F1.06) - a 31"032
5 - Giancarlo Fisichella (Renault R26) - a 38"421
6 - Jacques Villeneuve (Bmw Sauber F1.06) - a 49"554
7 - Rubens Barrichello (Honda RA106) - a 51"904
8 - Scott Speed (Toro Rosso SRT1-Cosworth) - a 53"817
9 - David Coulthard (Red Bull RB2-Ferrari) - a 53"983
10 - Jenson Button (Honda RA106) - a 1 giro
11 - Christijan Albers (Midland M16-Toyota) - a 1 giro
12 - Takuma Sato (Super Aguri SA05-Honda) - a 2 giri
13 - Yuji Ide (Supera Aguri SA05-Honda) - a 3 giri
Ritirati
0 giri - Felipe Massa - incidente
0 giri - Nico Rosberg - incidente
0 giri - Jarno Trulli - incidente
4° giro - Christian Klien - incidente
22° giro - Mark Webber - cambio
33° giro - Michael Schumacher - incidente
37° giro - Vitantonio Liuzzi - incidente
40° giro - Tiago Monteiro - idraulica
46° giro - Juan Pablo Montoya - elettronica
Il campionato piloti
1.Alonso punti 28; 2.Fisichella e Raikkonen 14; 4.M.Schumacher e Button 11; 6.Montoya 9; 7.R.Schumacher 7; 8.Heidfeld e Villeneuve 5; 10.Massa 4; 11.Webber 3; 12.Barrichello e Rosberg 2; 14.Speed e Klien 1.
Il campionato costruttori
1.Renault punti 42; 2.McLaren-Mercedes 23; 3.Ferrari 15; 4.Honda 13; 5.Bmw 10; 6.Toyota 7; 7.Williams-Cosworth 5; 8.Red Bull-Ferrari e Toro Rosso-Cosworth 1.