Massimo CostaAlla vigilia del Gran Premio di Baku, i team Mercedes, Alpine e Aston Martin rivolgeranno il proprio sguardo al gay Pride, che ha nel mese di giugno il momento di massima esposizione. La F1 negli ultimi anni, grazie anche alla sensibilità dei campioni del mondo Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, ha saputo guardare oltre i cancelli del paddock, abbracciando cause come il Black Lives Matter, con la Mercedes che aveva sostituito il color argento al nero per due stagioni, 2020 e 2021, il sostegno al movimento gay pride o alla causa ambientale.
La stella Mercedes che campeggia sul musetto delle due W13 avrà i colori arcobaleno per i due Gran Premi previsti nel mese di giugno (Baku, Montreal) e anche Aston Martin (nella foto) ed Alpine adotteranno colorazioni arcobaleno. Mercedes in queste settimane ha previsto uno spazio di incontro online dove coloro che lo vorranno potranno sottolinere l'importanza di diventare alleati e fornire supporto ai loro colleghi Lgbtq+, condividendo una serie di storie su "Cosa significa per me l'orgoglio". Mercedes informa che "Sotto la bandiera della Mercedes-Benz Pride Star, condividiamo l'impegno per una cultura della diversità, dell'inclusività e ci opponiamo a tutte le forme di discriminazione. Ognuno è diverso. Ma siamo tutti uguali. Siamo sinonimo di apertura, fiducia e correttezza. E crediamo che tutti meritino di essere rispettati e apprezzati per quello che sono".
Vettel è diventato il primo pilota di F1 ad apparire sulla copertina della rivista gay Attitude dove ha concesso una lunga intervista. "In F1 ho trovato omofobia, ho sentito persone parlare negativamente della comunità Lgbtq+. Sono abbastanza sicuro che ci siano stati alcuni piloti gay, ma non hanno mai fatto coming out, ed è un peccato. L'omofobia è pregiudizio e il pregiudizio è sbagliato. Forse non sarebbe stato così in passato, ma ora penso che un pilota gay sarebbe giustamente il benvenuto in F1. Averne di apertamente omosessuali aiuterebbe a eliminare più velocemente i pregiudizi e contribuirebbe a spingere il nostro sport verso una direzione migliore. Il progresso è inevitabile, dunque ho speranza. Io per primo darei il benvenuto a un pilota gay in F1".
Vettel lo scorso anno venne rimproverato dalla FIA per avere indossato, durante l'inno del GP di Ungheria sul circuito di Budapest. una maglietta con i colori arcobaleno e la scritta "stesso amore" per protestare contro le leggi anti Lgbtq+ attuate dal governo Orban. Nella intervista ad Attitude, Vettel ha anche detto: "Possiamo fare di più per migliorare la diversità e l'inclusività negli sport motoristici, non solo in termini di sessualità, ma anche sostenendo e incoraggiando le donne, le persone di colore o disabili. La F1 ha lanciato la campagna #WeRaceAsOne, ma dobbiamo tutti impegnarci per garantire che oltre alle parole ci siano fatti e cambiamenti positivi".
Vettel ha paragonato la situazione al calcio professionistico e la vecchia immagine di un giocatore o pilota come un eroe che dovrebbe soddisfare una certa serie di criteri. "Ma i criteri di valutazione sono semplicemente sbagliati. In che modo questi stereotipi sono legati alla performance? Chi lo ha deciso? Ci vuole un enorme coraggio per mostrare il tuo vero io piuttosto che nasconderti dietro una facciata basata su ciò che le persone si aspettano".
Vedremo se nelle prossime ore anche altri team, come Ferrari o Red Bull in lizza per il titolo iridato, avranno la sensibilità di intervenire su questi temi.