Jacopo RubinoLa famigerata crisi del settimo anno, parlando di era turbo-ibrida in Formula 1, in Mercedes non sembra proprio manifestarsi: nel Gran Premio di Stiria, la tappa-bis sul circuito di Spielberg, i campioni del mondo hanno dato una prova di superiorità ancora più schiacciante rispetto a sette giorni prima. Doppietta d'autorità, con il solo Max Verstappen a cercare in qualche modo di mettersi in mezzo, e con l'unico tallone d'Achille della W11, l'affidabilità, che sembra già superato. La marcia di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas potrebbe diventare inarrestabile.
"Abbiamo fatto un lavoro incredibile nel gestire le preoccupazioni dello scorso weekend. Il problema al cambio è stato risolto, con le sospensioni non eravamo tranquilli al 100 per cento ma è andato tutto bene", ha raccontato soddisfatto il team principal Toto Wolff. Che ricorda: "Negli ultimi anni questa pista non è mai stata troppo favorevole, per noi, ma questa volta è filato tutto liscio".
L'Austria era stata un terreno ostico anche per Hamilton, che qui aveva vinto solo nel 2016. Ma nella replica, dopo un primo round non al top, il britannico ha tirato fuori gli artigli: pole-position da urlo sotto la pioggia, e corsa dominata per festeggiare la vittoria numero 85 in carriera. Ne restano 6 per eguagliare Michael Schumacher. "Questo era uno dei circuiti che soffrivo di più", ha riconosciuto a sua volta Hamilton, "sono felicissimo per una prestazione del genere". C'è solo un piccolo dispiacere... "Ho cercato di segnare il best lap, verso la fine, ma avevo gomme medie con quaranta giri, era difficile contro chi aveva pneumatici nuovi".
Inevitabili i complimenti a una squadra che non sembra mai appagata: "Credo sia facile perdere concentrazione e determinazione, ma è una cosa che in questo team non ho mai visto". Gli avversari tremano. Ora si va in Ungheria, per Wolff sarà "un'altra sfida interessante con cui mettersi alla prova". Forse soprattutto contro se stessi, viste le premesse.
A Budapest sarà però Valtteri Bottas a presentarsi da leader iridato: vincitore nel GP d'Austria, il finlandese nel secondo round non è riuscito a contrastare il compagno, ma la piazza d'onore porta punti pesanti. La quarta posizione in griglia ha pesato: "Dovevo limitare i danni e ho ottenuto il massimo", ha ammesso Bottas, che vede il lato positivo: "La macchina era ottima e sono ancora al comando del campionato, non è poi così male". Toccherà soprattutto a lui evitare che la stagione 2020 si trasformi in un monologo di Hamilton, lanciato nella caccia al settimo titolo.