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Sachsenring – Qualifica 1
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29 Ott [13:04]

Motori del futuro - Scoppia la
polemica tra Horner e Arrivabene

Massimo Costa - Photo 4

È polemica. Anzi, scontro feroce. Tra Christian Horner e Maurizio Arrivabene sono volati i piatti a Mexico City. L'argomento scatenante, i motori del futuro. Come più volte riportato, dopo il 2020 Liberty Media ha chiaramente lasciato intendere che gli attuali motori ibridi dovranno andare in pensione o quanto meno, subìre un sostanziale ridimensionamento per quanto riguarda i costi favorendo inoltre una più semplice fase costruttiva che possa permettere a più motoristi di entrare in gioco. Come del resto tutti auspichiamo, una F.1 più "normale" e aperta.

Christian Horner, team principal Red Bull, è molto sensibile all'argomento. Recentemente è stata siglata una partnership con l'Aston Martin che, se il regolamento motori per il 2021 sarà come Liberty Media promette, potrebbe entrare in gioco. Dalla parte di Horner e di Liberty Media sono tutti i team di seconda fascia. Ma in questi ultimi giorni si è scoperta una certa resistenza al cambio regolamentare da parte di Ferrari e Mercedes, forse anche di Renault. E così, Horner è sbottato: "C'è un chiaro asse politico tra Ferrari e Mercedes. Noi vorremmo i nuovi propulsori già domani, le power unit hanno ucciso il suono e l'emozione in F.1".

Arrivabene si è risentito: "Secondo Horner stiamo sempre complottando per penalizzare la Red Bull. Ferrari e Mercedes sono aziende che costruiscono auto e sono unite da obiettivi comuni. Il nostro interlocutore è quindi la Renault. Noi vogliamo che dopo il 2020 rimangano le stesse power unit, ma riducendo i costi e aumentando le prestazioni. Come riuscirci? Bisognerà discuterne, ma dalle nostre simulazioni è possibile farcela bilanciando motore termico e pare elettrica. Se Liberty Media agirà diversamente? Dobbiamo parlare, trattare insieme per trovare idee sensate. Noi siamo in F.1 da sempre e vogliamo restarci, ma dipende...". Una minaccia velata quella di Arrivabene, ma sarà senza dubbio importante trovare una via corretta per rendere la F.1 accettabile non solo per chi ha budget da 400 milioni.

RS Racing