27 Set [18:08]
Norris e Piastri le stelle di
una McLaren sempre più protagonista
Massimo Costa - XPB Images
C'è un susseguirsi di anti Red Bull (si fa per dire) in questa stagione del Mondiale F1. Prima è stata la Aston Martin a fare il solletico al team di Christian Horner, poi di tanto in tanto si è fatta vedere la Ferrari, in questa fase è il turno della McLaren. Due secondi posti consecutivi tra Singapore e Suzuka, quattro in totale aggiungendovi quelli di Silverstone e Budapest. Per Lando Norris e il team di Zak Brown, la stagione 2023 è decisamente proficua tanto che da Spielberg in avanti, grazie alla rinnovata MCL60, ha concluso tutti gli otto Gran Premi disputati in zona punti e con quattro podi all’attivo.
Fino all’Austria, dopo le prime otto gare, Norris aveva appena 12 punti, nelle successive otto corse ne ha conquistati 103 concludendo sempre in top 10. Un dato che fa intuire molto sulla crescita incredibile della McLaren e che ha permesso a Lando di portarsi al settimo posto nel campionato con gli stessi punti di George Russell. In Giappone, nelle prove libere del venerdì le prestazioni di Norris e di Oscar Piastri non parevano particolarmente convincenti, il passo è radicalmente cambiato nel terzo turno del sabato. Dopo Max Verstappen, c’erano le due McLaren a tre decimi dalla Red Bull.
Un risultato che ha colto tutti di sorpresa e che è stato clamorosamente confermato anche in qualfiica. Oscar Piastri e Norris si sono presi il secondo e terzo posto mettendosi dietro le due Ferrari e Sergio Perez, sorpresi dal cambio di passo fatto nel corso del fine settimana giapponese dalle monoposto color papaia. La McLaren era partita dalla prima fila anche a Silverstone e Zandvoort, ma con Norris. A Suzuka invece, è stato uno strabiliante Piastri a prendersi la piazzola a fianco di Verstappen. Alla sua sedicesima qualifica in F1, e dopo un anno di panchina in casa Alpine, Oscar si è preso per la prima volta la prima fila battendo il suo ben più quotato compagno di squadra di 35 millesimi.
Norris è poi preso subito la rivincita quando in partenza Piastri, scattato bene, ma chiuso verso destra dal poleman, è stato costretto ad alzare il piede quell’attimo che ha permesso a Lando di passarlo all’esterno della prima curva. Le due McLaren hanno poi viaggiato sempre alle spalle della Red Bull dominatrice, soltanto le fasi dei pit-stop hanno cambiato le carte in tavola. Una volta chiarita la situazione, Norris ha preso con decisione la seconda posizione allungando su Piastri che ha badato a non rovinare le gomme per non farsi avvicinare da Charles Leclerc e Lewis Hamilton. Poco importava a lui spingere per infastidire Norris. Ci ha provato un paio di giri, poi si è fatto da parte anche perché Norris non aveva ben compreso quel che accadeva chiedendo chiarimenti alla squadra, che ha subito risolto il problema.
Niente lotte interne, niente rischi, in ballo c’era un succoso doppio podio. E così è stato. Per Piastri quindi, un fine settimana indimenticabile perché oltre alla prima fila che mai aveva ottenuto, è salito per la prima volta sul podio. Se dopo 16 gare di F1, Piastri ha già raggiunto il livello di Norris, come potrà crescere ancora? Bene ha fatto la McLaren ad allungargli il contratto fino al termine della stagione 2026 proprio il mercoledì della vigilia di Suzuka. Un importante atto di fiducia che lui ha subito ripagato con moneta pesante. E non può tornare in mente come la Alpine, pur avendolo allevato nel suo programma Junior, non ne avesse bene appreso il reale potenziale tanto da convincerlo a trasferirsi la scorsa estata in McLaren grazie alla mossa decisiva del suo manager Mark Webber.
Con questi risultati, la McLaren può guardare con serenità al futuro e pensare seriamente di puntare alla quarta posizione nel campionato costruttori. Ora è quinta con 172 punti, alle sue spalle la Alpine è lontanissima con 84 lunghezze, la sfida è quella di andare a prendere la Aston Martin che di punti ne conta 221. Dalla svolta avvenuta nel GP di Austria, il team di Zak Brown ha totalizzato 155 punti in otto gare mentre la Aston Martin ne ha ottenuti 67. Se si continua così, il divario di 49 punti verrà presto colmato anche perché se la McLaren può contare su due piloti che portano bottino, in Aston Martin c’è soltanto Fernando Alonso che porta fieno in cascina. Si pensi che il contributo di un sempre più inutile Lance Stroll in quelle ultime otto gare è stato di appena 10 punti