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5 Lug [20:10]

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Oltre all’attività in pista, come da tradizione in Formula 1, a tenere banco sono le situazioni collaterali. In questo caso ovviamente tutti erano concentrati sulle gomme e sulla situazione test. Quanto emerso è di per sé incoraggiante, se si considera lo sforzo che Pirelli ha fatto, ma demotivante se si vanno a trarre delle conclusioni. “Abbiamo apportato dei cambiamenti in meno di una settimana alle gomme che sono scese in pista a Silverstone. Siamo tornati sulla costruzione del 2012 con una cintura strutturale della mescola in kevlar. Nella nostra fabbrica di Izmit, in Turchia, si è lavorato senza sosta per andare a produrre oltre mille gomme. Alcune le avevamo già pronte, dato che sono state provate in Canada, ma le altre sono state costruite appositamente” sono le parole di Paul Hembrey.

Tanto di cappello dunque a Pirelli per lo sforzo tecnico e umano fatto, non che ce ne fossero dubbi. D’altra parte però si è dovuto far fronte ad un’impossibilità tecnica di sviluppare gli penumatici in maniera adeguata andando ad utilizzare vetture di due anni fa. La Renault che Pirelli ha a disposizione, con cui abitualmente girano Lucas Di Grassi e Jaime Alguersiari non è infatti minimamente comparabile alle vetture attuali perché è completamente diverso il carico aerodinamico, il bilanciamento e la distribuzione dei pesi. Questo uno dei motivi per cui a Silverstone si sono verificati i cedimenti sotto accusa.

Pirelli però non sta a guardare. In settimana infatti a Le Castellet ha girato la vecchia Lotus con Davide Valsecchi alla guida, ed ancora per Barcellona sono previste altre prove per andare a verificare questa situazione. Tuttavia le cose da fare sono molte, come spiega ancora Hembrey “Vorremmo testare, con maggiori dettagli, da un minimo di 14 ad un massimo di 18 specifiche di mescole, per un totale di almeno 600 chilometri al giorno. Inoltre vorremmo poter lavorare anche sulle specifiche da bagnato, che vogliamo incrementare”.

Un piccolo passo in avanti potrà essere fatto già nei test di Silverstone, che originariamente erano previsti per i rookie. Un compromesso è stato trovato facendo girare un solo giorno (dei tre totali) i piloti ufficiali. A discrezione delle squadre se usarli entrambi, alternandoli al mattino e al pomeriggio, o se uno solo. Resterà quindi la possibilità di far correre ragazzi che non hanno mai gareggiato, come farà Sauber con Robin Frijns e Lotus con Valsecchi. Inoltre resta valida l’opzione di restare a Interlagos dopo la fine del campionato, una pista adatta come configurazione naturale e ambientale alle prove necessarie per lo sviluppo degli penumatici.
RS Racing