22 Ott [18:22]
Racing Point con Hulkenberg riserva,
mentre si difende dal caso Stroll
Jacopo Rubino - XPB Images
Nico Hulkenberg a Portimao è ufficialmente la riserva della Racing Point. Non si sa mai, visto quanto accaduto due settimane fa al Nurburgring, con il forfait di Lance Stroll. La scuderia rosa ha il poco invidiabile record di essere l'unica ad aver dovuto sostituire i suoi piloti per COVID-19, durante la stagione 2020 di Formula 1: prima Sergio Perez, fermo nel doppio round di Silverstone, poi appunto Stroll in Germania. Il canadese ha scoperto solo lunedì di aver contratto il virus, dopo un test effettuato al ritorno a casa in Svizzera, e anche il padre Lawrence, patron della squadra, è risultato positivo a un altro controllo.
Stroll senior non è stato in pista né al GP di Russia né a quello dell'Eifel, impegnato nella sede britannica di Aston Martin, della quale è diventato azionista di maggioranza. Nessun contatto diretto col figlio, si tratterebbe quindi di una coincidenza. E ora è in autoisolamento. La Racing Point, in ogni caso, riceverà una reprimenda per il caso Stroll junior: lui ha dato la notizia via social, ma da protocollo l'esito andava inoltrato formalmente alla Federazione. Nella conferenza stampa del giovedì in Portogallo, dove tornerà a correre dopo essere guarito, l'ex alfiere Williams ha confermato di aver accusato mal di stomaco nel sabato mattina del Nurburgring, così come accaduto di ritorno dalla trasferta di Sochi.
"Ne ho parlato con il mio medico al telefono e non riteneva che fosse Covid. Sono volato a casa l'indomani, sapendo che non avrei corso, e ho fatto il test". Era necessario agire in modo più meticoloso? "Il senno di poi è un'ottima cosa. In quel momento non sapevo di avere il Covid, non pensavo di averlo. Avevo gli stessi sintomi dalla Russia, non stavo bene, soffrivo di stomaco e sono risultato due volte negativo. In Germania soffrivo ancora di stomaco e ho dedotto che non fosse Covid. I sintomi erano molto lievi".
La spiegazione qualche dubbio continua a lasciarlo. Più scrupolosità, forse, non avrebbe fatto male. Il team principal Otmar Szafnauer però ha insistito: "Da noi ogni dipendente viene testato due volte a settimana, abbiamo fatto 15000 controlli, abbiamo avuto sei positività. Prendiamo la cosa più seriamente di tutti". Di sicuro, la FIA ha apportato dei correttivi alle precedure: per entrare nel paddock adesso bisognerà aver eseguito un tampone entro le precedenti 24 ore. Fino al Nurburgring la finestra temporale richiesta era di 5 giorni. Ma pare che fosse un cambiamento deciso prima della positività di Stroll.