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28 Giu [4:52]

Richmond, gara: Dixon, pit vincente, disastro Penske

Terza vittoria dell'anno per Scott Dixon al Richmond International Raceway. Dopo una prima metà gara in cui Dario Franchitti, partito dalla pole position, sembrava poter avere la meglio, il neozelandese ha mostrato ancora una volta un senso strategico superiore, evitando di attaccare nelle prime fasi. Mentre, in occasione della terza caution della giornata, Franchitti è stato costretto ad uno splash supplementare prima dell'apertura della pit-lane, Dixon ha potuto tirare dritto ed effettuare una sola sosta completa, prima di prendere il largo nel finale. Ad assistere il duo di Chip Ganassi è stata anche la fortuna, che ha visto gli incidenti di Mike Conway ed Helio Castroneves neutralizzare la corsa poco prima dei loro pit-stop. In terza piazza ha concluso, proprio grazie al giusto tempismo delle "gialle", Graham Rahal.

In quarta e quinta posizione hanno chiuso Hideki Mutoh e Danica Patrick, che grazie ad una strategia alternativa si erano visti catapultare al comando nel primo terzo di corsa. Devastante la giornata del team Penske. Ryan Briscoe è stato vittima di un sovrasterzo improvviso in curva 2, mentre a Castroneves è costata carissima un'indecisione nel traffico. Grazie ai risultati della serata, Franchitti ha conquistato, con un solo punto di vantaggio su Dixon, la vetta della classifica, lasciando Briscoe a -26 e Castroneves a -54.

La cronaca
Poco dopo il via, esattamente alla prima curva, Jacques Lazier va in testacoda, da solo, terminando un weekend da incubo per il team 3G. Alla ripartenza scattano bene Matos ed Andretti, mentre Mario Moraes si ferma per un rabbocco di etanolo. Recuperano anche Kanaan e Wheldon, mentre al 20° passaggio Franchitti, Dixon e Briscoe staccano Castroneves. Per Briscoe la gara finisce poco dopo, al ventisettesimo giro, per un sovrasterzo di potenza in uscita di curva 2. La sua Dallara colpisce le protezioni, riportando danni consistenti.

Si fermano quasi tutti ai pit, tranne Danica Patrick ed Hideki Mutoh, mentre a Kanaan non vengono sostituite le gomme. Il brasiliano si porta al sesto posto, i due compagni sono davanti a tutti. Alla bandiera verde successiva, la Patrick è subito preda di Franchitti ma mantiene la terza piazza con facilità, mentre Mutoh si difende a spada tratta. Graham Rahal perde progressivamente terreno, al giro 50 è ottavo.

La situazione rimane invariata per oltre 30 passaggi: Mutoh, che sente sul collo il fiato di Takuma Sato per una possibile sostituzione, ha l'occasione giusta. Serve però una bandiera gialla per non rischiare di perdere il giro quando arriverà il momento del pit-stop. La sosta viene effettuata al giro 102 per il giapponese, al giro 110 per la Patrick.

La caution tanto temuta si concretizza in maniera clamorosa alla tornata 135, quando Mike Conway finisce a muro. Solo tre macchine mancavano all'appello in quel momento, quelle di Franchitti, Dixon e Rahal. E' il momento decisivo della corsa. Franchitti, che ha condotto fino a quel momento, rischia di restare a secco e compie uno splash. I pit sono ancora chiusi, ed è tutto quello che gli è concesso fare. Deve rientrare anche per il cambio gomme poco dopo, mentre Dixon, che ha più margine, compie tutto in un'unica sosta e ne approfitta per passare in testa.

Al giro 154 si ritorna in regime di bandiera verde. La top-3 rimane invariata nonostante i doppiaggi, mentre Hideki Mutoh, più leggero, recupera al quarto posto. Danica Patrick, quinta, precede Castroneves, Matos e Kanaan. Tutto si cristallizza, in attesa dell'ultimo stint. Per primo rientra il giapponese al giro 213: anche per lui sarà l'ultimo stop. Curioso come la Patrick possa contare su 11 giri in più: si ferma al passaggio 224. I doppiaggi intanto rendono difficile la vita a Dixon, che è costretto a fare gli straordinari per evitare il riavvicinamento del compagno di squadra.

Al giro 239 inizia l'ultima fase di pit anche per i piloti con la strategia più "regolare": Castroneves anticipa leggermente la sosta, così come Wheldon. Il brasiliano però va incontro alla stessa sorte del compagno di squadra, finendo contro le protezioni. La situazione è la stessa occorsa nella fase precedente, ed il pit-stop di Dixon è veloce quanto basta per restare davanti. Al re-start, il campione in carica sembra in grado di andarsene, e nonostante il traffico, mantiene un buon vantaggio sul compagno, centrando la terza vittoria dell'anno. Franchitti lo precede di un punto in classifica.

L'ordine di arrivo, sabato 27 giugno 2009

1 - Scott Dixon - Ganassi - 300 giri 1h48.20
2 - Dario Franchitti - Ganassi - 0.3109
3 - Graham Rahal - Newman-Haas-Lanigan - 2.4085
4 - Hideki Mutoh - Andretti-Green - 13.5302
5 - Danica Patrick - Andretti-Green - 14.1111
6 - Tony Kanaan - Andretti-Green - 1 giro
7 - Marco Andretti - Andretti-Green - 1 giro
8 - Raphael Matos - Luczo Dragon - 1 giro
9 - Robert Doornbos - Newman-Haas-Lanigan - 1 giro
10 - Dan Wheldon - Panther - 2 giri
11 - Tomas Scheckter - Dreyer&Reinbold - 2 giri
12 - EJ Viso - HVM - 2 giri
13 - Ed Carpenter - Vision - 2 giri
14 - Justin Wilson - Coyne - 2 giri
15 - Ryan Hunter-Reay - Foyt - 2 giri
16 - Mario Moraes - KV - 3 giri

Ritirati
246° giro - Helio Castroneves
136° giro - Mike Conway
27° giro - Ryan Briscoe
1° giro - Jacques Lazier

Il campionato
1. Franchitti 279; 2. Dixon 278; 3. Briscoe 253; 4. Castroneves 225; 5. Patrick 219; 6. Wheldon 204; 7. Kanaan 190; 8. Andretti 185; 9. Rahal 180; 10. Mutoh 174.